Social dating

Dating online, siti e app per tutte le età

Facebook, Instagram e LinkedIn sono sempre più usati per incontri da donne e uomini di tutte le età. In aumento gli over 50 e 60. Esistono però differenze e non mancano i rischi

C’era una volta la “vecchia” agenzia matrimoniale dove entrare, non senza qualche imbarazzo, in cerca dell’anima gemella. Oggi l’amore si può trovare comodamente seduti sul divano di casa, ma anche in ufficio, al bar o sui mezzi pubblici, semplicemente chattando. Se Tinder, la App che fa incontrare persone ritenute “compatibili” e vicine, continua a riscuotere un enorme successo con i suoi 50 milioni di utenti nel mondo, sempre più spesso i social come Instagram, Facebook e persino LinkedIn rappresentano i nuovi mezzi per flirt più o meno reali.

Il fenomeno interessa soprattutto i giovani, i cosiddetti Millennials, ma il dating e il social dating stanno crescendo a vista d’occhio anche tra le donne (e gli uomini) più maturi, comprese le over 60, che hanno sempre più dimestichezza con tablet, smartphone e tecnologia. Il web ha cambiato le regole nel campo delle relazioni: “Oggi il corteggiamento è atrofizzato. Non serve più parlare e cercare di conoscersi: basta un click, un like. Il social dating è ormai un fenomeno trasversale: anche le nonne sono coinvolte” spiega a Donna Moderna Nicola Santini, giornalista, esperto di social media e bon ton.

Ma attenzione ai rischi: la facilità con cui si stringono rapporti d’amicizia o d’amore nasconde alcune insidie: “Se internet ha portato a distinguere tra realtà concreta e realtà virtuale, oggi coi social bisogna stare attenti a non confondere la realtà virtuale con la mistificazione. Occorrerebbe un nuovo galateo” aggiunge Santini.

Il boom dei social anche tra gli adulti

Il social dating, la ricerca di amicizie e amore sui social, sta crescendo in modo esponenziale e fa proseliti sia tra i teenagers che tra gli adulti. Sorto negli Usa una decina di anni fa, oggi è diffuso anche in Europa. Secondo il report Online Dating della britannica Mintel, già nel 2015 un terzo delle nuove relazioni in Inghilterra (27%) era nato da siti o App per incontri, ovvero grazie al cosiddetto Mobile dating, che permette di cercare l’anima gemella direttamente con il proprio smartphone.

Il vero boom, però, è rappresentato da social come Instagram che si sono trasformati nel tempo. Prova ne è il fatto che sempre più giovani usano la App per cercare l’anima gemella o anche solo un’avventura con sconosciuti di cui seguono le Storie e da cui finiscono per essere attratti, in un enorme gioco virtuale.

Instagram per “cuccare” anche a 50-60 anni

Secondo il New York Times, Instagram conta 800 milioni di utenti nel mondo che vi si dedicano almeno una volta al mese. Di questi, 300 milioni usano le Storie quotidianamente. Qualcuno posta le foto dei figli, altri mantengono contatti di lavoro, ma sono sempre di più coloro che lo hanno trasformato in uno strumento di per vivere flirt più o meno duraturi. Si tratta soprattutto di 20/30enni, ma non mancano utenti di 40, 50 e anche 60 anni.

Si inizia con il seguire la Storia di qualcuno, poi si mettono like e se anche il destinatario ricambia può iniziare uno scambio che può portare a una sempre maggiore “confidenza” fino ai contatti privati e personali. “Esiste anche una sorta di linguaggio segreto, che si basa su come e quando vengono messi i like. Ad esempio, se io ne metto uno alle foto di un’altra persona e questa non ricambia per tutti i miei scatti, ma solo per pochi e magari per i meno belli e riusciti, significa che sta facendo la sostenuta, che non c’è un rapporto alla pari e in fondo forse mira soltanto ad aumentare il proprio numero di followers, dandomi un contentino ogni tanto per non perdere seguaci”.

Chi usa le “dirette” Instagram

Le Storie di Instagram sono sempre più numerose: ci sono personaggi famosi, come Mara Venier, che arrivano a postare anche quattro dirette al giorno. Per alcuni utenti (ma anche followers di storie) si crea una sorta di dipendenza, che a volte assume i connotati di un innamoramento, ma che con l’amore ha poco a che vedere. “Sui social e su Instagram a farla da padrona è spesso l’ego con tutte le sue altalene e sfumature – spiega l’esperto – “Ormai è diventata una vetrina, non ha più nulla a che fare con un social: sono in troppi a fare merce di se stessi e ad alimentare qualcosa che non è più neppure immagine, ma immaginazione” spiega Santini, autore di Non lo faccio più (Ed. Primo Piano): un libro nel quale spiega come gli hashtag abbiano sostituito il lessico tradizionale.

Come funziona Tinder

Nata nel 2012, Tinder conta oggi 50 milioni di utenti in tutto il mondo, che la usano in 24 lingue differenti. Genera profitti per 1,5 miliardi e questo dimostra il suo successo, che si fonda soprattutto sulla possibilità di incontrare la potenziale anima gemella vicina, grazie a un sistema di geolocalizzazione. I profili vengono suddivisi per età, distanza chilometrica e interessi personali, e per ciascuno è possibile esprimere un giudizio di gradimento, in modo anonimo, con un cuoricino. Se anche il destinatario ricambia, è possibile avviare una chat ed eventualmente incontrarsi al di fuori del web.

