Coppia di anziani mano nella mano

Assistenza anziani, cosa prevede la legge delega

Il Consiglio dei Ministri chiamato a dare il via libera definitivo al decreto legge in materia di politiche in favore degli anziani

Dalla promozione dell’inclusione sociale all’assistenza sociosanitaria per gli anziani non autosufficienti fino ai servizi di cura. La legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane (nell’ambito del Pnrr) approda in Cdm per il via libera definitivo.

La bozza in arrivo sul tavolo di palazzo Chigi ricalca il testo approvato al termine del governo Draghi, e mai preso in carico dal nuovo Parlamento. Due le sostanziali novità rispetto a quel testo dello scorso 10 ottobre: il cosiddetto “co-housing intergenerazionale” e il “riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice”.

Anziani e prestazione universale “graduata”

Nello schema del disegno di legge si prevede di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali in favore delle persone anziane non autosufficienti. Tra le misure, una prestazione universale, sotto forma di assegno o pacchetto di servizi, che assorbirà tutte le varie indennità oggi percepite, compresa quella di accompagnamento.

Sarà graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ed erogabile, a scelta del soggetto beneficiario, sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona di valore comunque non inferiore alle indennità e alle ulteriori prestazioni di cui gode

Allo scopo verrà istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo denominato “Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti”. A esso sono assegnate le risorse provenienti da eventuali risparmi di spesa sanitaria, derivanti dall’attuazione della legge sugli anziani.

Condivisione di immobili tra anziani e “giovani svantaggiati”

Nel testo del ddl, novità rispetto a quello di ottobre, il cosiddetto “co-housing intergenerazionale“. Lo scopo è quello di una forma di coabitazione tra giovani, specie in condizioni svantaggiate, e anziani. L’ambizione? Stimolare “la solidarietà e la coesione tra generazioni, attraverso il sostegno alle esperienze di solidarietà, alla promozione culturale intergenerazionale e alla promozione della relazione fra diverse generazioni”.

Il tutto da realizzarsi “secondo criteri di mobilità e accessibilità sostenibili, nell’ambito di case, case-famiglia, gruppi famiglia, gruppi appartamento e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori esterni di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi”.

Coppia di anziani seduti su una panchina

Cure palliative, cosa cambia?

Tra i principi e criteri direttivi generali a cui il Governo dovrà attenersi nell’esercizio delle deleghe, si legge nella bozza, c’è anche “il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice“. E ancora, il “riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio entro i limiti e i termini definiti, ai sensi della presente legge, dalla programmazione integrata socioassistenziale e sociosanitaria statale e regionale”. È questa l’altra grande novità introdotta dai meloniani rispetto al testo elaborato dall’ex ministro Andrea Orlando.

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Confermata la costituzione del CIPA

Confermata nel testo la costituzione del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA) presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il compito è quello di “promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane, con particolare riguardo alle politiche per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza, nonché il miglioramento qualitativo dei servizi residenziali e semiresidenziali per gli anziani che dovranno sempre più facilitare le normali relazioni di vita e le attività sociali nel rispetto della riservatezza della vita privata”.

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