Young woman uses smart phone in bed while drinking a cup of coffee
25 Feb 2014 --- Young woman uses smart phone in bed while drinking a cup of coffee --- Image by © Romulic-Stojcic/Lumi Images/Corbis

Ho fatto Sexting e mi è piaciuto

Una domenica pomeriggio, in un’altra città d’Italia, prendo un caffè con un caro amico scrittore. «A una certa ora il mio telefono diventa incandescente», mi dice. Ma che ti mandano? «Di tutto», risponde, più divertito che preoccupato.

Si chiama Sexting, flirtare con messaggini sul telefono o sui social, meglio se accompagnati da foto ad alto contenuto erotico.

Pochi giorni dopo, dovevo ritirare un importante premio, il primo riconoscimento per il mio primo libro. La cerimonia si svolgeva in una villa sul lago. Sarei stata la principessa della serata, ma non avevo un Principe Azzurro a tenermi la manina.

Mi ero svegliata in preda al panico. Avrei voluto che una persona lontana vedesse com’ero vestita: tubino di pizzo bordeaux coordinato alla lingerie. A mia discolpa: avevo appena comprato l’iPhone 6 e pure plus, quello con lo schermo lungo come una fetta di pizza. E così ho fatto per la prima volta Sexting.

Ecco cinque cose che ho imparato a fare con uno smartphone.

1) Scegli bene

Ho inviato l’immagine, nel suo genere molto chic, con l’effetto grafico “freddo” come a dire: Lo faccio, ma non sono quel tipo di ragazza. In taxi, mentre partivo per la premiazione, ho ricevuto la sua risposta e ho capito che era quello giusto. Per il Sexting.

2) Non avere paura

Fai quello che senti. Il gioco, perché di questo si tratta, dev’essere divertente. Non sei pronta/pronto? Lascia stare, mandagli la buonanotte e addormentati con il sorriso quando ti risponderà: Anche a te amore.

3) Pausa “sentimentale”

Lui: Ti ho scritto i miei impegni.

Lei, dopo averli letti in 30 secondi: Quel tal giorno presento il libro a Firenze, mi allungo fino a Roma e prendiamo un caffè o facciamo un pranzo veloce?

Lui: Non vorrei mai che ti stancassi. Poi come presenti il libro?

 4) Non è come fare l’amore però

Si stava meglio quando si stava peggio? Quando non avevamo tutte queste diavolerie, questi smartphone che non entrano neanche più nelle borsette da sera? Oppure il calore è bello in ogni forma?

Qualche mese fa mi è successa una cosa molto bella lavorativa, il debutto come scrittrice, e una cosa personale molto brutta, inaspettata. Ho imparato ad apprezzare ogni momento, ogni contatto umano, ogni scambio, a prescindere dal mezzo.

5) Lasciati andare

La leggerezza è come il nero, sta bene con tutto, funziona sempre. Vi ricordate il libro di Chiara Gamberale sui dieci minuti da dedicarci ogni giorno per stare meglio? Se provassimo, in quel lasso di tempo, ad abbassare le barriere mentali? Non possiamo controllare tutto, tanto vale prenderci solo le cose belle, piccole o grandi che siano. Forse è questo il segreto della felicità.

Soundtrack: le 44 canzoni di “Eros 30”, il cofanetto con tutta la sua carriera: Vale una vita quest’istante segreto.

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