tiramolla altalena

Che fare dopo l’ennesimo tiramolla?

  • 25 02 2016

“… per l’ennesima volta mi ha lasciata […] spero non torni perché è già la terza volta che lo fa: io penso di non farcela più.” ZAINEB

“… cosa dire di un uomo che risponde ai messaggi solo ai cambi di stagione… certo quando riappare lo fa alla grandissima! Ti porta alle stelle anche se dura solo un paio di giorni poi di nuovo il buio.[…] Stiamo parlando di un uomo over 65 anni!” MARISA

Nel tiramolla sentimentale, che tu abbia 15 o 65 anni, le sensazioni che provi sono sempre le stesse: passione, struggimento e quella strana consapevolezza che andare dalle stelle alle stalle sia questione di attimi. Oggi esploriamo una nuova prospettiva sui tiramolla e su come andare oltre.

 

Cosa ti piace del tiramolla

Se stai pensando che non c’è nulla che ti piace di questo, ti sbagli. Pensa a un qualsiasi telefilm che segui e chiediti: quante volte si sono mollati e ripresi i miei protagonisti preferiti? Quanto travagliata è la loro relazione? Il tiramolla sentimentale vende di brutto e senza rendercene conto, compriamo l’idea che quello sia il vero romanticismo:

“sto con te, ma forse no… aspetta amo un’altra… no però il sesso con te è magnetico… adesso solo libero e torno da te… ma no che sfiga, io mi sono appena messa con uno e forse lo sposo…”

Fantastico da vedere sullo schermo, sfinente nella vita vera.

 

Cosa del tiramolla è sano

La varietà di emozioni che ti fa provare. Il tiramolla è come un’altalena: ti fa venire il vuoto allo stomaco, ti inebria ed è un gioco meraviglioso, finché sai che è un gioco.

 

Cosa del tiramolla diventa insano

Quando da gioco diventa una cosa seria smette di essere inebriante e diventa nauseante. Il pensiero da “che divertente!”, ben presto diventa “voglio scendere!”.

 

COME SCENDERE (se ti va…)

Per chiamarti fuori dal gioco, devi prima capire dove sei tu rispetto all’altalena. E le opzioni sono tre.

 

OPZIONE 1: Ci sei seduta e qualcuno la spinge per te?

Per dondolare un’altalena necessita di un passeggero, altrimenti è ferma. Se sei tu ad esserci seduta è il momento di capire chi la spinge. Se chi spinge non ha intenzione di smettere, hai comunque una scelta: quella di saltare al volo dal punto più alto ricadendo con i piedi pari, come quando si faceva da bambini.

Fa paura, ma la buona notizia è che saltare ti fa vedere con chiarezza come la paura viva solo nella tua testa. Ti fa sentire che lanciarti è più semplice di quel che credevi.

 

OPZIONE 2: Ci sei seduta ma nessuno spinge?

Se nessuno la spinge vuol dire che la stai alimentando tu e, per usare un modo di dire, “te la canti e te la suoni”. Se l’uomo o la donna in questione è stato chiaro fin dall’inizio con parole o azioni che lasciano poco spazio a interpretazioni, apri gli occhi.

Vuoi comunque andare su e giù? Va bene, fallo pure finché ne hai voglia. Probabilmente struggerti è quello che ti serve ora e in fondo la vita è fatta per essere sperimentata. Ricordati solo che non sei una vittima e che il potere di smettere il movimento, ce l’hai tu.

 

OPZIONE 3: Sei tu che spingi?

Se sei tu che spingi qualcuno, potresti provare una sorta di senso di onnipotenza. Lo so, tutti amiamo sentirci potenti di tanto in tanto. Tuttavia, ricorda che il gioco è bello finché tutti si divertono.

Arriverà un momento in cui avrai altro da fare e non potrai più stare lì a spingere chi è seduto sulla giostra in tua attesa. Non essere troppo egoista.

Comprendi dove sei nel gioco, rilassati e dopo che avrai finalmente smesso di giudicarti o tormentarti, segui l’opzione che senti migliore per te. In ogni caso sappi che l’altalena prima o poi si ferma e in quel momento avrai sempre la libertà di scendere, incamminarti altrove e magari esplorare un nuovo parco giochi.

Sentitevi liberi di fare tutte le domande o considerazioni che avete in proposito. Sarà un piacere rispondervi (anche perché qui se no, mi sembra di parlare da sola ed è più bello se ci siete anche voi!!)

Un abbraccio dalla vostra coach,
Chiara

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