Come riprodurre il verso del cardellino

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1/5 – Introduzione

Il verso del cardellino (chiamato anche trillo) è forse uno dei canti più belli e piacevoli da trovare in natura; è da sempre stato motivo d’ispirazione per poeti, musicisti e scrittori.
In questa guida cercheremo di farti capire come riprodurre il suono del cardellino, anche se, come noterai, non esistono molte alternative.

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Tra gli uccelli da gabbia, cardellini e canarini si contendono ad armi pari il premio per il miglior cantante: la differenza sta nella preferenza dell’ascoltatore, in quanto i primi sono caratterizzati da un canto non troppo potente, mentre i secondi hanno alle spalle anni di perfezionamenti dovuti all’opera degli allevatori; bisogna anche far presente che il canto del cardellino femmina (più monotono) è diverso da quello del maschio, che ricopre il ruolo di corteggiatore e quindi possiede un canto più eclettico che gli permetta di attrarre il sesso opposto. Il canto del cardellino è perpetuo e melodioso, ma cambia leggermente in tarda primavera, essendo questo il periodo della sua riproduzione, nonché periodo principale durante il quale essi cantano. Nella stagione riproduttiva, i cardellini non solo danno sfogo alle loro doti canore, ma danno anche prova di essere degli ottimi ballerini esibendosi in una danza di corteggiamento che consiste nell’ondeggiare da un lato e poi nell’altro.

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Diversamente dai canarini, le vocalizzazioni dei cardellini non hanno denominazioni e le poche che si conoscono hanno nomi onomatopeici che sono stati dati dalla Campania, regione particolarmente attratta da questo volatile che si è dedicata arduamente all’identificazione dei loro versi; tra i più noti ricordiamo “Zipè”, “Ble ble” e “Ziò”.
Il verso del cardellino ha inoltre ispirato diverse leggende e credenze; una di queste, la più nota, arriva proprio dalla Campania e afferma che l’ascolto del verso di un cardellino può cambiare le sorti del proprio destino.

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Purtroppo, al giorno d’oggi, l’unico modo per riprodurre il verso di un cardellino è quello di affidarsi a richiami sonori, che comunque non hanno lo stesso effetto di un suono ascoltato dal vivo; questi tipi di richiami consistono in strumenti di metallo o di legno che possono riprodurre in maniera meccanica (per esempio i fischietti) o automatica (registratori) i versi dei vari volatili, tra cui il cardellino; ultima soluzione (ma anche quella più immediata) è quella di riprodurre file audio in rete o comunque affidarsi all’acquisto di appositi CD.
Infine è bene informarsi su quali metodi siano consentiti e quali no, visto la tutela affidata ai vari uccelli.

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