Come sarà la prima prova dell’Esame di Stato

Qui analizziamo le simulazioni della prima prova scritta di Italiano fornite dal Miur

Il MIUR propone le tanto attese simulazioni di prima prova scritta di Italiano in preparazione all’Esame di Stato 2018-2019Inutile continuare la sacrosanta ma altrettanto sterile polemica sulla tempistica del ministero: l’esame viene trasformato ad anno scolastico partito ed esempi concreti delle novità vengono forniti a sei mesi dall’avvio della maturità. Tanto vale analizzare le tracce pubblicate.

La tipologia A è ancora l’analisi del testo

Come promesso, si tratta di un autore del Novecento, poco letto a scuola a dire il vero: Giovanni Comisso. Il brano, da “Mio sodalizio con De Pisis”, parla dell’essere giovane e degli orizzonti culturali del primo dopoguerra: un’epoca non facile eppure ricca di sollecitazioni, in cui gli intellettuali non vivevano come oggi in una dimensione solipsistica ma dialogavano e facevano “scuola”. La lunga introduzione agevola chi non conosce l’autore; seguono domande che riguardano più la comprensione del testo che non l’analisi dei suoi aspetti formali. La rielaborazione, quella che il candidato dovrebbe ‘firmare’ con le sue considerazioni personali, permette di affrontare la storia, l’arte e la cultura dei primi decenni del Novecento con un discorso ad ampissimo spettro.

La tipologia B punta alla capacità di scrivere criticamente

Come ormai ben sanno gli addetti ai lavori e i maturandi, la seconda prova sostituisce i format articolo di giornale e saggio breveVengono proposti infatti due testi (non letterari) da analizzare nelle loro parti schiettamente argomentative e da commentare con una rielaborazione personale altrettanto ben congegnata quanto a struttura (tesi, antitesi, snodi logici) e capacità persuasiva. Il primo è un brano del 1964 di Umberto Eco che, da gran visionario, cinquant’anni fa riusciva a intravedere le potenzialità espressive e commerciali della “musica fatta a macchina”. Il secondo è un articolo della pubblicitaria Annamaria Testa sul piacere e sulla difficoltà della lettura: osservazioni quanto mai attuali in un’era di calo d’interesse da parte dei giovani per la parola scritta e di dibattito sulla lettura del testo in formato digitale.

La tipologia C è il vecchio tema di ordine generale

Il vecchio tema resiste alle mode e alle novità della didattica laboratoriale. Propone una riflessione sulla contraddizione tra le tante opportunità per occupare il tempo libero e l’impossibilità di goderne per un ceto medio stritolato negli ingranaggi sociali del lavoro e della ricchezza riservata a pochi.


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Che spunti si possono dedurre dalle simulazioni?

Il primo è che la letteratura e gli autori sui quali si punta sono decisamente quelli del Novecento più che quelli del secondo Ottocento (questi ultimi in effetti in molte scuole sono ormai programma del quarto anno). Inoltre è chiaro che l’esame vuole verificare delle competenze critiche: in tutte le tracce è richiesta la capacità di commentare e di organizzare il discorso in forme logiche, personali e convincenti: rimane quindi un buon consiglio quello di leggere tanto da qui a giugno, informarsi, formarsi idee sull’attualità e sui fenomeni che attraversano la società. E poi rileggere quanto si scrive, non sottovalutando il suggerimento di paragrafare quanto si produce: è un buon modo di verificare se l’organizzazione delle idee è valida e se non ci si ripete inutilmente.

Da ultimo: il Ministero cerca davvero, come aveva detto, di intercettare gli orizzonti e gli interessi dei nostri neanche ventenni: musica, crescita personale, le forme moderne della comunicazione. Certo, manca – almeno in queste simulazioni – una proposta specifica che riguardi la storia. E’ un peccato, un’occasione culturale che non deve andare sprecata perché la storia è una disciplina che non può semplicemente rimanere sullo sfondo, a fare tutt’al più da contestualizzazione delle tracce. Si spera sarà contenuta negli esempi che seguiranno nelle prossime settimane. Questi facsimile di tracce dovranno, se possibile, essere letti in classe, discussi e sperimentati: qualcuno vi saprà cogliere qualche indizio prezioso per non arrivare impreparati all’appuntamento del 19 giugno 2019. Sono disponibili dal 14 dicembre sul sito del Ministero.

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