1/7 – Introduzione
Il vino è senza dubbio una delle bevanda più antiche che esistano. Originariamente, pare che avesse un grado alcolico talmente elevato che persino i robusti guerrieri dell’antichità classica lo bevessero allungato con dell’acqua, onde evitare di incorrere in spiacevoli controindicazioni. Come tutte le antiche ricette, anche quella del vino prevede la possibilità di una facile realizzazione casalinga. Ecco allora fare il vino in casa.
2/7 Occorrente
- Uva
- Recipienti in acciaio inox con rubinetto
- Olio enologico
- Tappi
- Bottiglie in vetro e turaccioli in sughero
3/7 – Procurarsi dell’uva eccellente
Ovviamente, alla base della riuscita di un buon prodotto sta un’ottima materia prima. Innanzitutto, bisogna assicurarsi di coltivare o acquistare dell’uva eccellente. Ci si informerà, in caso di acquisto, sui tempi di raccolta, sulla composizione chimica del terreno, sul luogo di provenienza e sulla condizione climatica dello stesso. È importante tenere presente che se in fase di pigiatura non si utilizzano strumenti quali il torchio, la dose di uva di cui si disporrà sarà lievemente inferiore in rapporto alla maggiore o minore corposità ricercata.
4/7 – Eseguire la pigiatura
Una volta procuratasi la materia prima bisognerà immediatamente procedere con la pigiatura, pestandola mediante i piedi o gli appositi macchinari. Successivamente, si passerà alla cosiddetta diraspatura, ossia il processo mediante il quale si scindono definitivamente gli acini dal materiale di scarto. Terminate queste operazioni la bevanda, non ancora pronta, dovrà essere riposta in grandi contenitori muniti di rubinetti realizzati in acciaio inossidabile. I contenitori verranno chiusi con il mosto e le bucce degli acini da immergere al loro interno per un paio di volte al giorno. Si consideri che la fermentazione non avverrà se la temperatura interna del recipiente supererà i 36 gradi. Il mosto andrà lasciato invecchiare per poco meno di un mese in scaffali che non siano a stretto contatto con il suolo.
5/7 – Effettuare un primo travaso
Trascorso questo periodo, si effettuerà un primo travaso. In questo caso, si effettueranno una serie di travasi durante i quali la quantità di liquido presente si ridurrà in piccole percentuali. Il contenitore dovrà essere comunque riempito completamente. Ecco perché bisognerà procurarsi recipienti perfettamente adeguati alle quantità di cui si dispone. Durante uno di questi, verranno aggiunte le sostanze che l’enologo considererà mancanti nel prodotto e che si preoccuperà di fornire personalmente a ciascun cliente. Una volta finiti i travasi, si lascerà maturare il prodotto almeno fino a Natale.
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7/7 Consigli
- Se il mosto di vino bianco assumerà una colorazione ambrata dovrà essere gettato via.