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Nicole Orlando: a Ballando con le stelle con la Sindrome di Down

Campionessa ai Mondiali per atleti con sindrome di Down. Ospite del Festival di Sanremo. E ora concorrente di Ballando con le stelle. La 22enne Nicole Orlando ci ha svelato qui il suo segreto

Partecipare alla nuova edizione di Ballando con le stelle. Salire sul palco del Festival di Sanremo (e baciare Gabriel Garko). Essere citata come esempio da seguire durante il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Vincere 5 medaglie, 4 ori e 1 argento, ai Mondiali per atleti con sindrome di Down in Sudafrica. Una carrellata di eventi ed emozioni racchiusi in pochi mesi che farebbero girare la testa a chiunque. Ma non a lei.

Nicole Orlando, 22enne biellese, è una ragazza tosta. Non si stanca mai di sorridere e ti racconta con entusiasmo le ultime settimane della sua vita e gli impegni futuri. «Più faccio e più vorrei fare e se una cosa mi incuriosisce mi butto». La determinazione l’ha ereditata da mamma Roberta e papà Giovanni, un passato da sportivi, che hanno risposto alla disabilità della figlia iscrivendola a nuoto a pochi mesi e a un corso di ginnastica artistica quando non aveva ancora soffiato le candeline sulla torta per il terzo compleanno.

Iniziamo dal presente: sei a Ballando con le stelle, il programma cult del sabato sera, a sfidare Asia Argento, Platinette e tanti personaggi famosi. L’emozione a che livelli è? «Altissimi. Ma è così divertente che l’ansia passa in secondo piano. Il mio insegnante Stefano Oradei mi carica a ogni passo e Milly Carlucci si è trasformata in un angelo custode: controlla persino se ho mangiato! Comunque vada, sarà un’esperienza indimenticabile perché adoro danzare. Vado matta per cha cha cha, salsa, tango e per le coreografie latino americane, ma a casa provo di tutto e amo l’hip hop. A dicembre ho partecipato anche a un musical con mio fratello Michel. Si intitola Loser, è ispirato alla serie tv Glee, e lancia un messaggio forte contro il bullismo».
Tu l’hai mai subito? «Per fortuna no, ma posso capire come si sentono le vittime. So cosa significa essere diversa, ma chi è uguale all’altro? Uno è più simpatico, un altro è più magro, un altro ancora è più furbo… La mia situazione non mi pesa, anche perché ho avuto la fortuna di frequentare persone che mi hanno sempre rispettata. In fondo, come ho detto a Sanremo, io ho un cromosoma in più: quello della felicità».
Com’è andata sul palco dell’Ariston? «Mi hanno fatta sentire a casa. Quando mi ricapita di conoscere Francesca Michielin, Lorenzo Fragola ed Elio e le Storie Tese? Sai, ho fatto anche una foto con il maestro Beppe Vessicchio, un idolo. Il pubblico ha riso quando ho confessato a Gabriel Garko che lui non piace a mia mamma. E lei subito dopo mi ha mandato un messaggio con scritto “ti ammazzo” e la faccina sorridente. Ma l’orgoglio vero è stato mostrare le mie medaglie a milioni di persone».
Cosa rappresenta lo sport per te? «Il modo per sentirmi viva. Ho praticato fin da piccola tante discipline, dal nuoto al basket al ping pong. L’atletica è quella più completa perché mi mette alla prova in modi diversi. In Sudafrica, per esempio, ho vinto l’oro sui 100 metri, nel salto il lungo, nella staffetta 4X100 e nel triathlon (in questo caso ha conquistato anche il record mondiale, ndr). La corsa è fantastica, mi sento così veloce che mi sembra di volare. E allo sport è legato anche il primo ricordo che ho dell’infanzia».
Ce lo racconti? «La mia prima spaccata durante una lezione di ginnastica artistica: avrò avuto 4 o 5 anni e l’insegnante e i compagni mi hanno applaudita. Mi ricordo bene anche gli esercizi al trampolino: le altre bambine avevano paura, invece io ridevo come una matta. Per me i pomeriggi in palestra erano, e sono ancora, la mia scorta di gioia».
Qual è stato il momento più bello della tua vita? «Quando mi sono messa al collo tutte le 5 medaglie ottenute in Sudafrica. Ho pianto di gioia perché le ho dedicate a nonna Fiorella, che mi ha lasciato. Era una persona speciale, capiva davvero cosa c’era nel mio cuore. Il suo sogno era accompagnarmi a una gara importante, però non ce l’ha fatta. Allora, io continuo a partecipare alle competizioni per lei. Dal 15 al 22 luglio, a Firenze si svolgeranno i Trisome Games, la prima manifestazione mondiale che unisce tutti gli sport praticati dagli atleti con sindrome di Down, organizzata dal Comitato italiano paralimpico e dalla Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale. Non vedo l’ora».
E il momento più brutto? «Nessuno. Sono una persona ottimista e positiva. Trovo sempre il lato bello di ogni situazione».
Infatti il tuo motto è “mai mollare”. Ma come si fa? «Cancello i pensieri e ci provo. Quando riesco a ottenere una cosa, qualsiasi cosa, dal diploma di maturità a una medaglia, sono così euforica. E quella sensazione di gioia mi carica anche per le volte successive».
Quindi proverai anche a realizzare il sogno di diventare attrice? «Perché no? Vorrei girare un film con Zac Efron o con Taylor Lautner, l’attore che interpreta Jacob nella saga di Twilight. Però ho anche un sogno più “facile” per il futuro: diventare segretaria. Intanto mi godo le giornate libere in famiglia, con mamma, papà e i miei fratelli Michel e Caroline, leggo i romanzi di Harry Potter, seguo le partite dell’Inter e ascolto tanta musica».
Che canzoni ci sono nella tua compilation del cuore? «Angelo di Francesco Renga è la mia preferita. Ma ascolto anche Mika ed Emma. Sono perfetti in queste settimane perché ho un po’ di pensieri miei (dice proprio così)».
Possiamo sapere quali? «Mi piacciono due ragazzi, sono indecisa. Ma penso proprio che alla fine sceglierò il migliore, quello più gentile. Le persone gentili sono sempre il massimo».

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