C’è un nuovo sospettato nella sparizione della piccola Maddie

Le indagini degli investigatori di Regno Unito, Portogallo e Germania si concentrano oggi su Christian Brückner, pedofilo tedesco di 46 anni. È la prima volta, nel lungo caso della bimba scomparsa nel 2007, che esiste un unico sospettato. Qui abbiamo ricostruito la triste vicenda

Madeleine McCann è scomparsa all’età di tre anni il 3 maggio del 2007 mentre era in vacanza con i suoi genitori a Praia de Luz, nel sud del Portagallo. Da allora, la storia di Maddie ha fatto il giro del mondo ed è diventata uno dei casi di rapimento di minori più tristemente celebri: nel 2019 è uscito anche un documentario Netflix, “La scomparsa di Maddie McCann”. Nell’ultima settimana c’è stata una svolta nell’intricata vicenda: gli investigatori di Regno Unito, Portogallo e Germania hanno infatti concentrato i loro sospetti su un cittadino tedesco, Christian Brückner, quarantatreenne originario di Wurzburg con precedenti per stupro, abusi su minori e spaccio di droga. È la prima volta che in tredici anni di indagini ci sono indizi consistenti nei confronti di un unico individuo. Ripercorriamo insieme la storia sulla sparizione di Madeleine e le ultime novità sul caso.

Chi è Christian Brückner

Brückner è stato condannato per la prima volta in Germania nel 1994 per abusi sessuali nei confronti di bambini, ma è riuscito a fuggire e a rifugiarsi in Portogallo, evitando così la condanna di due anni che gli era stata imputata. Nel 1999 è rientrato nel suo Paese d’origine e ha scontato la pena, ma nel 2005 è stato nuovamente accusato, questa volta di stupro ai danni di una donna di 72 anni, proprio a Praia da Luz, ma il caso è stato archiviato per insufficienza di prove. Dopo aver collezionato altri reati, e aver scontato un anno di carcere in Portogallo, nel 2007 è tornato a vivere a Praia, dove secondo gli investigatori era coinvolto in un traffico di droga. La prima volta che Brückner è stato associato al caso di Madeleine McCann è stato nel 2013, dopo un appello dei genitori di Maddie alla trasmissione tedesca “Aktenzeichen XY… ungelöst”, simile al nostro Chi l’ha visto, che si occupa di casi irrisolti.

Nel 2017 Brückner è stato nuovamente condannato, questa volta in Germania, per abusi sessuali nei confronti di un bambino e ha scontato 15 mesi di carcere. Dopo il rilascio si è trasferito in Italia, dove nel settembre 2018 è stato arrestato dopo essersi presentato al consolato tedesco per denunciare lo smarrimento del passaporto. Come riporta Il Post, «le autorità italiane accertarono che sull’uomo pesava un mandato di cattura europeo per una condanna a 6 anni e 10 mesi per traffico di stupefacenti, anche se né la polizia italiana né quella tedesca lo ricondusse allora al caso di Madeleine McCann. Brückner fu quindi estradato in Germania». Nel 2019, poi, è stato condannato a 7 anni per lo stupro del 2005 avvenuto in Portogallo, anche se la pena detentiva per questo reato non è ancora effettiva. Al momento, Brückner è detenuto in custodia cautelare nel carcere di Braunschweig.

Il rapimento di Madeleine

Come probabilmente ricorderai, Madeleine Beth McCann è scomparsa nella cittadina di mare Praia da Luz, nella regione dell’Algarve in Portogallo, mentre era in vacanza con i suoi genitori, Kate e Gerry McCann, due cittadini britannici, il fratellino Sean e la sorellina Amelie. Madeleine è nata il 12 maggio 2003 a Leicester, in Inghilterra. All’epoca della sparizione, i genitori affermarono di averla lasciata con i suoi fratellini, senza sorveglianza, in una camera da letto al pianterreno del residence dove alloggiavano, mentre loro mangiavano con altre tre coppie di amici, che erano in vacanza con loro insieme ai figli piccoli, in un ristorante a poco più di 100 metri di distanza dalla villetta. I McCann e i loro amici hanno sempre detto agli inquirenti che, a intervalli regolari, un membro del gruppo si recava in albergo per controllare che i bambini stessero bene.

