Come superare una bocciatura

Che te l'aspettassi o che sia arrivata a sorpresa, affrontare una bocciatura non è mai facile. Ecco qualche dritta per uscirne a testa alta

Non ce l’avete fatta. Quest’anno non siete riusciti a recuperare le insufficienze: latino, matematica e fisica sono ancora sotto. Troppo. Troppo anche per i professori che vi vogliono aiutare, e troppo succulento per chi invece vuole bocciare a ogni costo. E’ giusto e bello pensare che i professori stiano dalla parte dei ragazzi e che qualcuno si batta per gli incompresi: “Non si applica”, “Non è portato per le lingue, ma nel resto sì”, “Ha una situazione grave in famiglia” ecc…

Ma niente, a quest’ora fate già parte del numeroso esercito dei bocciati, o dei respinti, per rendere la faccenda più edulcorata. I vostri genitori sono neri. Cercate di capirli. Un genitore pensa al bene dei figli. Lo studio, anche se oggi non assicura un posto di lavoro, è fondamentale. Per voi e per poter accedere a concorsi e università che ancora possono assicurare un impiego. Apprezzate i sacrifici che fanno per voi: mantenervi agli studi è oneroso, dai libri, ai trasporti, alle attività extra scolastiche.

Superata la fase del mutismo affrontate il problema. Parlate con loro, o almeno con chi sentite più vicino. Ammettere i propri errori è il primo passo verso la maturità, quella vera, della vita.

I risparmi se ne vanno per libri e fotocopie

I sex symbol non sono gli attori ma gli assistenti

Il senso di benessere che si prova alla fine di una giornata in biblioteca

Il terrore della lezione delle 8.30

Il tramezzino delle macchinette u00e8 un pranzo nutriente

In compagnia si studia meglio

In periodo di esami esiste solo il pigiama

Rientrare alle 11 di sera non u00e8 una bugia

Se ci si alza dopo le 8 ci si sente in colpa

Studiare di notte u00e8 piu00f9 produttivo

Come mai è arrivata la bocciatura? Le motivazioni possono essere tante:
  • non aver studiato
  • aver dedicato troppo tempo allo sport, alla musica, al computer
  • aver dedicato troppo tempo al primo amore
  • non amare gli studi intrapresi
  • problemi fisici e/o psicologici

Gli ultimi possono avervi fatto perdere troppe ore di lezione. Oppure nell’ultimo anno avete sentito un malessere generale dovuto a vari problemi di relazione con i familiari, con gli amici. Non basteranno tre mesi di vacanza per risolverli. Quindi siate onesti con voi stessi. Se avete una situazione familiare grave in casa, dovete parlarne con i diretti interessati: i genitori. Si stanno separando? Litigano? Se non riuscite a comunicare con loro potrebbe consolarvi il fatto che tutti, più o meno, abbiamo avuto problemi di comunicazione con gli adulti nell’adolescenza. Ma dovete incanalare le vostre energie sullo studio ed evitare i conflitti. Studiate fuori casa e portate a casa voti almeno sufficienti, è il vostro dovere e anche il genitore più severo (“Voglio un 8!) non potrà chiedere di più.

E’ sicuramente più divertente giocare a pallone, nuotare o fondare un gruppo rock. Per non parlare dello sbaciucchiarsi la fidanzata, ma dovete darvi un tempo. Se sport e passioni vi occupano due sere a settimana tutte le altre le passerete a casa a studiare. E il vostro amore potrebbe essere un valido compagno di studi.

Siete stati bocciati al primo anno? Valutate bene se davvero quella è la scuola per voi. Siete ancora in tempo per cambiare indirizzo. Siete iscritte allo scientifico solo perché vostro padre è ingegnere? Vi siete rese conto di non capire nulla di matematica ma di amare le lingue o la letteratura? Le soluzioni sono tante. Oppure non amate Socrate ma sognate di smontare un motore? Allora lasciate il liceo e iscrivetevi a un istituto per periti. Spesso i genitori sono ancorati all’idea del liceo perché è più “prestigioso”. Ma se non si riesce ad andare avanti è solo tempo perso. Se un figlio vuole diventare pasticcere o perito meccanico perché non lasciarlo andare per la propria strada? Sarà un ragazzo più sereno e finirà gli studi in tempo. E poi siamo sicuri che un idraulico sia più a zonzo di chi ha studiato filosofia? L’importante è seguire le inclinazioni del figlio. A cominciare dalle superiori fino all’università.
Quindi se avete perso il primo anno un cambiamento è la scelta migliore.

Se la bocciatura è arrivata negli anni successivi, potrete decidere se continuare con gli stessi professori o se cambiare sezione o addirittura istituto. I tre mesi che avete davanti potrebbero farvi maturare più di altre situazioni. Sapete perché vi hanno bocciato. Conoscete le vostre lacune. Allora, visto che siete più liberi, cominciate a riprendere le materie che vi hanno fermato. Potreste studiare con i più bravi della classe, o chiedere ai genitori di farvi avere delle ripetizioni. Quando si studia con amici, con più tempo a disposizione, si apprende meglio. E anche una bocciatura potrà tornarvi utile, come un trampolino verso un anno scolastico migliore.
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