Venere per campagna Enit

Venere influencer, bufera sul video promozionale dell’Italia: i motivi

La campagna "Open to Meraviglia" che ha trasformato la Venere di Botticelli in una influencer è al centro di una polemica. Il motivo: lo scopo è promuovere la bellezza dell'Italia nel mondo, ma le immagini sono girate in Slovenia. E non è l'unica critica

La Venere di Botticelli” trasformata in influencer per promuovere le bellezze dell’Italia sta suscitando un mare di polemiche. Il video, dove si vede la protagonista del famoso dipinto in giro per l’Italia, mentre si fa un selfie a piazza San Marco a Venezia, un giro in bici per le vie di Roma e una foto con una fetta di pizza sul lago di Como, ha scatenato ironie sui social network. Ma, soprattutto, ha fatto arrabbiare il mondo della politica e dello spettacolo. Motivo: le immagini della campagna “Open to Meraviglia”, dove si vede un gruppo di amici che brinda in onore del Bel Paese, non sono state girate in Italia, ma in Slovenia.

Regista olandese per promuovere l’Italia

Lo ha rivelato Massimiliano Milic, della casa di produzione triestina Terroir films. «Sapete come il ministero del Turismo ha deciso di rilanciare il Made in Italy?», ha scritto Milic su Facebook, «con un bel video di riprese stock prevalenti in questo video di una cantina slovena spacciate per immagini dell’Italia». Le riprese stock sono immagini scaricabili gratis o a basso costo da apposite piattaforme online. Il che è insolito e alquanto strano, visto anche il costo della campagna, che si aggirerebbe intorno ai nove milioni di euro. Ma non basta: a girare il video sarebbe stato un regista olandese, Hans Peter Scheep. Persino la bottiglia di vino con la quale nel filmato gli amici brindano all’Italia sarebbe slovena.

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Sgarbi: «Venere influencer? Roba da Ferragni»

La scoperta sta rinfocolando le polemiche che erano esplose già poche ore dopo l’annuncio della campagna. Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, aveva, infatti, attaccato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, perché nel lanciare la campagna aveva detto: «Serve per vendere la nostra Nazione e le nostre eccellenze, in un modo inedito, mai fatto in Italia prima d’ora». Immediata la replica di Sgarbi, che ha ribadito che «la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle». Il critico d’arte ha poi criticato il titolo della campagna, dicendo: «Open to Meraviglia? Ma che roba è? Che lingua è?». Ha, infine, definito la Venere influencer «una roba da Ferragni».

La Venere influencer somiglia a Chiara Ferragni?

Manco a farlo apposta, la stessa Chiara Ferragni ha preso posizione contro la campagna. Nelle sue Storie di Instagram, l’influencer ha spiegato: «Nel giugno 2020 mi era stato chiesto di essere il volto di una campagna ministeriale per promuovere il nostro Paese nel mondo. Avevo accettato a patto di poterlo fare gratuitamente e svelando il segreto della pizza che si rigenera». Il riferimento è al putiferio scatenato da una foto pubblicata in quel periodo durante una giornata sul Lago di Como, che la mostrava intenta a mangiare un trancio di pizza anche se la sua, nel piatto, era intatta. Ai follower dell’imprenditrice digitale non è sfuggito che la Venere scelta per lo spot all’Italia somigli molto a lei proprio in quello scatto di tre anni fa.

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Un investimento da 9 milioni di euro

Ma a far storcere il naso è anche il costo dell’investimento per la campagna pubblicitaria. Si tratta di circa nove milioni di euro, di cui circa la metà saranno concentrati sui principali hub aeroportuali internazionali. Il video sarà diffuso sui voli Ita Airways e nelle stazioni ferroviarie europee con collegamenti diretti con l’Italia. Infine, quattro milioni di euro saranno investiti sull’ecosistema digitale internazionale con campagne crossmediali.

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