La Polícia Judiciária ha trattato sin da subito il caso di Madeleine come un rapimento, anche se, a un certo punto nel corso delle indagini, si è avanzato il sospetto che la bambina potesse essere morta nella sua stanza. La mancanza di prove e piste plausibili, però, non ha mai portato a far prevalere una teoria sull’altra, al punto che negli anni ne sono sorte di ogni, dall’omicidio alla pedofilia.

Un residente di Praia da Luz, Robert Murat, è stato dichiarato ufficialmente sospettato il 15 maggio 2007 e il 7 settembre sono stati iscritti tra i sospettati anche gli stessi genitori di Madeleine. Il 21 luglio del 2008, a poco più di un anno dalla sparizione della bambina, sia Murat che Kate e Gerry McCann sono stati sollevati da ogni accusa e il procuratore generale portoghese ha chiuso il caso senza giungere a risultati concreti. Negli anni successivi, si sono susseguiti molti avvistamenti della piccola Maddie, sia in Portogallo che in altri Paesi come la Spagna, il Marocco e addirittura Indonesia e Singapore, che però non sono mai stati supportati da evidenze scientifiche. Chiuso il caso portoghese, i genitori si sono rivoli ad almeno cinque agenzie diverse di investigatori privati, fino a che Scotland Yard, dopo aver riesaminato il caso, non lo ha ufficialmente riaperto nel luglio del 2013: a quel punto Maddie mancava da casa da più di sei anni.

Le nuove indagini

Mentre in una prima fase le indagini si erano concentrate sugli spostamenti intorno al residence negli orari in cui i genitori erano a cena, indicativamente tra le 21:15 e le 21:30, orario in cui si riteneva la bambina fosse stata rapita, Scotland Yard ha spostato in avanti l’orario del rapimento fino almeno alle 22:00. A quell’ora, infatti, alcuni testimoni avevano riferito di aver visto un secondo uomo muoversi dal residence portando in braccio un bambino biondo, probabilmente in pigiama. Un primo uomo era stato avvistato poco prima, ma si era poi rivelato essere un cittadino britannico che era andato a prendere il proprio figlio dalla sua stanza. Nel 2013 fu diffuso un primo identikit di questo secondo uomo, mentre gli investigatori seguivano contemporaneamente altre piste, compresa quella di una coppia di uomini biondi avvistati al residence la stessa sera e quella di una serie di furti che si erano verificati proprio in quegli appartamenti all’inizio del 2007.

Arriviamo così al 2020. Lo scorso mercoledì gli investigatori tedeschi, che hanno collaborato al caso insieme a quelli britannici e portoghesi, hanno lanciato l’appello in tv in cui hanno rivelato che il sospettato era un pedofilo che si trovava già in prigione per reati sessuali e traffico di droga, avviando allo stesso tempo un procedimento contro di lui e accusandolo dell’omicidio di Madeleine McCann. Gli investigatori hanno rilasciato il numero di telefono utilizzato dall’uomo all’epoca dei fatti e un numero da cui era stato chiamato, insieme alle foto di un camper in cui Brückner ha vissuto spostandosi nella regione dell’Algarve. L’appello era rivolto a chiunque potesse aver riconosciuto quei numeri, il camper e anche una Jaguar appartenuta sempre a Brückner.

Dopo l’appello televisivo, gli investigatori hanno ricevuto più di 270 chiamate ed e-mail in meno di 24 ore. Alcuni media britannici, come il Daily Mail, hanno riportato che un “nuovo” testimone si sarebbe fatto avanti, dicendo di aver riconosciuto il camper di Brückner, ma la notizia non è stata confermata. Il Guardian, invece, segnala che altri due casi di rapimento di minori sono stati riaperti alla luce degli sviluppi della vicenda McCann: potrebbero essere infatti collegati a Brückner. Si tratterebbe di René Hasee, un bambino di sei anni scomparso nel 1996 sempre in Portogallo, e Inga Gehricke, cinque anni, scomparsa il 2 maggio 2015 anni in una foresta nella regione della Sassonia-Anhalt in Germania.

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