Mamme a 40 anni? «Per le italiane sembra il momento più opportuno per pensare seriamente a fare un figlio. Lo dicono le statistiche: deteniamo il record europeo di prime gravidanze dopo gli “anta”». Alessandra Graziottin, medico e direttore del centro di Ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano, si occupa delle “primipare attempate” e della loro salute nel suo ultimo libro Mamma a 40 anni (Giunti) scritto con la blogger Valeria Cudini.
Le statistiche di cui parla sono i dati Eurostat che rivelano che in Italia il 6,1% delle puerpere ha più di 40 anni: il doppio rispetto a Francia, Spagna, Olanda, Svezia, Danimarca, Stati Uniti. Ma attenzione a posticipare troppo: «Si è portate a pensare che, essendosi allungata la vita media, si siano dilatati anche i tempi della fertilità. Però la natura non ci assiste: sui 40 si è in allarme rosso. Inoltre il rischio di aborti e malformazioni è nettamente più alto» dice Graziottin. Come fare, allora? «Se si decide di avere un figlio dopo i 40, un buono stile di vita è basilare. Con una corretta alimentazione e un’attività fisica regolare ci preserviamo meglio anche in senso procreativo». E poi, una volta nato il bebé, bisogna mettere in conto la fatica delle notti insonni e della sua crescita. Una cosa è farlo a 20 anni, un’altra a 40. Se siamo in forma riusciamo a sopravvivere meglio.
Prese le giuste precauzioni, avere un figlio tardi ha anche i suoi vantaggi. «A patto che non sia una gravidanza“riparativa” cioè un tappabuco esistenziale» sostiene la sessuologa. «Perché in quel caso i bambini nascono con un’ipoteca immensa sulla loro testa. Al contrario, donne realizzate e felici, che sono fortemente motivate a diventare madri, mettono al mondo bimbi “con la stellina in fronte”, carichi di energia». Insomma, il segreto per avere un bambino sereno e sopravvivere a un figlio a 40 anni è «capire che la gravidanza è un viaggio che dura tutta la vita. Ed è meglio prepararsi bene, prima di partire».