Danzando sul ghiaccio

Il pattinaggio artistico su ghiaccio è uno sport di tecnica e passione, capace di creare un'unica atmosfera di festa, con luci, bellissimi costumi e trucchi

Uno sport impegnativo ed intrigante, un balletto, un’opera teatrale. Il pattinaggio è tutto questo, ed è accessibile a chiunque, senza limiti di età.
“Il primo incontro che ho avuto con il pattinaggio è stato veramente appassionante: a nove anni ricordo di aver visto uno spettacolo di fine anno e di essere stata colpita da quella particolare atmosfera di festa, di pubblico, di luci, di costumi e di trucchi: per non parlare di quell’aria che sentivo al passaggio dei pattinatori. Da quel momento ho immaginato di essere lì con loro, o meglio da sola su quel grande “spazio” ghiacciato, con tutta la gente intorno a vedere ciò che ero capace di esprimere e di “sentire” non appena la musica avesse cominciato a suonare”.
Così Barbara Fusar Poli, campionessa olimpionica di danza su ghiaccio in coppia con Maurizio Margaglio, descrive nel libro di Pizzocari come si è innamorata di questo magnifico sport, che ci ha tenuti incollati allo schermo durante le Olimpiadi di Torino 2006.
Silvia Fontana, Carolina Kostner, Federica Faiella e Massimo Scali, sono alcuni nomi degli italiani che abbiamo sostenuto in gara.
Per non parlare dello “zar” del ghiaccio, Evgeni Plushenko, oro del singolo maschile, dei bravissimi Stéphane Lambiel, Irina Slutskaya, Sasha Cohen, di Totmiyanina Tatyana e Marinin Maxim, vincitori dell’oro della coppia, e della splendida Shizuka Arakawa, che si è aggiudicata il primo posto nel singolo femminile.
Molti spettatori si sono probabilmente chiesti come distinguere tutti quei complicatissimi salti, che peraltro sembrano così simili: doppio Toe-loop, triplo Axel, quadruplo Salchow. Tanti hanno apprezzato le trottole artistiche di Lambiel, gli angeli di Carolina, la flessibilità dell’Arakawa.
Ma al di là dell’aspetto tecnico, il pattinaggio ci ha affascinato per la sua armonia, per l’intensità delle musiche, per la teatralità dei pattinatori che, come attori, ci comunicano i loro sentimenti e la loro personalità, in una performance artistica e tecnica di altissimo livello.
Gestualità, danza e preparazione atletica eccellente sono le caratteristiche principali di uno sport sano, vitale, che può essere praticato a livello agonistico ma anche dilettantistico. Anche chi inizia avanti negli anni, ne trae un benessere fisico e psicologico, si rimette in forma e riesce a scaricare le tensioni e lo stress della vita quotidiana. Il pattinaggio è anche terapeutico, insegna ad acquisire controllo del proprio corpo e delle proprie emozioni, permettendo di affrontare meglio le paure e le insicurezze di tutti i giorni.
Da dove e come cominciare? Innanzitutto informandosi sulla pista più vicina a casa. Molte grandi città hanno uno o più palazzetti, aperti da ottobre a maggio, come Milano, Torino, Roma. Molto spesso, in varie regioni, sono allestite piste temporanee invernali, che durano alcuni mesi, e nelle località di villeggiatura montane numerosi centri rimangono aperti addirittura d’estate, come quello di Andalo in Trentino e quello di Cerreto Laghi in Emilia Romagna.
A questo punto, bisogna iscriversi ad un corso. Di solito le lezioni iniziano ad Ottobre e si tengono una o due volte alla settimana. Può accedere chiunque abbia un certificato medico: non bisogna essere particolarmente “atletici” per partecipare. Il pattinaggio artistico è uno sport per tutti e, al contrario di quanto si pensa, poco pericoloso: in caso di cadute si scivola sul ghiaccio, e lo scarso attrito lo rende meno traumatico di altre attività “a terra”, come il calcio o lo stesso pattinaggio su asfalto.
Importante è l’abbigliamento: comodo, con una maglia da poter togliere dopo il riscaldamento e rimettere alla fine dell’allenamento. Indispensabili sono i guanti, ed è meglio evitare di indossare orologi o di tenere in tasca oggetti che potrebbero dare fastidio. E’ inoltre importante capire bene, fin dall’inizio, che per imparare a pattinare è necessario cadere! Bisogna superare la paura iniziale della caduta, ed una volta guadagnata un po’ di confidenza, si impara a non farsi male.
Dopo le prime lezioni, in cui si può capire se si è portati o meno e se l’attività piace, è consigliabile comprarsi un paio di pattini, senza aspettare troppo tempo. Di solito, infatti, quelli forniti dalle piste sono di qualità scadente, scomodi, spesso in plastica, che non consentono di eseguire i movimenti correttamente. I pattini, che vanno dagli 80 euro in su, sono l’unico investimento che dovete fare: dopo quelli, sarete liberi di farvi guidare dalla musica e dalla vostra creatività. In poco tempo comincerete a provare passi incrociati, salti e trottole, con grande gratificazione e soddisfazione personale. Oltre, ovviamente, a cosce e glutei più sodi, maggior potenza, miglior senso dell’equilibrio, ed a qualche chilo in meno.

E infine un consiglio letterario: procuratevi o comprate il libro di Paolo Pizzocari “Pattinaggio artistico e danza su ghiaccio”, vera e propria bibbia del pattinatore, con tanto di foto e spiegazioni precise e dettagliate. Per i più secchioni: imparatelo a memoria!

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