5 consigli per un pergolato in giardino

1/6 – Introduzione

Il pergolato è una struttura ornamentale che viene eretta in un giardino o in un orto. La funzione principale del pergolato, difatti, è quella di fare ombra o di realizzare un percorso coperto. Il pergolato di norma è una costruzione fissa che poggia su dei pilastri. È questa forse la differenza più sostanziale con il gazebo: entrambe le strutture sono a giorno ma il gazebo per definizione è mobile (cioè non fissato permanentemente a terra). Seguendo 5 semplici consigli si potrà quindi struttare il pergolato a seconda delle esigenze e dello stile del giardino.

2/6 – Realizzare un pergolato coperto di viti

Per antonomasia il pergolato è ricoperto di viti. La pergola difatti in agricoltura è usata in special modo in viticoltura perché, una volta ricoperta completamente dalla foglie delle viti, l’ombra proteggerà i grappoli d’uva dai raggi del Sole, specialmente nelle ore più calde della giornata. Si può scegliere quindi di realizzare un pergolato sormontato da viti quando si desidera non solo dare al giardino un aspetto un po’ rustico ma soprattutto se si ha bisogno di differenti coperture a seconda della stagione. Le viti infatti perderanno le foglie in inverno, lasciando entrare all’interno del pergolato il sole. Mentre d’estate la loro ombra permetterà di piazzare sotto il pergolato un tavolo per dei pic nic all’aperto anche nelle giornate assolate.

3/6 – Montare un pergolato fotovoltaico

Dall’antico al moderno. Se il risparmio energetico è il vostro obiettivo, il pergolato fotovoltaico è sicuramente quello che fa per voi. Come tutti i pergolati, anche questo avrà una struttura sorretta da pali (in legno o altro materiale) ma la copertura sarà formata da pannelli fotovoltaici. Unico neo il fatto che tale pergolato non potrà essere completamente coperto dai pannelli perché a norma di legge diventerebbe quindi una vera e propria tettoia. Se si posizioneranno però a non troppi centrimetri l’uno dall’altro i pannelli fotovoltaici riusciranno comunque a garantire una buona dose di ombra.

4/6 – Realizzare un pergolato coperto da un telo o cannucciato

In alcuni casi il pergolato, che sia realizzato in legno, ferro battuto o di altre leghe metalliche, deve essenzialmente svolgere un ruolo: fare ombra in ogni stagione. Per evitare di farlo classificare come tettoia (cioè con una copertura rigida e impermeabile) basterà coprire il pergolato con un telo ripiegabile e/o smontabile. Questo tipo di pergolato si può realizzare con il fai da te ma in commercio esistono anche diversi tipi di pergolati ideati appositamente per essere “vestiti” da una tenda. Se invece si vuole donare al giardino un aspetto più provenzale, basterà utilizzare al posto del tessuto un sempre di moda incannucciato.

5/6 – Montare un pergolato bioclimatico

In quest’ultimo periodo vanno molto di moda anche i pergolati bioclimatici. Questi tipi di pergole infatti hanno dei pannelli che si orientano a seconda delle varie condizioni climatiche. Esistono pergole completamente automatiche che si autoregolano senza l’intervento umano ma unicamente in base a quanto vento, sole o pioggia c’è durante la giornata. Ovviamente gli amanti del bricolage con un po’ di pazienza potrebbero riuscire a costruire un pergolato bioclimatico meccanizzato, magari orietabile muovendo semplicemente le alette della copertura.
Il pergolato bioclimatico comunque è un buon compromesso per chi è indeciso tra una tenda da sole e una veranda.

6/6 – Realizzare un pergolato a cupola sempreverde

Se l’obiettivo è creare un passaggio ombreggiante una scelta di classe è quella del pergolato a cupola sempreverde, detto anche bersò. Per questo tipo di pergolato è consigliabile una struttura in ferro battuto, che donerà una estrema eleganza al viale coperto che si vuole realizzare. Il bersò però si può costruire o trovare anche in legno o in vari altri materiali. Le piante da usare per questo pergolato sono quelle sempreverdi, come l’edera o il falso gelsomino mentre si può optare per esempio per la vite americana se d’inverno si vogliono far entrare all’interno del passaggio i raggi solari.

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