Non si tratta dell’unica App o sito del genere: Meetic, Badoo e Bumble offrono servizi analoghi. Be Linked, invece, è stato appositamente studiato per dare la possibilità di avviare relazioni con una “lei” o un “lui” dello stesso ambiente di lavoro o con il quale condividere anche esperienze professionali. Non a caso è stato ribattezzato “Il Tinder per il lavoro”: è collegato a LinkedIn, il social professionale di business. Permette di selezionare profili di persone che evidentemente danno molta importanza alla carriera oltre che all’amore.

A ciascuno il suo social

“Se Tinder continua ad avere un enorme seguito, ora c’è una maggiore possibilità di scegliere il canale attraverso il quale cercare amicizia o partner, ricorrendo persino a LinkedIn stesso: viene scelto solitamente da coloro che danno più peso alla vita professionale e alla carriera – spiega Santini – Per chi ama le foto e l’estetica c’è sicuramente Instagram che la fa da padrone, mentre Facebook è preferito da chi usa anche ironia, e può giocare su post e foto. Poi ci sono siti e App che puntano su una maggiore interazione, come appunto Tinder, Meetic o Badoo”.

“La vera differenza rispetto a qualche tempo fa è che prima esisteva una sorta di spartiacque: i siti per incontri erano considerati più popolari e in qualche modo volgari (al pari di un marciapiede), mentre Facebook era visto come un social più borghese. Chi andava e va su Tinder ha un obiettivo chiaro rispetto a chi gioca sull’equivoco con altri social. Oggi, però, anche i social sono cambiati: basta un like a un post su Instagram che il passo successivo possono essere già scatti di nudo” dice Santini.

I consigli dell’esperto

“L’80% di chi usa i social in realtà non cerca davvero un partner, ma piuttosto un follower un po’ più interessato. Questo anche perché spesso gli utenti sono più desiderosi di essere coccolati, di soddisfare il proprio ego” dice Santini, che mette in guardia soprattutto nell’uso di Instagram: “Attenzione, perché questo social può creare empatie e dipendenze uguali a quelle di reali storie d’amore, con la differenza che in questo caso si tratta spesso solo di mistificazioni”.

Ecco, allora, tre consigli, non senza ironia:

1) “Controllate da dove vengono i Like che ricevete: se provengono da chi vanta 5.000 followers, dei quali 4.000 in Bangladesh, è molto probabile che siate in presenza di una persona che ha speso soldi per comprarsi i Like stessi”;

2) “Diffidate di chi posta solo foto fashion: non è un buon segno se in ogni scatto si sfoggiano capi d’abbigliamento alla moda, se si scelgono solo scatti in palestra o ai party più cool, ma mancano foto a casa propria o in famiglia. Significa che forse c’è qualcosa da nascondere e che la realtà è ben diversa: non è escluso che questa persona abbia un tenore di vita più basso di quello che voglia mostrare, o viva magari in un monolocale con 6 coinquilini in una cittadina periferica e abbia una famiglia modesta. Nulla di male, ovviamente, ma di sicuro sta mentendo”;

3) “Valorizzatevi, ma non rendetevi irriconoscibili: se ritoccate le foto, pur scrivendo no filter, prima o poi la verità verrà a galla e i vostri followers potrebbero chiedervi indietro i giga spesi per seguirvi!” ironizza Santini, che aggiunge: “Sui social si vive ormai come in un enorme reality“.

Il galateo dell’eros

“Occorrerebbe ripristinare il ricorso e l’uso a momenti più appropriati: tutti i frutti hanno un tempo di maturazione. Lo stesso deve accadere con il corteggiamento. Tanto più che, prendendo a prestito un motto latino e attualizzandolo, non si deve dimenticare che Verba volant, screenshoot manent. Attenzione, dunque, a cosa si pubblica” esorta l’esperto di social media e galateo.

Le nuove piattaforme per condividere i gusti alimentari 

Esiste anche una fetta di mercato in crescita che riguarda la possibilità di darsi appuntamento in momenti particolari della giornata, come per la colazione, gustando caffè e brioches col potenziale nuovo partner. Si tratta del cosiddetto Breakfast dating, con piattaforme virtuali che offrono la possibilità di incontri al bar o al ristorante, cercando di mettere in contatto utenti che abbiano anche gli stessi gusti o intolleranze alimentari. Se questi hanno particolare successo nel Regno Unito, anche negli Usa crescono siti e App che puntano sul brunch, tipica consuetudine anglosassone di unire la colazione al pranzo, di domenica: in questo caso, nonostante si tratti di formule simili allo speed dating, le parole d’ordine sono “lentezza” e “calma”.

I rischi

Secondo una ricerca della Online Dating Association (ODA), che raggruppa 270 gestori di piattaforme di Social dating a livello mondiale, a fronte di milioni di utenti in ogni angolo del pianeta rimangono dei rischi per la privacy. Il 50% di chi naviga tra potenziali partner teme di incappare in truffe e frodi, il 37% ha paura di trovarsi in situazioni pericolose al momento dell’incontro e un altro 37% teme per gli adolescenti che usano il cellulare per stringere amicizie e incontrare sconosciuti. Il 58% cerca di tutelarsi, chiedendo che i propri dati sensibili rimangano segreti, mentre il 52% usa restrizioni stringenti nella possibilità di accesso alle informazioni del proprio profilo.

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