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Depilazione totale: ma perché?

La depilazione totale oggi è molto richiesta. Ma c'è anche il movimento contrario, quello per il diritto al pelo, perlomeno sotto le ascelle, o comunque a una depilazione non così strong

L’estate è scandita, a casa mia, dagli appuntamenti dall’estetista per le rituali cerette. Trattamento completo, compreso lì sotto. All’inguine, il bikini insomma.

Il movimento “ridateci il boschetto”

«Come la vuole signora?» mi dice l’estetista. «Ma normale» faccio io. «Perché? C’è un catalogo?». «Eh no, signora, ora si fa “la totale”». Ah. Forse non è informata della controtendenza, mi dico: il movimento “ridateci il boschetto”, #bringbackthebush, seguito da tante star che difendono il diritto (oltre che il piacere) di non depilarsi del tutto, dalle ascelle all’inguine. L’ultima, la divina Deva Cassel.

Prima di lei, hanno mostrato orgogliose la loro peluria ascellare (il resto non è dato sapere) anche Rachel McAdams, Phoebe Bridgers, Lourdes Maria Ciccone, Paris Jackson, la figlia di Michael Jackson, perfino la nostra Giorgia Soleri.

Prima di loro, nei decenni, si è assistito a ondate, dall’ascella fiera delle femministe al pelo pop di Julia Roberts in Notting Hill: il pelo insomma si presta a varie battaglie, anche se a volta sembra più una provocazione che un autentico “ritorno alla natura”.

Io, semplicemente per non soffrire, resto fedele alla tradizione: «No, grazie, preferisco “la normale”» rispondo. Mi basta mettere un costume, punto. Le mie figlie invece, che sono di diventate grandi nell’era postmoderna del petto di pollo, non si pongono il problema. Anzi, stigmatizzano la “pista”, tanto cara a noi ex ragazze degli anni Ottanta.

Oggi il pelo è un esule

Insomma, a parte qualche rivendicazione, oggi il pelo è un esule. Per un’ascella irsuta ce ne sono centinaia glabre. Gambe, braccia, inguini implumi. Il pelo è morto? Diciamo che si vendica glorioso solo nelle sopracciglia e in qualche, appunto, ascella. E noi? Da un lato vorremmo essere come Barbie, dall’altra a tutti i peli non possiamo rinunciare. Molte volte ci vogliamo bambine: lisce, levigate, immature, asessuate, dunque ancora piene d’avvenire. Ogni tanto, però, qualche forma di saggezza la vorremmo recuperare: i peli in fondo sono umani.

Sicure che sia più sexy farsi la depilazione totale?

E allora perché quindi sarebbe più sexy la depilazione totale? Per quale motivo noi donne dovremmo toglierci tutti i peli pure lì? Beh, si dice vada di moda. Si chiama waxing culture, la cultura della depilazione, che segue i gusti del momento e oscilla tra la “pista d’atterraggio”, il cuoricino, la farfallina e via di questo passo tra animaletti della giungla e simpatici pets. Allora adesso – dico –  a che punto siamo nell’evoluzione della moda: al praticello lunare, visto che togliamo tutto?

La depilazione totale passerà di moda?

Qualche tempo fa Cameron Diaz, nel suo libro “The body book”, ha inaugurato il movimento di difesa del “bush”, il cespuglio, contro la “totale”: “passerà di moda” diceva “e oltretutto anche quelle labbrà lì sopportano la forza di gravità. Quindi…”. Che bello spettacolo, quel giorno!

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