Al principe Harry potrebbe essere negato il visto per rientrare negli Stati Uniti. Dopo aver ammesso nell’autobiografia “Spare” di aver fatto uso illecito di sostanze stupefacenti (cocaina, cannabis e funghi allucinogeni), il duca di Sussex potrebbe avere qualche problema in vista del suo rientro in California. Attualmente Harry si trova a Londra, chiamato a testimoniare nel processo contro il Mirror.

Harry, quali rischi alla frontiera?

L’avvocato Raymond G. Lahoud, specializzato in immigrazione presso Norris McLaughlin, ha dichiarato a DailyMail.com che il principe rischierebbe se avesse dichiarato il falso alla domanda sul consumo di droga postagli nel questionario del permesso di soggiorno.

Anche Kaitlin Davies, della società specializzata in immigrazione Davies Legal, ha affermato che Harry potrebbe incontrare difficoltà al controllo alle frontiere. In ogni caso “le ammissioni formali del consumo di cocaina, senza circostanze eccezionali, probabilmente impediranno a Harry di diventare un titolare della carta verde o un cittadino statunitense“, ha detto a DailyMail.com.

La campagna dei conservatori contro il principe Harry

L’Heritage Foundation, influente think tank noto per le sue posizioni iper conservatrici, vuole far luce sulla questione. Ha per questo rivolto un quesito alle autorità per l’immigrazione per sapere cosa abbia risposto Harry alla domanda: “Sei o sei mai stato un utilizzatore di droghe?“. Sarà stato sincero? Oppure avrà risposto di “no” per avere il via libera, salvo poi contraddirsi nell’autobiografia?

Mike Howell, direttore dell’Oversight Project di Heritage Foundation, si è detto inoltre preoccupato per il possibile trattamento di riguardo rispetto agli altri immigrati. Se anche dal modulo della domanda dovesse risultare che Harry avesse detto la verità, ciò avrebbe comportato per chiunque altro la negazione del visto.

Il principe Harry a Londra

Nile Gardiner, direttore del “Margaret Thatcher Center for Freedom” presso The Heritage Foundation, ha aggiunto: “C’è un chiaro interesse pubblico degli Usa nel garantire che Harry non riceva alcun trattamento favorevole o preferenziale da parte delle autorità per l’immigrazione”. “Qualsiasi discrepanza tra i dettagli forniti nella sua domanda di immigrazione e le rivelazioni sull’uso di droghe in ‘Spare’ avrebbe gravi implicazioni per il suo status legale negli Usa“. “Harry – ha concluso – dovrebbe accogliere con favore il rilascio della sua domanda di immigrazione in modo che il pubblico possa vedere cosa è stato scritto”.

La confessione nell’autobiografia “Spare”

In “Spare”, il principe Harry ha rivelato di aver fatto uso di cocaina per la prima volta durante un fine settimana all’età di 17 anni: “Non è stato niente per me, era più una cosa sociale”. Ha invece parlato della sua esperienza positiva con cannabis e ayahuasca (decotto psichedelico a base di piante amazzoniche) per lui fondamentali “per affrontare i traumi e i dolori del passato”.