Come scegliere l'università 

Le idee confuse a 18 anni sono una cosa normale. Quando poi si mette in mano a ragazzi cosi giovani una scelta determinante come quella della facoltà da frequentare, non poche persone entrano in crisi e compiono scelte "guidate" o "intuitive" per non rischiare di sbagliare.

La riforma del 2000/2001 inoltre ha complicato parecchio le cose, dando a vita a decine di micro corsi più o meno utili all'interno di ogni facoltà. Ma come orientarsi in questa giungla di nomi? 

Per prima cosa bisogna valutare le proprie attitudini e i propri interessi in modo indipendente, senza il coinvolgimento dei genitori, che spesso consigliano il mestiere dei nonni o del papà. 

Ma non è così semplice, spesso ci si trova a dire "mi piace studiare la storia, però italiano non lo sopporto" oppure "sono bravo in matematica quindi ingegneria, ma anche economia non sarebbe male".

Ogni facoltà è estremamente diversa dall'altra. Avere degli interessi per dei settori di studio non significa che poi si sarà soddisfatti da tutte le materie e da tutta la formazione didattica presente in una facoltà. Bisogna quindi avere la pazienza di aprire un piano di studi – reperibile nel sito di qualsiasi facoltà- e andare a vedere una per una quali sono le materie (anche dette i corsi) che compongono le facoltà che ci interessano.

Questi corsi sono simili per qualsiasi università si frequenti, essendoci degli standard ministeriali che ogni facoltà deve rispettare. I siti delle università sono in genere composti dalla sigla "uni" + la sigla della città di appartenenza : ad esempio www.uniroma.it, www.unimi.it, www.unibo.it ecc.

Gli stessi siti sono facilmente reperibili anche tramite un motore di ricerca. Una volta verificate le materie presenti, ci si può aiutare con un test attitudinale che metta in evidenza come i nostri interessi si tramutino in una facoltà piuttosto che in un'altra.

La riforma come accennato prima ha portato a delle novità molto importanti e sostanziali nella scuola, e nonostante sia possibile un'ulteriore cambiamento da parte del nuovo governo nel sistema universitario bisogna capire cosa sono questi "crediti" di cui tanto si parla. I crediti sono dei punti che bisogna avere in determinate aree di studio per raggiungere la laurea. La riforma ha stabilito che la laurea di primo livello dura 3 anni (non più 4 o 5 come era ai tempi dei nostri genitori) e si ottiene con l'acquisizione di 180 crediti. Ogni esame e ogni corso che si frequenta da diritto a un numero variabile di crediti in base alle ore di durata di corso e alla mole di studio richiesta: si va dai 2 crediti ai 12.
I 180 crediti si devono acquisire in specifiche aree: facciamo un esempio pratico. La laurea in lettere moderne ha spesso dei vari indirizzi in cui si divide chiamati curricula: lettere curriculum musica e spettacolo, lettere curriculum letterature europee ecc. Quando ci si inscrive all'università bisogna scegliere uno di questi indirizzi, e ciò comporterà una variazione dei crediti da prendere nelle varie aree. Ovviamente se mi iscrivo a lettere indirizzo musica e spettacolo avrò un piano di studi con un minimo di punti da avere nell'area musica e spettacolo molto più elevato di chi invece sceglie letterature europee!

Questa riforma da comunque una libertà piuttosto ampia nella scelta degli esami, e ogni università aiuta lo studente appena iscritto con un tutor che gli viene assegnato all'iscrizione e con la possibilità di rivolgersi all'ufficio S.o.r.t (Servizio orientamento didattico e tutorato). Ci sono inoltre dei forum dove gli studenti gia iscritti mettono le proprie impressioni e le proprie opinioni sul corso di studi che frequentano.

Tutte le altre cose pratiche e tecniche si impareranno poi "sul campo" e sono molto più semplici di quello che sembra. Il compito più importante da svolgere per adesso è scegliere bene cosa studiare seguendo le proprie attitudini e le proprie passioni senza lasciasi fermare dalla paura delle difficoltà e soprattutto dalla paura di sbagliare