donna ai pesi in palestra

Integratori di proteine, è boom

È boom di integratori e cibi ad alto contenuto di proteine. Ma funzionano? A cosa servono, in quali casi è bene prenderli, in quali no e i rischi

Chiunque entrando in un supermercato si sarà accorto: ormai qualunque catena e marchio ha organizzato interi scaffali e angoli dedicati ai prodotti iperproteici, quelli a maggior contenuto di proteine, appunto. Si va dagli integratori alle barrette, senza tralasciare neppure biscotti o pasta. Ma anche nel reparto latticini non sarà sfuggito l’aumento di yogurt (come quello di tipo “greco”) di cui si esalta in contenuto di proteine, o di formaggi. Insomma, è boom. Ma quanto fanno bene le proteine e soprattutto quando, invece, è bene non esagerare? Ecco cosa dice l’esperto, Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo dell’università Campus Biomedico di Roma.

Quando e quante proteine mangiare

«Come per ogni macronutriente, anche per le proteine esiste una quantità corretta, che equivale circa a 1 grammi per chilo al giorno. Significa che una persona di 70 chili ne dovrebbe assumere circa 70 grammi al giorno. In realtà il fabbisogno giornaliero è un po’ meno, ossia 0,9 grammi per una persona sana, senza patologie e senza dispendio eccessivo. Possono poi variare a seconda dell’attività sportiva che si fa: ad esempio, si può salire a 1,1 o 1,2 grammi per chilo al giorno, se si aumenta il movimento con allenamenti, per arrivare a un massimo di 1,5 grammi, ma comunque per periodi limitati di tempo, in concomitanza con particolari necessità, come l’esigenza di aumentare la massa muscolare per motivi sportivi o per patologie particolari o in casi di malnutrizione» spiega Piretta.

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Perché chi è a dieta assume proteine

In genere si punta maggiormente alle proteine quando si è a dieta per perdere chili, ma con l’obiettivo di non perdere massa magra, quindi muscoli: «Questo presuppone un falso concetto, cioè che seguendo una dieta iperproteica si dimagrisca. Questo è vero solo in parte, cioè perché il metabolismo per smaltire le proteine richiede più energie di quelle necessarie a consumare i carboidrati. Tutto ciò però solo a patto di seguire un regime alimentare ipocalorico, quindi con pochi grassi e zuccheri. Un conto, poi, è fare una dieta leggermente iperproteica, un altro è pensare che quante più proteine si mangiano, meglio è. Anche perché se non c’è l’esigenza possono verificarsi, invece, effetti anche nocivi» spiega l’esperto.

Perché non bisogna esagerare

«Le proteine contengono una molecola, l’azoto che, se si accumula, può avere un effetto tossico. Questo obbliga il metabolismo a mettere in moto una serie di reazioni per smaltirla, sovraccaricando in particolare il fegato e i reni, proprio gli organi deputati a queste azioni» spiega Piretta, che dunque sconsiglia di assumere più proteine del dovuto.

La conclusione, quindi, è chiara: «Le proteine si possono assumere con un’alimentazione bilanciata, che ne preveda un giusto apporto sia da quelle animali che da quelle vegetali. Non occorrono né preparati farmaceutici, né integratori, né alimenti speciali».

Le uniche eccezioni riguardano casi particolari: «Persone deperite, oppure pazienti allettati o che abbiano subito particolari interventi chirurgici, o ancora in chi soffre di malattie da malassorbimento o malnutrite: solo per queste tipologie l’integrazione proteica è importante, perché dà una mano al recupero della massa muscolare persa, ma nelle altre situazioni non è necessaria» chiarisce il nutrizionista.

Atleti: quando servono più proteine

Anche nel caso di chi segue un certo tipo di allenamento può essere utile aumentare la quota proteica: «Sì, ma solo in una prima fase. Il fabbisogno cioè può essere leggermente aumentato perché si ha un ricambio maggiore di proteine rispetto a chi non fa sport, ma si può arrivare al massimo a 1,5 grammi per chilo, e per un periodo limitato. Insomma, si possono anche prendere più “mattoni”, ma se non ci sono gli operai che li utilizzano la casa non si costruisce da sola. Anzi si può andare incontro a disfunzioni del rene o del fegato» conclude Piretta.

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