Interland, il gioco di Google per imparare a navigare sicuri

Ci possono giocare genitori e ragazzi ed è stato pensato per aiutare a vivere il mondo online in modo più consapevole.

Su internet i ragazzi possono fare un sacco di cose: scoprire culture che non conoscono, reperire informazioni utili ai loro studi, incontrare virtualmente coetanei da ogni angolo di mondo, magari tramite un videogioco, tenere i contatti con le persone che sono importanti nella loro vita. Ti sarai chiesta più volte come limitare il tempo che i tuoi figli passano di fronte agli schermi e, soprattutto, come insegnare loro a vivere la loro vita digitale in maniera sicura.

Se quando sono ancora piuttosto piccoli può essere utile attivare il “parental control” che molte app forniscono – lo fa addirittura TikTok – quando sono un po’ più più grandi devi assicurarti che abbiano gli strumenti giusti per affrontare la rete. Per venire incontro alle necessità di genitori e insegnanti, Google ha da poco lanciato Interland, il gioco online interattivo pensato per insegnare ai bambini dai 6 ai 13 anni i fondamenti della sicurezza online in modo divertente. È gratuito e online, facilmente accessibile a tutti all’indirizzo g.co/interland, è stato creato con l’aiuto di esperti di sviluppo di sicurezza digitale ed è adatto a tutte le età, con un’attenzione particolare per i bambini dai 6 ai 13 anni.

Come funziona Google Interland

Interland è un mondo immaginario composto da 4 territori – il Fiume della realtà, il Regno cortese, il Monte responsabile e la Torre del tesoro – in cui i bambini devono fronteggiare hacker, phisher, chiacchieroni e bulli, esercitando le abilità necessarie per essere bravi cittadini digitali. Il gioco si struttura come un quiz a punteggio in cui si segue un piccolo robottino a spasso per questo piccolo mondo immaginario. Cosa fai se hai usato la carta dei tuoi genitori per comprare un gioco online? Come reagisci di fronte a una nuova consolle da gioco che costa solo 25 euro? Cosa rispondi ai tuoi compagni che ti chiedono di creare un finto profilo? Sono solo alcune delle domande che incontrerai nel gioco man mano che il robottino avanza.

Attraversando il Fiume della realtà, i bambini imparano a non cadere nelle trappole del web; il Regno cortese insegna loro come l’atmosfera di ogni luogo sia sempre contagiosa, nel bene o nel male, e che diffondere la gentilezza nell’interazione con gli altri internauti può bloccare gli atteggiamenti negativi sul web e riportare la pace. Nella Torre del tesoro si impara invece a mantenere al sicuro i vostri tesori più preziosi – le informazioni personali – mentre sul Monte responsabile, la città montuosa di Interland in cui incontrare e chiacchierare con gli altri abitanti, si deve fare molta attenzione a cosa condividere e con chi, perché le informazioni viaggiano veloci e tra quelli che conoscete c’è sempre un “chiacchierone” che le condivide senza controllo. 

Uno strumento utile anche per gli insegnanti

Interland fa parte del programma “Vivi Internet, al meglio”, lanciato da Google nel 2018 per aiutare ragazzi e famiglie a vivere il mondo online in modo più consapevole. Il progetto, promosso dal Safer Internet Centre – Generazioni Connesse nell’ambito delle attività di sensibilizzazione ed educazione all’uso consapevole di Internet e delle nuove tecnologie, vede anche la collaborazione di Altroconsumo per quanto riguarda le attività dedicate ai genitori.

Oltre a integrare il programma con uno spazio specificamente pensato per i più piccoli, Google ha ampliato il sito Vivi Internet con una sezione interamente dedicata ai docenti, al g.co/peridocenti, sviluppata in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale. Questi contenuti offrono agli insegnanti gli strumenti e i metodi necessari per insegnare i concetti di base di sicurezza e cittadinanza digitale in classe.

Diventare genitori digitali: un compito difficile

Secondo un recente sondaggio realizzato da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa Kids, il 21% dei genitori ha paura che i ragazzi incontrino su internet contenuti che esaltino l’anoressia, l’autolesionismo, il suicidio, il 18% che siano esposti a contenuti pornografici o immagini drammatiche o violente. Nel 48% dei casi, i genitori intervistati ritengono che i ragazzi siano in grado di utilizzare in maniera consapevole i social dai 16 anni: la soglia dei 13 anni è riconosciuta dal 26% dei genitori, mentre un importante 16% dichiara che la consapevolezza sia acquisibile una volta raggiunta la maggiore età. Il 30% dichiara di sentire di non avere adeguate competenze sulle tematiche dell’online.

Tra i temi sui quali sentono di avere più bisogno di informazione/formazione ci sono il cyberbullismo (24%), il bullismo (24%), il suicidio e l’autolesionismo (19%), l’hate speech (19%), il sextortion (19%) e il sexting (6%), la privacy nell’online (17%). Diventare genitori digitali, insomma, richiede un notevole impegno da parte degli adulti, che devono imparare a destreggiarsi tra fake news e strumenti sempre più complessi. Messi sotto torchio da istituzioni e associazioni di categoria, ora i giganti del web si stanno muovendo per promuovere una rete più sicura: lo hanno fatto recentemente Facebook e Twitter introducendo nuovi strumenti per limitare la diffusione di notizie false, ma la strada è ancora lunga.

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