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Libri, 10 gialli e noir da leggere questa estate

Gialli, thriller e noir: le novità 2018 da godere in vacanza (ma anche a casa)

Anche quest’anno sono tantissime le novità in libreria per l’estate tra romanzi gialli, thriller e noir. Leggete in vacanza? Oppure che sia vacanza o meno, siete tra quelli che leggono sempre? Ecco una carrellata delle 10 proposte più interessanti da sfogliare durante l’estate.

Christi Daugherty, Replica di un omicidio (Corbaccio)

Harper ha 12 anni quando trova sua madre riversa sul pavimento della cucina, nuda e accoltellata a morte. L’omicida non è mai stato scoperto. Anni dopo, ormai adulta, Harper è diventata il miglior cronista di nera della città di Savannah, in Georgia; Smith, il poliziotto che aveva seguito le indagini, l’ha presa sotto la sua ala protettrice ed è una specie di mentore per lei che, però, ha anche sviluppato una pericolosa attrazione per Luke Walker, un investigatore che lavora sotto copertura. Quando un’altra donna viene ritrovata morta in un modo che ricorda molto da vicino l’omicidio di sua madre e Harper è la prima guornalista ad arrivare sul posto per la donna comincerà una doppia indagine: trovare il killer e disseppellire i suoi ricordi.

Massimo Nava, Il boss è immortale (Mondadori)

Lisa Miller, figliastra di Anastasio, ultimo discendente di una casata borbonica in decadenza, viene rapita fuori dall’università di Napoli. L’indagine è affidata all’ispettore italo-francese Bernard Bastiani, specializzato nel traffico internazionale di opere d’arte. C’è un motivo: contemporaneamente alla sparizione della ragazza, dalla Cappella Sansevero, dove è custodito il famoso Cristo velato, è stata sottratta una macchina anatomica, un corpo di donna perfettamente conservato con arti, viscere e vene, realizzata da un suo antenato massone e, secondo le credenze popolari, in grado di assicurare l’immortalità a chi la maneggia. Cos’hanno in comune il furto della macchina anatomica e la scomparsa di Lisa, che ben presto si conferma essere un rapimento? C’entrano qualcosa gli strani operai incaricati del restauro della cappella? La camorra ha un ruolo? Toccherà a Bastiani scoprirlo, in un percorso investigativo che mischia thriller, giallo storico e hard boiled, sullo sfondo di una Napoli lontana dagli stereotipi.

Lee Child, Non sfidarmi (Longanesi)

Prequel datato 1996 delle avventure di Jack Reacher, uno dei seriali più amati dai lettori italiani. La guerra fredda dovrebbe essere finita da un pezzo, ma c’è un nuovo e altrettanto pericoloso nemico sullo scenario internazionale. Jack Reacher ha trentacinque anni e non ha ancora abbandonato l’esercito. E appena rientrato da una missione che ha portato a termine con successo e viene insignito quella stessa mattina di una medaglia al merito. Ma, poco dopo la cerimonia, Reacher riceve nuovi ordini: dovrà seguire un corso di studio serale. Non proprio la ricompensa che si sarebbe aspettato. Quella sera, arrivato in aula per il corso, incontra altri due «studenti»: un agente dell’FBI e un analista della CIA, entrambi, come Reacher, reduci da missioni vittoriose. I tre si chiedono quale sia il vero motivo della loro presenza in quella scuola, ma i dubbi vengono presto fugati. Una cellula dormiente jihadista ad Amburgo ha ricevuto una visita inaspettata, un corriere saudita in cerca di asilo che attende di concludere un affare sospetto. In una lotta contro il tempo, Reacher e i due nuovi colleghi si ritroveranno a dover sventare un attentato.

Katarzyna Bonda, Non esistono buone intenzioni (Piemme)

Pochi lo sanno, ma la Polonia è uno dei Paesi europei dove gialli e noir funzionano meglio. Sono moltissimi i romanzi stranieri di genere (italiani compresi) tradotti a Varsavia e dintorni, ma negli ultimi anni si è fatta largo una pattuglia di ottimi autori locali. Tra loro svetta senza dubbio Katarzyna Bonda, inventrice del personaggio di Sasza Zaluska: ex poliziotta e profiler, madre single, alcolizzata. Il primo volume della serie porta l’investigatrice a Danzica, in fuga dal passato e dagli uomini. Ma quando in città muore una meteora del rock baltico e le forze dell’ordine chiedono il suo aiuto, si ritroverà immersa in un’indagine dove, come nelle migliori tradizioni, niente è come sembra. E dove l’amore e il sesso, che Sasza rifugge come veleno, giocano un ruolo inaspettato.

Igor De Amicis, La settima lapide (DeaPlaneta)

Un cimitero fuori Napoli, sette fosse scavate nel terreno. Per ciascuna, una lapide con nomi e cognomi. Ma soltanto la prima è “occupata”: dal corpo di un piccolo boss della camorra, con la gola tagliata di netto. Le altre sei sono vuote, un avvertimento. Di più, una promessa. Tra i destinatari della macabra messinscena c’è anche Michele Vigilante, leggendario killer che s’è fatto vent’anni dietro le sbarre e proprio il giorno successivo il macabro ritrovamento ottiene la libertà anticipata. Può essere un caso? Ovviamente no. Ma chi vuole morte tutte quelle persone, e cosa le lega? Qual è il conto aperto che dev’essere regolato? Una sola cosa è chiara per Michele: che il tempo cambia molte cose, ma non cancella il passato. Una prova potentissima, quella di De Amicis, all’esordio nel thriller dopo aver scritto molti libri per ragazzi ma in realtà grande conoscitore di queste dinamiche: nella vita di tutti i giorni, infatti, è vicecomandante di un carcere di massima sicurezza.

Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace (Tea)

Ambientazione suggestiva e molto vintage, come pare andare sempre più di moda fra gli autori noir. E soprattutto un bilico continuo tra ironia e mistero che fa bene alla trama. Siamo a Sestri Ponente, nel 1957. Quale importante rivelazione dovrà mai fare il ricco e anziano commendator Lisandro Storace? Da settimane sembra sul punto di morire, ma non si decide mai, e ora ha convocato nel suo ricco palazzo tutti i più importanti notabili del paese. Ha fatto arrivare in tutta fretta da New York anche Niccolò, un lontano nipote totalmente ignaro di quella parentela. Forse il segreto che sta per essere svelato riguarda la giovane e bellissima moglie del commendatore, che anni prima, in uno dei suoi frequenti attacchi di rabbia, aveva abbandonato precipitosamente il tetto coniugale. Ma, proprio mentre il commendatore sta per parlare, la sua bocca si chiude per sempre, e forse, per molti, è meglio così. Non per Niccolò Storace, che invece vuole sapere, vuole scoprire e comincia a fare domande. Così, tra misteriosi vasi che volano da balconi, pericolose scivolate sui binari del tram e lettere anonime, Niccolò chiede in giro, passeggia tra i vicoli, raccoglie confidenze e sussurri, mettendo insieme i pezzi del puzzle composto dallo zio e dal complesso di sentimenti, buoni e cattivi, che lo circondava.

Pasquale Ruju, Stagione di cenere (E/O)

Terzo noir (secondo con protagonista il fotoreporter Franco Zanna) per Ruju, sceneggiatore di fumetti e fotografo capace di creare atmosfere tanto insolite quanto cupe sullo sfondo della sua Sardegna. Questa volta lo scenario con cui Zanna, in fuga da Torino e da un passato ingombrante, sarà costretto a confrontarsi è quello dei legami fra criminalità organizzata e incendi estivi. Un pezzo di mafia che sale agli onori della cronaca solo in estate e solo nelle zone interessate dal fuoco: Liguria, Sicilia, Calabria e, come in questo caso, Sardegna. Eppure, dietro le fiamme si celano gli interessi di imprenditori più sporchi del terreno bruciato che si lasciano alle spalle. Per il sorriso di una giovane orfana, come un moderno Don Chisciotte, Zanna lascerà le paparazzate su e giù per la Costa Smeralda per dare loro la caccia.

Danilo Arona ed Edoardo Rosati, La maledizione della croce sulle labbra (Ink)

Primo arrivato di una nuova collana di Ink interamente dedicata al medical thriller, questo noir ambientato a Milano si apre con una raffica di omicidi e suicidi che agitano la città: i corpi delle vittime sono accomunati da un inquietante herpes che taglia loro le labbra come una croce blasfema. Due infettivologi ospedalieri, un lui e una lei, cominciano a indagare, ma ciò che sembra un bizzarro focolaio epidemico si trasformerà in un autentico incubo. Che ha il sapore di una piaga biblica. E che richiederà il pronto intervento di Alejandro Vegas, l’infettivologo caraibico che per primo aveva provato a isolare il virus, ma era stato bloccato da ostacoli di ogni genere.

Piergiorgio Pulixi, Lo stupore della notte (Rizzoli)

Gang di latinos ed eroina che scorre a fiumi. Grattacieli nuovi e specchiati che non riescono a nascondere del tutto le vite violente e capovolte di chi si muove dentro e fuori da essi. Giovani jihadisti pronti a tutto e vecchi 007 abituati al doppio gioco. La ‘ndrangheta, che a Milano e dintorni tutto sa, tutto muove e su tutto guadagna. Mescolate tutto, aggiungete la penna di uno dei migliori giallisti italiani, nonostante sia meno celebrato di altri, e avrete questo romanzo. Serratissimo e con una protagonista che non si dimentica facilmente. Rosa Lopez, poliziotta che al mestiere ha sacrificato tutta la sua vita, è a capo dell’antiterrorismo cittadino dopo una lunga esperienza in Calabria. Qui i suoi occhi e il suo cuore si sono induriti e votati alla spasmodica ricerca di vendetta dopo la morte dell’uomo che amava, poliziotto anche lui. Toccherà a lei guidare la caccia all’uomo più imprevedibile, sullo sfondo di una città ipermoderna eppure così primitiva nei suoi istinti.

Cristina Cassar Scalia, Sabbia nera (Einaudi)

Un playboy e la sua costosa Range Rover, una pioggia sporca di cenere e sabbia, una villa catanese abbandonata dagli anni Cinquanta, il cadavere mummificato di una donna senza nome abbandonato in un piccolo montavivande, un enigma da risolvere e lei, il vicequestore Giovanna Guarrasi, donna ostinata, tenace, che vanta una carriera nell’antimafia di tutto rispetto e che da pochi mesi è approdata alla Mobile di Catania. Sono questi gli ingredienti che Cristina Cassar Scalia ha sapientemente mixato nel suo terzo romanzo, il primo con protagonista la Guarrasi, già opzionato da cinema e televisione. Il mistero c’è, le indagini sono articolate e inchiodano il lettore alle pagine, come si dice sempre in questi casi; c’è l’atmosfera gotica alla quale si affianca la calda e accogliente ambientazione siciliana, che però in comune con il mostro sacro Montalbano ha solo l’utilizzo frizzante del dialetto unito a qualche mota di ironia e romanticismo. Ma è soprattutto la trama gialla a mostrarsi solidissima.

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