scontrino elettronico

Scontrini di carta addio, arrivano quelli elettronici

Dal 1° luglio 2019 non saranno più rilasciati gli scontrini. Sarà consegnato un documento che servirà per il cambio merce. Ma non mancano le criticità

Niente più scontrini di carta, da conservare per poter detrarre spese dalla dichiarazione dei redditi o a garanzia degli acquisti. Le “vecchie” ricevute con valore fiscale saranno sostituite da scontrini elettronici o telematici, “immateriali”. È iniziato il conto alla rovescia in vista dell’entrata in vigore della novità, dal 1° luglio 2019.

Ma come avverranno gli acquisti? Nonostante la scomparsa dei classici scontrini fiscali, i clienti non torneranno a casa dal loro shopping a mani vuote: insieme a quanto acquistato gli sarà rilasciato un “documento” che servirà, ad esempio, in caso di reso.

Cosa sono gli scontrini elettronici

La novità, che salvo slittamenti entrarà in vigore a luglio, nelle intenzioni del Governo servirà a contrastare l’evasione fiscale. Il negoziante dovrà infatti comunicare, alla fine di ogni giornata, gli incassi quotidiani direttamente all’Agenzia delle Entrate. Con la digitalizzazione si potranno anche semplificare tutte le operazioni fiscali dei commercianti  relative anche alla compilazione della dichiarazione dei redditi e ai fini IVA. Ma cosa cambierà in concreto?

Come funzionerà per i negozi

“I commercianti si devono dotare di nuovi registratori di cassa, che si chiamano Registratori Telematici e che trasmetteranno alla fine della giornata il saldo dei corrispettivi giornalieri, dunque non il singolo scontrino. Al cliente verrà rilasciato un documento che ha valenza ai fini commerciali e non più fiscali. Servirà nel caso in cui l’acquirente debba cambiare la merce o come garanzia, ad esempio per gli elettrodomestici o altri prodotti che la prevedono” spiega Vincenzo De Luca, responsabile fiscale di Confcommercio.

Come funzionerà per chi acquista

E per i farmaci che possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi e i cui scontrini finora andavano conservati? “Già da tempo esistono gli ‘scontrini parlanti’ che sono rilasciati quando si acquistano medicinali, fornendo il proprio codice fiscale. Quello scontrino viene direttamente fornito dal farmacista all’Agenzia delle Entrate, che può inserirlo nel modello 730 precompilato” continua l’esperto.

E se non si usa il precompilato? “Anche in questo caso l’Agenzia delle Entrate inserisce l’importo relativo all’acquisto nel modello Unico, qualora sia scelto dal contribuente per la propria dichiarazione dei redditi. In ogni caso le spese sanitarie, che si tratti di farmaci, visite specialistiche o esami clinici, saranno trasmesse direttamente al Fisco, come già è possibile fare da due anni, da quando è in vigore il 730 precompilato” spiega De Luca.

Chi sarà escluso dallo scontrino digitale

La misura, contenuta nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2019, riguarda inizialmente tutti gli esercizi commerciali con un fatturato superiore ai 400mila euro. Dal 1° gennaio 2020, invece, sarà estesa a tutti, salvo alcune categorie che rimarranno escluse: “Attualmente sono esonerati dall’introduzione dello scontrino elettronico alcune categorie di ambulanti, i tabaccai per quanto riguarda la vendita di tabacchi, i giornalai, alcune agenzie di viaggi per determinati prodotti o chi fa vendita per corrispondenza. Il decreto definitivo, però, deve ancora essere approvato ed è previsto che lo sia a giorni” spiega De Luca.

Possibile rinvio per i commercianti

È possibile, però, che proprio in fase di approvazione definitiva entri in gioco un rinvio nell’entrata in vigore, chiesto a gran voce dai commercianti: “La nuova norma interesserà circa 261mila commercianti. Il problema è che questa misura arriva a pochi mesi dall’introduzione della fatturazione elettronica tra privati e a ridosso del via alla campagna di dichiarazioni dei redditi con la quale esordiranno i nuovi Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA), che sostituiscono gli Studi di Settore. Nell’arco di sei mesi, dunque, ci sono troppe novità in materia fiscale per le imprese e per gli intermediari” spiega De Luca.

Il nodo della copertura internet

Esiste anche un secondo aspetto problematico, che riguarda il livello di connessione alla rete. In alcune zone d’Italia non è sufficiente alla trasmissione telematica degli scontrini. Per queste aree è previsto un esonero temporaneo dall’attuazione dell’entrata in vigore degli scontrini telematici. Il problema è che non sono state indicate nel decreto legge e dunque non è ad oggi possibile sapere con esattezza dove le vecchie ricevute cartacee sono destinate a scomparire e dove invece resteranno in vigore.

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