Bambina in piscina

Detrazioni fiscali e sport: niente più contanti

Con il nuovo anno sono cambiate le modalità con cui detrarre le spese per l’attività sportiva dei figli. Stessa cosa per le spese legate alla scuola e alle attività extrascolastiche. Ecco le novità

Niente più contanti né ricevute compilate a mano. Dal 1° gennaio 2020 per poter usufruire delle detrazioni fiscali per le attività sportive dei figli occorre effettuare i pagamenti solo tramite bancomat, bonifici o assegni, insomma soltanto tramite modalità tracciabili. Proprio come i medici e gli artigiani, da quest’anno la società di calcio, la palestra o la piscina dovranno quindi mettere a disposizione un Iban per poter saldare le rette mensili. Lo stesso vale per le mense scolastiche, le gite (in questo caso era già previsto) e per i laboratori e le attività extrascolastiche, ma legate alla frequenza in classe.

Cosa cambia

Forse qualche mamma o papà se ne sarà già reso conto, al rientro dalle vacanze e al momento del saldo delle rette di frequenza alle attività sportive dei figli: per poter continuare a usufruire delle detrazioni Irpef in sede di dichiarazione dei redditi non saranno più validi i pagamenti in contanti. «La novità riguarda le attività sportive dei ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni. Le spese, dunque, dovranno essere sostenute solo attraverso mezzi di pagamento tracciabili quali i bonifici bancari o postali ovvero i pagamenti effettuati tramite carte di debito, di credito e prepagate, nonché gli assegni bancari e circolari» spiega Dario Fiori, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Si tratta di una modifica rispetto alle modalità previste fino allo scorso anno per poter usufruire delle agevolazioni fiscali per l’iscrizione dei ragazzi a società sportive o abbonamenti annuali presso strutture sportive.

Come e quando detrarre le spese

Come previsto dal Testo Unico delle imposte sui redditi, gli “sconti” sono ancora possibili. In particolare si può detrarre il 19% delle spese per lo sport dei figli, con un limite massimo di spesa di 210 euro per ogni figlio, dunque pari a 39,90 euro per ciascuno. Rientrano in queste spese le iscrizioni e la frequenza a corsi di sportivi “dilettantistici” – come chiarito dal Tuir – senza alcuna esclusione (compresa la danza), ma solo per i ragazzi, mentre gli adulti non godono di questa agevolazione.

Come dimostrare le spese? «La ricevuta fiscale o fattura rilasciata dalla struttura sportiva dovrà continuare ad essere conservata dal contribuente – spiega Fiori – Dal 2020, oltre al predetto documento, si dovrà però anche tenere copia del pagamento effettuato con strumenti tracciabili» dunque bonifico, bancomat, ecc., che devono contenere l’indicazione della ditta o società, la denominazione o ragione sociale (oppure cognome e nome se persona fisica); la sede o la residenza oltre al codice fiscale del destinatario del versamento (associazioni sportive, palestre, ecc.). Deve essere indicata anche la causale del pagamento (iscrizione, abbonamento ecc.) e l’attività sportiva esercitata (es. nuoto, pallacanestro, pallavolo, rugby, ecc.), insieme all’importo pagato e ai dati del ragazzo che svolge l’attività sportiva dilettantistica, con il codice fiscale di chi che effettua il versamento.

Spese sanitarie e farmaci: contanti o carta di credito?

VEDI ANCHE

Spese sanitarie e farmaci: contanti o carta di credito?

E se la società non ha un Iban

Se per l’utente occorrerà modificare il sistema di pagamento, per la maggior parte delle realtà che operano sul territorio italiano non cambierà nulla: «Per questioni gestionali e fiscali le società e le associazioni sportive sono già dotate di un conto corrente bancario. In alternativa le associazioni e le realtà sportive molto piccole potrebbero dotarsi di una carta prepagata, alla quale è associato un Iban, per poter permettere ai propri clienti il pagamento con bonifico bancario» spiega Fiori.

Genitori separati: a chi spettano le detrazioni?  

La detrazione può essere ripartita tra entrambi i genitori aventi diritto (generalmente al 50%), senza comunque superare i 210 euro complessivi per ogni figlio. In caso di ripartizione differente, deve essere indicata la percentuale sul documento che giustifica la spesa. Se poi sulla ricevuta c’è il nome, ad esempio, del padre, sarà solo lui a poterle detrarre, e viceversa. In caso di separazione, se l’intestatario della fattura è il figlio, entrambi i genitori potranno chiedere la detrazione, che dipenderà dall’effettivo sostenimento, come previsto dalla legge (circolare n.11/E 2007).

Scuola e laboratori

Se per l’iscrizione alle società le modalità sono cambiate, attenzione alle spese legate alla scuola e soprattutto alle attività extrascolastiche: «Anche in questo caso vige l’obbligo di pagamento tracciabile, se si vogliono detrarre. Riguarda le spese di istruzione per iscrizione, frequenza e mensa scolastica, nonché le spese per servizi integrativi forniti in orario extracurricolare e di fatto strettamente collegati alla frequenza scolastica (es. attività e laboratori)» conclude Fiori.

Non va dimenticato che anche i contributi volontari all’istituto possono essere detratti nella compilazione del modello 730.

Spese per i figli: le ricevute da tenere oggi

VEDI ANCHE

Spese per i figli: le ricevute da tenere oggi

Isee: cos’è la Dsu e quando scade

VEDI ANCHE

Isee: cos’è la Dsu e quando scade

Riproduzione riservata