Alessandro Borghi interpreta i due film italiani del momento, Suburra e Non essere cattivo (pellicola candidata all'Oscar 2016). Noi lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato dell'università, delle prime esperienze in tivu e poi del cinema: un sogno che ha inseguito credendoci fino in fondo

Potete godervelo nei due film italiani del momento, Suburra e Non essere cattivo (candidato italiano per la corsa all’Oscar 2016): Alessandro Borghi, attore romano 29enne con un fisico da attore americano, scolpito da anni di arti marziali, si definisce “in stato di grazia” e felice per questo periodo d’oro che lo sta rivelando al grande pubblico.

Candidatura all’Oscar con il primo film da co-protagonista, come ci si sente?
È la cosa più straordinaria che potesse accadermi. Sto cercando di non pensarci e concentrarmi su altro altrimenti diventano mesi difficili. Mi leva il fiato pensare che l’Academy vedrà il nostro film, soprattutto perché è piccolo e realizzato con tanti sacrifici. Sento che tutta l’energia e l’amore che ho investito in 10 anni di questo lavoro mi stanno tornando indietro. So che può sembrare facile dirlo adesso, ma il messaggio che voglio dare è che i sogni possono avverarsi se ci si crede davvero.

Sei una persona determinata?
Molto, credo fermamente in ciò che faccio.

Hai iniziato facendo il modello e lo stuntman: come sei arrivato alla recitazione?
Mi ero iscritto all’università, avevo altri progetto per la mia vita, poi mi hanno chiamato per fare tre pose in Distretto di Polizia 6 ed è esploso qualcosa. Ho lasciato la facoltà di economia, ho iniziato a studiare recitazione e dizione e ho fatto un po’ di televisione, una palestra necessaria per chi vuole fare questo mestiere.

Suburra è una storia di corruzione e malaffare. Cosa pensi di ciò che sta accadendo a Roma?
Non ho un background tale da poter giudicare, come fanno tanti, in maniera qualunquista da dietro una tastiera. Credo ci voglia più comprensione e non mi piacciono le crocifissioni.

Tu usi i social media?
Molto ma per condividere emozioni, non per fare campagne contro qualcosa o qualcuno che non conoscono.

Un attore a cui t’ispiri?
È difficile rispondere a questa domanda… DiCaprio, Brad Pitt.

Un po’ gli somigli… sì, nei colori!

Un regista con cui sogni di lavorare?
Scorsese e Derek Cianfrance di cui ho amato Blue Valentine e Come un tuono, entrambi con Ryan Gosling. Mi piacerebbe ritrovarmi in un personaggio a cui dai l’anima come in Non essere cattivo.

Prossimi impegni?
Sto girando un’opera prima che s’intitola Il più grande sogno mai sognato, una tragicommedia, tratta da una storia vera, con attori professionisti e non che improvvisano su un canovaccio. Per il resto vedremo, ma il 2016 promette bene!

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