Giardini sensoriali, la cura verde

Dopo il lockdown gli italiani hanno invaso giardini pubblici per alleviare i sintomi dell'isolamento forzato. Ma i giardini sensoriali , gli “healing gardens” hanno qualcosa in più. Sono spazi verdi dalle proprietà specifiche per attenuare i sintomi dello stress e dei disturbi psicosomatici. Ecco dove sono e come sono fatti

I giardini sono dei veri toccasana per corpo e spirito. La loro importanza è stata decantata fin dall’antichità; non a caso nei testi sacri l’Eden rappresenta il Paradiso, un luogo di serenità perfetta dove la vita ha avuto inizio. Mai come in questo periodo chi ne possiede uno ha potuto apprezzarlo e fare un po’ di vita all’aria aperta, dando tregua alla quarantena. È risaputo che stare a contatto con il verde abbassa i livelli di cortisolo nel sangue e stimola le endorfine. Partendo da questi risultati stanno nascendo i giardini sensoriali e terapeutici, luoghi che hanno la straordinaria capacità di migliorare lo stato di salute.   

Una full immersion nella natura  

Ancora poco diffusa in Italia, la tendenza dei giardini sensoriali si rivolge a chi desidera immergersi tra piante ed alberi fino a sentirsi tutt’uno con l’ambiente. Qui, tra lo scroscio di un torrente e il verso di un uccello, la vista, l’olfatto, il gusto, l’udito e il tatto, giocano un ruolo fondamentale nel riscoprire una natura accogliente e protettiva: «I percorsi ecosensoriali consentono di sperimentare la relazione tra uomo ed ecosistema. Le escursioni si fanno a piedi nudi, camminando attraverso gli alberi secolari e abbracciandoli, scoprendo le rocce ricoperte di licheni e i corsi d’acqua. Sono punti di osservazione naturali dove è possibile raccontare in che modo la natura interagisce con l’ambiente» spiega Massimo Capalbo, imprenditore e cofondatore di “Le orme nel Parco” (www.ormenelparco.it), un’oasi verde all’interno del Parco Nazionale della Sila dedicata a chi ricerca uno contatto privilegiato con la natura. Una delle esperienze più belle proposte dal Parco è sicuramente il bagno di foglie. Consiste nel ricoprirsi di foglie appena raccolte e ascoltare le proprie  sensazioni, un rituale piacevole e rilassante che aiuta a percepire nitidamente l’alternarsi delle stagioni e i cicli naturali, di cui facciamo parte.

A spasso tra i giardini terapeutici

Finalmente si può tornare a passeggiare nei parchi. Insieme alla primavera è esploso il desiderio di vivere all’aperto e gli italiani hanno letteralmente invaso giardini pubblici e aree verdi, per recuperare il benessere e alleviare i sintomi dell’isolamento forzato. Ora è possibile organizzare gite fuori porta e andare alla ricerca delle bellezze naturali disseminate lungo la Penisola. E per farlo non occorre allontanarsi troppo da casa, perché in ogni regione ci sono giardini incantevoli che aspettano solo di essere visitati, come sottolinea Judith Wade, Ceo di Grandi Giardini Italiani (www.grandigiardini.it), il network nato nel 1997 con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’immenso patrimonio botanico italiano: «Durante il lockdown, tantissime persone sono state segregate in appartamenti senza balcone e si sono private di quel cibo per lo spirito che sono fiori e piante. In questo momento, passeggiare in un giardino serve a ritrovare il buonumore e a smaltire lo stress accumulato nei mesi scorsi». Tra gli oltre 140 giardini del circuito, alcuni hanno delle proprietà terapeutiche che vengono utilizzate nella cura di persone ansiose o affette dall’Alzheimer e dal Morbo di Parkinson. «È il caso del Roseto della Pace, una curatissima collezione di rose di qualità diverse, adiacente alla casa di cura per anziani del Comune di Induno Olona» prosegue Judith Wade. «Infatti, grazie al percorso multisensoriale e alla stimolazione olfattiva è possibile trattare efficacemente e risolvere alcuni sintomi come l’irrequietezza e l’apatia dei visitatori». 

Nel 2018 il roseto è stato insignito del premio “Miglior terapia non convenzionale” da parte dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere (ONDA). Un altro parco dalle riconosciute qualità di cura e guarigione è il Parco Storico Seghetti Panichi a Castel di Lama (AP), dove si può ammirare un raro esemplare di Jubaea spectabilis ed Heritea armata di colore blu argento. È il primo giardino storico italiano in cui è stata rilevata la presenza di aree bioenergetiche. Camminando in questi luoghi piacevoli e rasserenanti, si possono sperimentare concretatamene gli effetti benefici generati dalle varie specie di piante.

Come creare un giardino sensoriale  

Anche avendo a disposizione poco spazio, è possibile realizzare un giardino in grado di stimolare i sensi e regalare armonia.

I criteri da seguire nella creazione di un giardino sensoriale sono semplici. Per cominciare è necessario conoscere le caratteristiche delle piante e scegliere preferibilmente quelle autoctone. «Tra gli alberi più indicati ci sono il leccio e la quercia perché aiutano il sistema cardiocircolatorio» spiega Massimo Capalbo. «Non devono mancare le piante aromatiche e officinali, in particolare l’alloro, la lavanda, il rosmarino, la salvia e il mirto che agiscono sulle difese immunitarie. Sono adatte tutte le piante che hanno profumi molto intensi, perché il profumo è indice di forza». Una volta scelte le piante è il momento di progettare gli spazi che dovranno comprendere un ingresso (generalmente un cancello o una siepe), zone relax (panchine all’ombra, sedie a dondolo o amache), zone gioco (altalene e scivoli, importanti se ci sono bambini), sentieri e aiuole. Nella scelta dei materiali è consigliabile prediligere la sabbia marina, le foglie secche, i tronchetti di legno, i ciottoli per i sentieri e sassi da immergere in acqua. Una generosa quantità di fiori colorati sarà la cornice ideale.   

Gli orti glam che spopolano sui social

VEDI ANCHE

Gli orti glam che spopolano sui social

Riproduzione riservata