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Figli in vacanza, carta di credito o contanti?

Se i ragazzi partono da soli, meglio dar loro dei contanti o una carta di credito ricaricabile? Ecco tutti i consigli degli esperti

Tempo di partenze, anche per i figli. Ai ragazzi in vacanza con gli amici è meglio dare un po’ di contanti di scorta? Oppure è più sicuro farli viaggiare con una carta di credito in tasca, in Italia e all’estero? O ci si deve buttare sulle ricaricabili? E come funzionano?

Rispondono, fornendo alcune informazioni base, gli esperti dell’Unione nazionale consumatori e di Altroconsumo. “Il rischio di subire furti di contanti – ricordano – è più elevato di quello di vedersi clonare la carta di credito o il bancomat. Andrebbe privilegiato l’utilizzo di moneta elettronica, tranne che per le piccole spese”.

Ricaricabili e prepagate

L’alternativa per ragazzini e adolescenti? Le carte ricaricabili o prepagate, bancarie o postali. “Non è necessario avere un conto corrente per richiederle e vengono rilasciate anche a minorenni, con un genitore che fa da garante. Sono accettate in Italia e generalmente all’estero, anche se in alcuni luoghi la rete può essere meno estesa rispetto a quelle delle carte tradizionali”. Evidenti i vantaggi, anche educativi, per mamme e papà. “ I genitori possono contrattare la cifra massima messa a disposizione dei figli e hanno la possibilità di ricaricare la tessera a distanza in situazioni di emergenza, seppure con un esborso che può arrivare fino a 5 euro”.

Un aiuto a responsabilizzare i figli

“ I ragazzi – altro aspetto evidenziato dagli esperti delle associazioni di utenti – vengono responsabilizzati. Devono imparare a gestire il budget assegnato. Trattandosi di carte di debito, e non di credito, non possono sforare né andare in rosso. Finita la cifra iniziale, finite le spese”. Nel caso di un figlio minore in vacanza da solo, poi, “rappresentano l’unico strumento di pagamento elettronico possibile. E’ bene soltanto verificare, prima della partenza, se prepagate e ricaricabili siano accettate in modo diffuso nelle località straniere di vacanza”.

Occhio alle commissioni

Le carte di credito, “restano il metodo di pagamento più tradizionale e più utilizzato in vacanza”. I minorenni, però, non le possono richiedere. Per i maggiorenni “hanno il pregio di avere un plafond elevato, prevedono un addebito posticipato delle spese, sono accettate sia in Italia siano all’estero e hanno garanzie elevate in caso di frodi. Per alcune operazioni legate alle ferie sono obbligatorie, ad esempio per il noleggio di una macchina, le prenotazioni alberghiere o l’acquisto di biglietti aerei “. Per controllare le spese, fanno notare gli esperti, non è più necessario attendere l’arrivo dell’estratto conto. “Il monitoraggio può essere fatto online, quando si vuole, e a richiesta è possibile attivare il servizio di messaggistica sms per la notifica dei singoli pagamenti”.

Rischio stangate fuori dall’Eurozona

Attenzione, però, quando si esce fuori dall’Eurozona: usare le carte per saldare il conto in albergo, fare shopping tradizionale e on line o cenare al ristorante comporta costi extra. In Italia, è invece una delle note negative “interne”, si sta ritornando all’applicazione di commissioni sui rifornimenti di carburante a carico degli automobilisti: le impongono 5 società di carte di credito su 20.

Non usare le carte di credito per prelevare

Altra raccomandazione, diretta a tutti, giovani e meno giovani. Le carte di credito non andrebbero utilizzate per prelevare contanti, come se fossero tessere bancomat. “Per le banche – sottolineano sempre gli esperti – si tratta di denaro anticipato e le commissioni applicate sono onerose, soprattutto se ci si serve di sportelli automatici di istituto di credito diversi dal proprio”. Si può arrivare fino al 4,1 per cento dell’importo prelevato, con cifre non da poco in ballo.

La mappa dei bancomat

I bancomat sono considerati lo strumento ideale per prelevare denaro cash dagli erogatori automatici. Il rischio maggiore è che non ci sia un distributore della propria banca nel luogo di villeggiatura e che, ripiegando sulle postazioni di altri istituti, si paghino commissioni elevate. All’estero, poi, le commissioni lievitano ulteriormente. Conviene quindi informarsi prima presso la propria banca.

Contanti e cambio valuta

Quanto ai contanti, se la destinazione è un Paese in cui non circola l’euro, il suggerimento è quello di cambiare i soldi in Italia, per evitare il pagamento di commissioni più elevate oltrefrontiera.
Nei periodi di maggior richiesta, e in particolare durante i mesi estivi, è consigliabile andare in banca con qualche giorno di anticipo per prenotare la valuta estera da dare ai figli o da portare con sé.

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