Parità di genere

8 marzo, Giornata Internazionale della Donna: il vero significato di questa data

La Giornata Internazionale della Donna, che si celebra ogni anno l'8 marzo, è molto di più di un mazzo di mimose e di una cena con le amiche. Scopriamo le origini e il vero significato di questa celebrazione.

Buona Festa della Donna! Come ogni anno, l’8 marzo ritornano puntuali, il tripudio di mimose, le frasi celebri pronunciate da grandi donne del passato e del presente e i luoghi comuni. Questa ricorrenza, infatti, da sempre scatena grandi dibattiti e polemiche. Eppure, la Giornata Internazionale della Donna è nata con scopi nobili e ha significati davvero profondi. Sapresti dire quali?

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8 marzo, molto di più di una semplice festa

Anche se molti la chiamano semplicemente Festa della Donna, in realtà il vero nome della celebrazione è Giornata Internazionale della Donna“. Il senso, infatti, non è tanto quello di festeggiare le donne, bensì quello di stimolare una riflessione sul ruolo, le conquiste, i diritti e la condizione nel mondo del genere femminile.

I primi a dedicare una Giornata alle donne furono gli Stati Uniti, il 28 febbraio del 1909. Negli anni successivi, diversi Paesi europei seguirono il loro esempio, inclusa l’Italia, che istituì la ricorrenza a partire dal 1922 (inizialmente, fissandola per il 12 marzo).

Nel 1945, per la prima volta nella storia, uno statuto internazionale affermò il principio di uguaglianza tra i generi: si trattava della Carta delle Nazioni Unite. Proprio le Nazioni Unite, nel 1975 designarono l’8 marzo come Giornata Internazionale della Donna. Da allora, la ricorrenza si celebra in tutto il mondo in quella data.

8 marzo: una celebrazione delle donne del passato

Ricordiamoci del passato, sempre. Non solo quando dedichiamo delle frasi speciali pronunciate dalle donne che si sono battute per noi. Teniamo presente che la Giornata Internazionale della Donna è nata con l’intento di ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare in passato.

Guerre vere e proprie, dolorose, che sono state portate avanti per far valere diritti che oggi riteniamo inalienabili, ma anche per rompere i modelli sociali e culturali delle epoche passate, modelli in cui non si riconoscevano.

È anche grazie alle donne del passato se oggi tutte noi possiamo votare, studiare, scegliere la vita che vogliamo, indossare i pantaloni, investire nella carriera, raggiungere l’indipendenza economica. Un tempo, infatti, tutto questo era di fatto precluso al genere femminile.

8 marzo 2022 Istanbul Turchia

Giornata Internazionale della Donna, le origini

Spesso la Giornata Internazionale della Donna viene collegata a due importanti avvenimenti storici:

1. La morte, nel 1911, di un gruppo di operaie di un’industria tessile di New York. Le donne stavano scioperando contro le terribili condizioni di lavoro quando scoppiò un incendio. Nonostante i tentativi di fuga, non riuscirono a scappare perché i proprietari dell’azienda, per stroncare la protesta, avevano bloccato le uscite della fabbrica. Oltre 130 di loro persero la vita;

2. La protesta, l’8 marzo 1917, delle operaie russe durante la Rivoluzione di febbraio di Russia. Quel giorno, infatti, molte donne scesero in strada accanto agli uomini per protestare contro lo Zar. Si tratta di un evento considerato fondamentale per l’affermazione del genere femminile. 

In realtà, sono molte le vicende che, fin dall’inizio del ‘900, hanno portato alla lotta per la rivendicazione dei diritti e per l’affermazione delle donne e, dunque, alla nascita di una giornata a loro dedicata. Per esempio, il VII Congresso della II Internazionale socialista svoltosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907 e la Conferenza internazionale delle donne socialiste nel 1910.

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Una ricorrenza da sempre oggetto di polemiche

Ma per quali ragioni la Giornata Internazionale della Donna suscita sempre molte polemiche? Innanzitutto perché c’è chi dice che ormai sia solo una festa commerciale, svuotata di ogni significato sociale, politico, umano e civile, celebrata a suon di mazzi di mimose e cene con le amiche.

In secondo luogo perché, purtroppo, l’emancipazione femminile è un processo ancora in pieno divenire, niente affatto concluso. Tutt’oggi, in diverse parti del mondo le donne sono oggetto di discriminazioni e violenze, tanto che da alcuni anni, in occasione dell’8 marzo, non tutti si limitano a considerare le conquiste raggiunte. Molti preferiscono porre l’accento sui soprusi ancora in atto e la violenza di genere che sta raggiungendo picchi inauditi.

Alcuni sono ancora più estremisti e sostengono che non ci sia proprio nulla (o poco) da festeggiare considerato che la parità di genere non è mai stata raggiunta, nemmeno nei Paesi cosiddetti “avanzati”. In effetti, non è vero che le donne hanno gli stessi diritti, gli stessi doveri e la stessa considerazione di cui godono gli uomini.

Basti pensare a quanto sta succedendo in epoca di Covid-19: secondo i dati Istat, dei 444mila occupati in meno registrati in Italia in tutto il 2020, il 70% è costituito da esponenti del “gentil sesso”. Del resto, le donne sono largamente impiegate nei settori che più di tutti sono in crisi.

Giornata Internazionale della Donna, un ponte fra passato e futuro

Eppure, rispetto al passato le donne hanno compiuto davvero tanta strada. Il vero significato della Giornata Internazionale della Donna dovrebbe essere proprio questo: ricordare il percorso fatto, pieno di ostacoli ma anche di traguardi raggiunti, e usarlo come stimolo per non fermarsi.

Da un lato celebrare le battaglie che il genere femminile ha dovuto affrontare nel secolo scorso per affermarsi. E dall’altro onorare i sacrifici fatti dalle donne del passato continuando a portare avanti le loro lotte.

Come coltivare la mimosa

Festa della donna: perché proprio la mimosa?

Sembra che la mimosa sia stata adottata come fiore simbolo della festa della donna dalle femministe italiane. Era il 1946 quando l’U.D.I. (Unione donne italiane) stava preparando il primo “8 marzo” del dopoguerra. Si cercava un fiore che potesse contraddistinguere e simboleggiare la giornata. E furono le donne italiane a trovare nelle palline morbide e accese che costituiscono la profumata mimosa il simbolo della festa delle donne. In più questi fiori avevano (e hanno) il gran vantaggio di fiorire proprio nel periodo della festa e di non essere troppo costosi.

Come conservare la mimosa

La mimosa è un fiore molto delicato ed ha purtroppo vita breve. Basta però un piccolo trucco per allungare la vita a questo fiore, utilizzando un coltellino affilato, eliminate tutte le foglie che si sino rovinate e quelle che crescono in basso: queste infatti marciscono rapidamente perché a contatto con l’acqua del vaso. Riempite il vasetto con dell’acqua tiepida in modo da far fiorire i capolini non ancora aperti e a rendere più soffici quelli già sbocciati. Inoltre tenere il vasetto lontano da ogni fonte di calore (es. termosifoni) altrimenti l’aria secca peggiorerebbe l’aspetto della mimosa. Se invece volete far seccare i fiori eliminate del tutto le foglie dagli steli poi appendete il mazzolino a testa in giù in un locale asciutto, poco luminoso e con buon ricambio d’ aria e tenetelo così finché non è seccato.

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