Sette minori su 10 navigano quotidianamente in Internet per un tempo medio di 52 minuti al giorno (ricerca Swg).
I ragazzi più grandi e il loro rapporto con il web
Il dialogo è il mezzo più efficace per prevenire o risolvere qualsiasi problematica nel rapporto genitori – figli
![I videogiochi rendono meno intelligenti?](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/11/4138131-I-videogiochi-rendono-meno-intelligenti-700x545.jpg)
«No. Questa affermazione, come il suo contrario, è una sciocchezza» spiega Paolo Ferri. «I videogiochi stimolano l’attenzione visiva e selettiva, la capacità di orientarsi nello spazio, i ragionamenti deduttivi e la cosiddetta coordinazione occhio-mano. Ma l’intelligenza si nutre anche di competenze motorie, di creatività, di relazioni sociali e così via. Quindi sì ai videogiochi ma non come unica attività del tempo libero. E purché siano adatti all’età del bambino».
![I nativi digitali hanno meno amici di noi alla loro età?](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/11/4138123-I-nativi-digitali-hanno-meno-amici-di-noi-alla-loro-eta-700x545.jpg)
«Non è vero: grazie ad applicazioni come Whatsapp, oggi i ragazzini possono tenersi sempre in contatto con i coetanei» spiega Paolo Ferri. «È una cosa bella anche perché il 90 per cento di loro chatta con persone che conosce. E con cui condivide interessi nel mondo reale. Spesso si tratta di compagni di scuola o di amici incontrati sul campo di basket o di pallavolo».
![Internet va proibito ai bambini perchè è troppo pericoloso?](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/11/4138121-Internet-va-proibito-ai-bambini-perche-e-troppo-pericoloso-700x545.jpg)
«Questo divieto non ha senso: prima di tutto perché oggi è praticamente impossibile impedire a un ragazzino di 10 o 12 anni di collegarsi al web. Se non può farlo da casa, lo farà dallo smartphone del vicino di banco» spiega l’esperto. «Ma c’è un altro motivo: un’educazione graduale all’uso di Internet, che inizia dall’infanzia, permette ai ragazzi di arrivare all’adolescenza, la fase più rischiosa, informati e consapevoli».
![Imparare a scrivere sul tablet crea un ritardo nell’apprendimento?](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/11/4138127-Imparare-a-scrivere-sul-tablet-crea-un-ritardo-nell-apprendimento-700x545.jpg)
«Sull’argomento si fanno ricerche ma i risultati sono ancora contraddittori» spiega Ferri. «In ogni caso i bambini devono continuare a scrivere con la matita: tenerla in mano stimola la motricità fine che, a sua volta, favorisce le funzioni cognitive. La differenza, rispetto a un tempo, è che, nella scrittura, i nostri figli saranno sempre più “bilingui”, cioè cresceranno maneggiando entrambi gli strumenti».
![In campo digitale possiamo competere con i ragazzi?](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/11/4138129-In-campo-digitale-possiamo-competere-con-i-ragazzi-700x545.jpg)
«Spesso i figli sono più abili di noi dal punto di vista tecnico. E quindi possono farci da tutor quando scarichiamo musica e video o installiamo un programma» conclude l’esperto. «Noi, però, possiamo spiegare ai ragazzi come si fa una ricerca di storia o un grafico. E non solo». Questi smanettoni, non dimentichiamolo, possono essere anche molto ingenui. I papà e le mamme dovrebbero aiutarli a riconoscere al volo i siti da evitare. O le mail a cui non rispondere mai.