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Tutti a scattarsi foto alle Selfie Room

In Inghilterra e negli Stati Uniti le Selfie Room sono già un successo. La prima in Italia è stata appena inaugurata alle porte di Milano. Ci siamo andati un sabato pomeriggio. E abbiamo incontrato comitive di teenager, amiche 30enni, famiglie al completo. Venute qui per fare scorta di foto. Ma non solo

Nella fila ordinata, e distanziata, intravedo ragazze under 20, famiglie con mamma, papà e figli, persino una nonna con nipotina che non sta più nella pelle. È sabato pomeriggio e mi trovo a Pero, alle porte di Milano, a pochi metri dalla Fiera, per visitare la prima Selfie Room d’Italia, appena inaugurata.

Mi vengono incontro Federico Lamastra e Ilaria Pessina, coppia nella vita e nel lavoro, ideatori di questi 300 metri quadrati. «Faccio il fotografo: scatti e immagini sono il mio mondo» dice lui. «Ho seguito la nascita e il successo di iniziative del genere all’estero».

Le Selfie Room nel mondo

A Londra la mitica arena The 02 ospita un’immensa room con ambientazioni avveniristiche, mentre in America sono nati due franchising che hanno aperto stanze come questa in tutto il Paese, dall’Alaska al Nevada. Da noi ci sono due musei del selfie, uno all’interno dello Zoomarine di Roma e uno temporaneo a Firenze, legato alle opere di artisti contemporanei. Ma questo è l’unico spazio permanente dedicato solo alla passione per gli autoscatti. «Abbiamo diverse prenotazioni per feste di compleanno» prosegue il proprietario. «E periodicamente ci rifaremo il look, già pensiamo al Natale».

Gli angoli da selfie

Le porte di questo capannone super colorato si spalancano. Controllo green pass e temperatura, biglietto (15 euro per un’ora, info su selfieroom.click), e si entra. Ecco subito 3 angoli da selfie: una cabina telefonica londinese, un divano glamour in pelle e un’altalena che troneggia in mezzo a una parete di fiori. Tutti tirano fuori lo smartphone e iniziano i clic. Risate e urla mi attirano nell’altra stanza, in tutto ce ne sono 15, dove un gruppetto di bimbi fa snorkeling in una piscina di palline e gonfiabili. «Sono i nostri figli, miei e delle mie amiche» dice Samuela. «Siamo venuti qui per fare qualcosa di diverso. I bambini si stanno divertendo e noi mamme anche: chiacchieriamo e collezioniamo foto ricordo».

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Il gazebo soprannominato “Alcova dell’amore”.

Dietro le sbarre dell’angolo “prigione” sbucano Elena e la figlia Laura. «Lei, come tanti adolescenti, vive con il telefonino in mano» dice la madre. «Prima credevo che fosse tutta una questione di narcisismo, invece mi sembra qualcosa di più: anche a me sta piacendo fermare l’attimo e giocare tra facce strane e smorfie». Le ragazze che girano tra una stanza e l’altra ridono di pancia. Alcune stazionano davanti alla pareti più classiche, come quella con i colori arcobaleno del movimento Lgbt, altre davanti al pianoforte arancio fluo nella room che ricorda uno studio da talent-show.

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Questo è l’angolo “prigione”, detto Fashionjail.

Jessica e Valentina, 33 e 39 anni, indossano parrucche colorate e sbirciano nel camerino dove è possibile cambiarsi tra un flash e l’altro. «Non ci consideriamo fotogeniche e di solito scappiamo a gambe levate davanti alle foto di gruppo, invece qui stiamo facendo scorta di autostima, perché le luci giuste ci fanno sembrare più belle e l’atmosfera ci aiuta a lasciarci andare». Le saluto e mi guardo intorno: ci sono soprattutto famiglie, con figli di ogni età che giocano sul letto con gli effetti ottici o si sdraiano sull’immenso orso lungo 3 metri.

Le Selfie Room sono i nuovi parchi a tema

«All’inizio ho prenotato perché volevo scattare qualche immagine particolare a mio figlio da regalare ai parenti» mi racconta Thomas. «Ma ora ammetto che non si tratta solo di fare qualche foto, quanto di stare insieme provando un’esperienza diversa e rilassante. Negli ultimi tempi abbiamo rinunciato a tante cose e ora vogliamo toglierci ogni sfizio».


«Le Selfie Room sono i nuovi parchi a tema, dove il tema è la foto. Non per vanità, ma per conservare il ricordo»


 

Già, forse è proprio questo che spinge la gente in una Selfie Room. «Gli autoscatti andranno sempre di moda: siamo la società dell’immagine e pochissimi resistono a farsi un ritratto davanti al tramonto» spiega Davide Bennato, docente di Sociologia dei media digitali all’università degli studi di Catania. «In questi posti si fa la scorta per stories di Instagram. Ma si va anche oltre: sono spazi costruiti per divertirsi, condividere momenti speciali, concedersi leggerezza. Una volta le famiglie andavano al luna park, ora vengono anche qui. Le Selfie Room sono i nuovi parchi a tema, dove il tema è proprio l’immagine di sé e dei propri affetti. Non si tratta tanto di voyeurismo e clic perfetti quanto di voglia di stare insieme facendo qualcosa di nuovo che resterà per sempre nella memoria».

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