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Discord, la nuova piattaforma della generazione Z: cos’è e come funziona

  • 04 03 2021
App di messaggistica usata soprattutto dai gamer della generazione Z, Discord si sta aprendo sempre più a interessi generali. Ecco perché è fondamentale conoscerla

Se sei un’appassionata di videogiochi appartenente alla generazione Z forse sai già cosa sia Discord, altrimenti questo nome potrebbe non dirti nulla. Si tratta però, di una piattaforma dalle potenzialità molto interessanti, da conoscere assolutamente.

Cos’è Discord

Discord è un’applicazione VoIP per chattare, nata nel 2015 e oggi di grande successo soprattutto tra la generazione Z. Usata da oltre 300 milioni di utenti, ogni settimana conta 26 miliardi di minuti di conversazioni. Si può usare da smartphone, tablet e pc e consente di inviare messaggi di testo e audio, scambiarsi file, formare gruppi e fare video chiamate.

A renderla diversa dalle altre App di messaggistica è il suo essere stata concepita per essere usata dai gamer mentre si sfidano ai videogiochi e che attraverso essa possono comunicare in tempo reale i loro progressi, le strategie messe in atto e molto altro. Il nome sembra derivi proprio dai continui disaccordi dei fondatori su cosa usare per comunicare durante le partite.

Il servizio è gratuito e, oltre alla qualità del progetto, è stato anche questo particolare non da poco a far innamorare gli utenti, visto che l’età media è piuttosto bassa e conseguentemente con minor possibilità di spesa, e che le altre piattaforme del genere siano tutte a pagamento. L’estetica ricorda un po’ MySpace, anche se la maggior parte degli iscritti probabilmente non la riconosce, visto che ai tempi di quello che può essere definito il primo vero social network non erano ancora nemmeno nati.

Come funziona

Per far fronte al fatto che il mondo dei gamer sia vastissimo, Discord è suddiviso in spazi ben distinti, nei quali ritrovarsi a parlare, chiamati server. Esistono quelli pubblici dedicati ai giochi più noti come Fortnite, Minecraft, Destiny e World of Warcraft e quelli privati, di dimensioni più ridotte, creati da gruppi di giocatori stessi che formano piccole sotto comunità, a loro volta divisibili in altre micro categorie, simili ai forum. Creare un server è molto semplice ma per salire di livello bisogna ottenere lo status di Partner, per il quale è fondamentale rispettare alcuni requisiti in termini soprattutto di comportamento.

Ogni server può stabilire le proprie regole per gestire le conversazioni dei vari sotto canali e ha dei moderatori che hanno il compito di mantenere la comunità attiva e gli utenti al riparo da pericoli. Se una comunità non è sicura, non può diventare Partner e viene bannata.

Proprio la voglia di creare piccole comunità, sembra essere alla base del progetto, come sottolineato in un’intervista a Forbes dal capo del marketing di Discord Eros Resmini: «Abbiamo costruito un prodotto che si incentra sulla privacy e sui piccoli gruppi».

Come accedere a Discord

Per iniziare a usare Discord basta semplicemente accedere alla piattaforma iscrivendosi. I passaggi sono velocissimi visto che non bisogna fornire informazioni particolarmente specifiche ma basta scegliere un nome utente e fornire un indirizzo email, al quale arriva in pochissimo tempo un messaggio per confermare la registrazione.

Questa semplificazione ridotta all’osso, se da un lato rende facilissimo e alla portata di tutti iniziare a divertirsi con l’App, dall’altra ha generato diverse perplessità in termini di sicurezza, visto che non è possibile controllare l’età di chi vi accede.

Una preoccupazione più che legittima considerando che i videogiochi sono usati prevalentemente da bambini e adolescenti, che nonostante la presenza dei moderatori rischiano di imbattersi in contenuti poco adatti o pericolosi, come già successo e documentato anche dal Wall Street Journal, secondo il quale bastino veramente pochissimi secondi per trovare su Discord contenuti sessisti, omofobi o xenofobi.

I ragazzi però, di queste polemiche sembrano non curarsi, visto che ogni giorno sono sempre di più quelli che decidono di registrarsi, al punto che sono in molti a scommettere che Discord farà andare presto in soffitta cugini oggi ben più blasonati come Instagram e TikTok.

Non si parla solo di videogiochi

Anche se le community più numerose sono ancora quelle dei gamer, ultimamente Discord sta cercando di ampliare i propri settori di interesse, puntando a diventare il luogo virtuale nel quale trovare e frequentare persone affini. Attualmente, infatti, sembra essere la migliore approssimazione virtuale all’antico concetto di club, tanto che esistono già cantanti e collettivi indi che stanno sperimentando i server come luogo per consolidare la propria community.

L’ambizione è quella di sviluppare nicchie di interesse e lo si capisce anche dal modo in cui la moda ha deciso di affacciarsi alla novità. I grandi brand non sono ancora pervenuti, mentre esistono timidi tentativi di nomi alternatici, marchi emergenti o appartenenti alle sottoculture, di farsi largo nel mondo del gamer ma non solo.

A dimostrazione di questa nuova identità, a inizio 2020, il colosso ha lanciato una campagna con un messaggio ben chiaro: Discord è il luogo ideale per parlare e ritrovarsi.

Già nel 2019, infatti, sempre più utenti usavano l’app per studiare, parlare degli argomenti più disparati o semplicemente ritrovarsi con persone dagli stessi interessi. Una tendenza confermata durante tutto lo scorso anno e che probabilmente anche a causa della pandemia e della voglia crescente di far parte di una comunità, ha avuto un’ulteriore accelerata.

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