Cos’è Clubhouse, il social audio

Clubhouse è un social audio. Una specie di "radio social" senza foto, né video, né chat scritte. Ecco come funziona la nuova piattaforma a cui si accede solo su invito e solo per parlare

Niente messaggi, né like, né foto o video: su Clubhouse si può solo parlare, ma a lungo, di qualsiasi argomento e in “stanze” che possono ospitare fino a 5.000 partecipanti, come accaduto quando Elon Musk, patron di Tesla, ha invitato i suoi followers a confrontarsi su progetti come quello dell’uomo su Marte, intelligenza artificiale, Bitcoin e cinema, con un confronto sul film Tenet di Christopher Nolan. Insomma, una via di mezzo tra le chiacchiere al bar con gli amici e una conferenza universitaria.

Il tutto senza immagini, appunto, perché la forza della nuova piattaforma, che rappresenta la novità del momento nel mondo dei social, non prevede alcuna immagine, quindi potreste tranquillamente confrontarvi con amici e conoscenti dal vostro divano in pigiama o mentre spadellate per preparare pranzo o cena. Il nuovo format sembra piacere a molti, tanto che tra i vip che vi hanno già avuto accesso c’è anche Oprah Winfrey. Ecco come funziona.

Cos’è Clubhouse

È una piattaforma che prevede un’interazione solo in modalità audio. Tra le caratteristiche c’è il fatto che per accedere occorre avere almeno 18 anni e soprattutto essere “invitati” da qualcuno che sia già iscritto. Creata nel cuore della Silicon Valley californiana da Paul Davison e Rohan Seth (ex Google e Pinterest), è costituita da Rooms, “Stanze” tematiche all’interno delle quali si dialoga dei temi più disparati: abiti, attualità, politica, cucina, sport, animali, hobby, ecc. Gli stessi ideatori hanno spiegato così l’obiettivo del social: «Il nostro obiettivo – si legge sul blog ufficiale di Clubhouse – era quello di costruire un’esperienza sociale che sembrasse più umana, dove invece di postare, ci si potesse riunire con altre persone e parlare. La nostra stella polare era di creare qualcosa in cui si potesse chiudere l’app alla fine della sessione sentendosi meglio di quando l’abbiamo aperta, perché avevamo approfondito le amicizie, incontrato nuove persone e imparato».

Al momento è scaricabile solo da iPhone, anche se i creatori hanno annunciato che è in fase di sviluppo anche una app per Android.

Come funziona

Per accedere occorre essere “invitati” e questa rappresenta una vera novità nel mondo social, dove invece gli accessi non soltanto sono “liberi”, ma incentivati in ogni modo. Per iscriversi è richiesto il numero di telefono cellulare, al quale viene inviato un sms con un codice di verifica. Sono anche chiesti nome e cognome, ma non esiste alcun tipo di verifica sulla veridicità: l’invito è a fornire generalità reali, ma è richiesto anche un nickname che compare al momento di entrare nelle “stanze”.

Una volta all’interno di quella prescelta ciascuno, una volta diventato utente, ne può creare una e ne diventa “amministratore”. Si può ascoltare (inizialmente si entra nella Room come ascoltatore con microfono disattivato) o intervenire, in questo caso selezionando l’icona della mano alzata, come se si fosse in un’aula di scuola o si intervenisse a una riunione.

Quanto è sicuro Clubhouse?

Le conversazioni audio non sono registrate e non si possono “esportare” direttamente dal social (ma rimane la possibilità di registrarle in altro modo singolarmente, come per qualunque altra telefonata tradizionale). La privacy viene garantita da un sistema di crittografia, come l’end-to-end di altre App come WhatsApp. A sollevare qualche dubbio, però, è stato il Garante per la protezione dei dati di Amburgo, Johannes Caspar, secondo cui Clubhouse non risponderebbe ai requisiti del Regolamento europeo sulla privacy (GDPR). Il motivo è che non è prevista la nomina di una persona di contatto e referente in caso di contenuti violenti o frasi d’odio, ecc. Per funzionare (basandosi su un sistema a inviti) la App richiede di condividere la propria rubrica con il servizio. A sollevare più perplessità, invece, sono i dubbi sulla sicurezza della App. Al momento dell’iscrizione, anche se in modo facoltativo, sono richieste indicazioni su temi e argomenti di interesse.

Clubhouse utilizza server statunitensi e nel regolamento su privacy e termini di utilizzo è specificato che i dati degli utenti potrebbero essere aggregati per analisi statistiche e per avviare rapporti di affari con aziende pubblicitarie, chiarendo: «L’utente utilizza il servizio a proprio rischio e pericolo. Implementiamo misure tecniche, amministrative e organizzative commercialmente ragionevoli per proteggere i Dati personali sia online che offline da perdita, uso improprio e accesso non autorizzato, divulgazione alterazione o distruzione. Tuttavia, nessuna trasmissione via internet o e-mail è mai completamente sicura o priva di errori».

Piace ai giovani e ai vip

Al momento la piattaforma conta su 2 milioni di iscritti, in forte crescita nelle ultime settimane. Pare che uno strumento particolarmente gradito ai politici, che trovano così spazio per conversazioni più o meno ristrette o “comizi” in formato digitale. Piace molto anche ai più giovani che sono anche i principali fruitori, purché maggiorenni. Tra i vip che hanno già sperimentato il nuovo social ci sono però anche personaggi famosi come Oprah Winfrey, Drake, Kevin Hart, Ashton Kutcher e Chris Rock. Elon Musk, il patron di Tesla e Space X, ha invece contribuito ad aumentare la popolarità della piattaforma dando appuntamento ai propri followers su Clubhouse, dove ha parlato del suo sogno di portare l’uomo su Marte, del progetto Neuralink per creare un’interfaccia di connessione tra cervello e macchina tramite intelligenza artificiale, ma anche di Bitcoin e cinema, elogiando un film visionario come Tenet di Christopher Nolan. Alla sua “stanza” hanno avuto accesso ben 5.000 persone, il massimo della capienza e l’intero dialogo (di oltre due ore) è recuperabile YouTube.

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