Non c’è pace per la Venere influencer che dovrebbe promuovere le meraviglie dell’Italia nel mondo. Dopo le critiche di Vittorio Sgarbi, i meme e le prese in giro sui social, e dopo l’ironia di Chiara Ferragni che ha fatto notare la somiglianza tra una immagine dello spot e una foto pubblicata da lei stessa sui social network, arriva la bordata finale. A lanciarla è il fotografo e pubblicitario Oliviero Toscani, che ha definito la campagna pubblicitaria «mediocre», «banale» e «volgare».

Troppi errori grossolani: fioccano le critiche

Oliviero Toscani è uno dei fotografi italiani più famosi, provocatori e irriverenti. Ha firmato campagne pubblicitarie per marchi come Chanel, Fiorucci, Prénatal e Benetton, per citarne alcuni. Dopo avere visto la campagna “Italia. Open to Meraviglia” con protagonista la Venere di Botticelli trasformata in influencer si è accodato al coro di critiche piovute sull’iniziativa. Critiche legate anche ad alcuni errori grossolani: dal video per la promozione del nostro territorio girato in Slovenia alle traduzioni dei nomi di città e luoghi storici italiani sbagliati, come nel caso del celebre lago di Misurina divenuto il lago di Misurata. Fino alla mancata registrazione del dominio e all’uso di immagini di stock.

Il caso della Venere influencer finisce in Parlamento

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha affermato di essersi fatta «una risata» guardando i “meme” nati intorno all’iniziativa. L’agenzia Armando Testa, che ha curato la campagna, addirittura ringrazia. In un comunicato pubblicato a pagamento sul Corriere della Sera si legge: «Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dare vita ad un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli cinque giorni da “Italia. Open to Meraviglia”, rappresenta sempre qualcosa di positivo». Ma adesso sull’iniziativa è piovuta anche un’interrogazione parlamentare, con Forza Italia che chiede alla Santanchè «quali iniziative intenda assumere per rimediare a questo gravissimo danno di immagine».

Le critiche di Oliviero Toscani alla Venere influencer

«Non mi piace fare la parte del solito critico, ma purtroppo questa campagna è un prodotto davvero mediocre: serve ad accontentare tutti e quindi non accontenta nessuno», ha dichiarato Oliviero Toscani all’agenzia giornalistica Ansa. Ha aggiunto: «Non è vero che la gente è stupida e che non ha gusto: ognuno deve dare il meglio nel suo campo. Ma le agenzie di pubblicità producono mediocrità, tanto quanto i nostri politici. E questa campagna pubblicitaria è banale e volgare, uno specchio dell’Italia del bunga bunga. E io da italiano avrei voglia di essere rappresentato da un altro livello qualitativo».

Oliviero Toscani: «Noi italiani non siamo così»

Quanto alle parole dell’agenzia Armando Testa, che ha ringraziato per il “dibattito culturale” scatenatosi attorno alla campagna, Oliviero Toscani ha detto: «Ma che c’entra? Anche del nazismo e del fascismo tutti hanno parlato, non per questo lo possiamo definire un successo». Ha aggiunto: «Noi italiani non siamo così. Si parla tanto di immigrazione e nessuno che si chieda come mai la gente intelligente se ne va via. E nessuno viene a stabilirsi in Italia. È drammatico».

«Basta dire che siamo un Paese di creativi»

Infine, la bordata finale. «Si dice che noi italiani siamo creativi. Ma a fare cosa? A fare Cutro, forse», ha detto Oliviero Toscani. Ha aggiunto: «Se siamo attrattivi è solo per l’eredità che ci arriva dal passato. Noi non abbiamo fatto niente di nuovo e di eccellente. Certo, ci sono alcune eccellenze individuali, ma questo non significa nulla. Per favore, smettiamola di dire che siamo un paese di creativi: l’ultima cosa che abbiamo creato è stata la mafia».