Bentornata Paula Hawkins, nostra signora del thriller

Chi è Paula Hawkins la geniale scrittrice di gialli costruiti intorno a complessi personaggi femminili. Il suo terzo romanzo si intitola Un fuoco che brucia lento

Si può dire tutto su Paula Hawkins, ma non che non sia un genio. Narrando la storia di una ragazza con la mente annebbiata dall’alcol che vede dal finestrino di un treno una coppia e inizia a confondere la sua vita con le classiche trame noir, è diventata la scrittrice che ha guadagnato di più per un singolo titolo: 10 milioni di dollari secondo la rivista Forbes. La ragazza del treno (Piemme), bestseller da 27 milioni di copie nel mondo (1 milione in Italia) non è fra i capolavori della letteratura, certo. Ma si legge d’un fiato, ha una struttura impeccabile.

Un nuovo tipo di thriller

E ha inaugurato un nuovo filone: quello dei thriller psicologici scritti da donne che raccontano di violenza sulle donne, con personaggi e ambienti che affondano nella quotidianità. Una normalità che nasconde sofferenze, ingiustizie, vendette, in cui è facile identificarsi. «Scrivo di donne che si impongono e che non si adeguano ai modi in cui la società vorrebbe che si comportassero» ha dichiarato l’autrice per l’uscita del secondo romanzo Dentro l’acqua (sempre Piemme).


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Un fuoco che brucia lento (Piemme, 19,90 euro) è il terzo romanzo di Paula Hawkins


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– Dentro l’acqua, il
secondo romanzo
di Paula Hawkins
(Piemme), è
ambientato a
Beckford, nella
campagna inglese.
Il paese è famoso
per un’ansa del
fiume chiamato
“Stagno delle
Annegate” in cui
sono state
ritrovati i cadaveri
di diverse donne.
L’ultima è
Nel Abbott. A
partire dalla sua
scomparsa si
dipana un intreccio
con 11 protagonistiDentro l’acqua, il secondo romanzo: attesissimo dopo il boom dell’esordio


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– La ragazza del trenoLa ragazze del treno, il primo romanzo di Paula Hawkins, un esordio da 27 milioni di copie vendute nel mondo

I suoi romanzi fanno discutere

La Hawkins, 44 anni, nata in Zimbabwe ma naturalizzata inglese, era attesa al varco: una ex autrice di romanzetti rosa (che scriveva sotto lo pseudonimo di Amy Silver) sarebbe stata in grado di replicare il successo del primo romanzo? Dentro l’acqua è stato accolto da molte critiche. Secondo il Guardian, la trama è «monotona e confusa». E il New York Times ha scritto: «Se La ragazza del treno per alcuni lettori era troppo affollato di trame e personaggi, in confronto all’ultimo libro sembrerà un modello di chiarezza». Da dove derivano questi giudizi? Dalla struttura complessa del romanzo, con 11 punti di vista diversi e un plot che va avanti e indietro nel tempo e si dipana un po’ alla volta. Leggendolo, è vero, la prima impressione è di disorientamento: la trama appare sfilacciata, eppure andando avanti i tasselli si ricompongono, come già in La ragazza del treno, e i misteri si svelano.

Anche il terzo romanzo, Un fuoco che brucia lento (Piemme) si snoda attorno a tre donne sospettate di un omicidio. Tre donne che non si conoscono ma che sono unite da una caratteristica comune: ognuna ha subito un torto che le ha rovinato la vita. Ognuna cova un risentimento che rischia di esplodere da un momento all’altro. E, forse, una di loro ha ucciso. La ricetta è come sempre infallibile: suspense, colpi di scena, un non banale addentrarsi nella psicologia femminile e un finale imprevedibile.

Le sue trame sembrano film

Alessandro Robecchi, autore di noir, ha apprezzato Dentro l’acqua, tanto da scrivere su La Stampa: «L’abilità specifica della Hawkins è quella di scavare sotto le vite, di svelarne segreti ed elementi nascosti, in questo aiutata da una costruzione polifonica, e forse si merita tutti i milioni di lettori che ha». Dentro l’acqua, con le sue atmosfere alla Twin Peaks (anche qui la storia si apre col cadavere di una donna che viene recuperata da un fiume), sembra nato proprio per diventare una fiction. Del resto anche La ragazza del treno era stato comprato dalla Dreamworks a pochi mesi dall’uscita ed è diventato un film con la star Emily Blunt. E anche Un fuoco che brucia lento, in fondo, è un copione già scritto. Geniale, no?

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