L’obesità – ormai lo sappiamo – non si limita ai chili in più, non è una questione estetica, ma ha degli effetti importanti sulla salute. Ma se finora le attenzioni erano puntate sulle malattie metaboliche, come il diabete, o l’ipertensione, diversi studi stanno mostrando le conseguenze che un eccesso di peso ha anche sulla possibilità di incorrere in tumori, in particolare al seno, all’utero, all’endometrio e alle ovaie. Gli equilibri ormonali, infatti, hanno una grande importanza e le donne, specie in pre-menopausa, dovrebbe prestare particolare attenzione.
L’obesità e i tumori
Dal 1975 ad oggi l’obesità nel mondo è quasi triplicata e l’aumento prosegue, riguardando sempre più bambini e giovani. I dati parlano chiaro: nel 2016 la popolazione adulta sovrappeso era pari a 1,9 miliardi, pari al 39% di cui il 13% affetta da obesità, ma nel 2019 ad essere interessati erano già circa 38 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni.
Goi studi mostrano ora come, oltre alle malattie metaboliche più note come il diabete, l’eccesso di peso è una delle concause di rischio per i tumori. Il problema riguarda particolarmente le donne, per le quali obesità e sovrappeso sono tra i fattori di rischio noti per il cancro a endometrio, ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas e mieloma multiplo. «Chi è obeso rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili, così come ha maggiori probabilità di avere complicanze durante i trattamenti e sviluppare una recidiva dopo un precedente tumore» spiega il professor Marco Zappa, Presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (Sicob).
«Se prendiamo in considerazione l’incidenza delle neoplasie correlate all’obesità attraverso l’indice PAF (frazione attribuibile per la popolazione) vediamo che è pari all’11.9% negli uomini e al 13,1% nelle donne: significa che senza obesità avremo il 13,1% di donne in meno con tumore. Se poi consideriamo il solo cancro all’endometrio la percentuale arriva al 34%» spiega l’esperto, all’indomani del XXIX Congresso SICOB che si è concluso a Firenze.
I tre motivi per cui l’eccesso di peso aumenta il rischio di cancro
Ma perché aumentano i rischi di neoplasie in caso di sovrappeso e obesità? «I motivi sono principalmente tre. Il primo è che nelle persone con un eccesso di peso è presente un’infiammazione cronica dei tessuti che alla lunga predispone alla trasformazione cancerosa delle cellule, legato a sua volta all’aumento degli acidi grassi e dei radicali liberi che inducono mutazioni nel Dna» spiega Zappa. «In secondo luogo non dobbiamo dimenticare che il grasso è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l’infiammazione stessa e produce ormoni. Tra questi, ad esempio, ci sono gli estrogeni, che sono coinvolti nello sviluppo di vari tipi di tumori. Infine, un altro elemento di rischio è rappresentato dal fatto che nelle persone obese i livelli di insulina nel sangue sono maggiori e questi hanno un ruolo chiave nell’aumento della crescita e della proliferazione cellulare, soprattutto delle cellule tumorali».
L’importanza del microbiota
Un altro responsabile della maggior probabilità di sviluppare neoplasie per gli obesi è l’alterazione della flora intestinale, cioè il microbiota: «L’obesità altera l’equilibrio tra batteri “buoni” e batteri “cattivi” che comunemente abitano il tratto intestinale. Questo aumenta il danno cellulare e la crescita di cellule tumorali. Tutti questi fenomeni possono avere conseguenze peggiori nei bambini e nei giovani, che sono esposti agli effetti per un tempo maggiore nel corso della vita» spiega che è anche direttore dell’Uoc Chirurgia generale dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Donne, attenzione alla pre-menopausa
Un’altra categoria che deve prestare attenzione è rappresentata dalle donne, in particolare in pre-menopausa: «Le donne hanno una struttura diversa a livello endocrino, cioè un equilibrio ormonale differente rispetto agli uomini, a causa del ciclo. In un periodo delicato come la pre-menopausa, dove già cambiano gli assetti ormonali, l’obesità va ad aumentare lo squilibrio: nel grasso aumenterà la produzione di ormoni che possono a loro volta incrementare il rischio cancerogeno. Questo vale soprattutto per le neoplasie cosiddette ormono-dipendenti, cioè alla mammella, alle ovaie e alla tiroide, che sono ghiandole endocrine» spiega l’esperto.
Come si interviene
Da qui la necessità di perdere peso, modificando lo stile di vita, a partire da dieta e movimento. Nei casi nei quali, però, subentrino altri fattori, è possibile ricorrere anche alla chirurgia: «È dimostrato che gli interventi bariatrici riducono di 5 volte i tumori ormoni-dipendenti, non solo perché fanno dimagrire, ma perché vanno ad agire sullo stato infiammatorio del paziente e su altri meccanismi che portano a diverse patologie. Ma attenzione: non sono per tutti. Può ricorrervi solo chi è grande obeso, cioè supera il 35% del Bmi, l’indice di massa corporea peso-altezza, e solo se ci sono comorbidità, quindi altre malattie come ipertensione, disturbi endocrini di altra natura o psicologici seri. Le linee guida prevedono il ricorso alla chirurgia anche in chi supera il 30%, ma solo in presenza di diabete» avverte l’esperto, che aggiunge: «Non è la bacchetta magica, deve essere chiaro. E va ricordato che la chirurgia da sola non permette di ottenere alcun risultato, per questo noi come Sicob prevediamo un percorso articolato con un pre e un post intervento, seguiti da un team che comprende, lo psicologo del comportamento alimentare, il nutrizionista, il gastroenterologo, l’anestesista e il chirurgo, tutti specialisti nella patologia dell’obesità».