Gaia e Lous and the Yakuza
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Sanremo 2021: i voti a canzoni e look della terza serata

È la serata delle cover, quella tradizionalmente più divertente dal punto di vista musicale: ecco com'è andata

Se c’è una cosa che non sta funzionando in queste edizione che stenta a decollare sono i siparietti dei conduttori. Non sono meno bravi dello scorso anno Amadeus e Fiorello (magari un po’ prevedibili, eh), è che la nostra voglia di ridere è sommersa dalla terza ondata di contagi e preferiamo ascoltare le canzoni e basta. Devono averlo capito perché la serata delle cover parte veloce con i Negramaro che onorano “4 marzo 1943” di Lucio Dalla e “Meraviglioso” di Domenico Modugno. Sarebbe bello che le prossime ore (magari non troppe, ecco) fossero semplicemente così.

Fulminacci è una bella scoperta

Sul palco salgono per primi Noemi e Neffa, che si esibiscono in un duetto a dirla tutti un po’ freddo, anche se lei rimane pazzesca. Canzone: 7. Look: 7 mezzo. Oggi si procede spediti ed è già la volta di Fulminacci, che canta con il comico Valerio Lundini e Roy Paci uno dei grandi successi di Jovanotti, “Penso positivo”, uscito quando lui non era ancora nato. Però è davvero bravo e la sua energia ci serviva. Canzone: 8. Look: 8.

Casadilego e Francesco Renga, sono una strana coppia. Il problema è che lei è troppo avanti e spinge la versione di “Una ragione di più” della Vanoni verso un’originalità che lui non ha. Per non dire del look, lui è vestito di nero, stessa barba e stessi capelli da almeno dieci edizioni, lei scende da un altro mondo tra capelli blu e ultrazeppe. Fare una sintesi è impossibile. Quindi nel caso non si fosse capito, Casadilego ci è piaciuta tantissimo e anche se non è in gara, votiamo lei. Canzone: 8. Look: 8.

Intanto la conduttrice ospite della terza serata è la splendida Vittoria Ceretti, top model italiana tra le più ricercate nella moda. Bellissima ed eterea in abito couture di Valentino, scende le scale emozionata e un po’ le trema la voce quando presenta. Vedremo cosa ci riserverà più tardi.

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– Ermal Meta
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– Amadeus e Fiorello
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– I Negramaro
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– Noemi e Neffa
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– Francesco Renga e Casadilego
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– Fulminacci e Roy Paci
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– Vittoria Ceretti in Valentino
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– Extraliscio e Davide Toffolo
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– Nesli e Fasma
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– Bugo e I pinguini tattici nucleari
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– Francesca Michielin (in Miu Miu) e Fedez (in Versace)
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– I Måneskin e Manuel Agnelli
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– Willie Peyote e Samuele Bersani
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– Random e i The Kolors
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– Orietta Berti in GCDS
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– Amadeus e Zlatan Ibrahimović
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– Gio Evan e The Voice Senior
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– Ghemon e i Neri per caso
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– La rappresentante di lista e Donatella Rettore
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– Arisa e Michele Bravi
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– Vittoria Ceretti
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– Emma Marrone e Achille Lauro
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– Madame in Dior by Maria Grazia Chiuri
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– Lo Stato Sociale
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– Annalisa
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– Dimartino e Colapesce
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– Gaia e Lous and the Yakuza
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– Malika Ayane
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– Coma_Cose

Stasera comanda l’orchestra

Gli Extraliscio e Davide Toffolo duettano con Peter Pichler in una travolgente “Rosamunda” di Gabriella Ferri. Stasera comanda l’orchestra, a decidere la gara è il voto dei professionisti (che comunque hanno già preso le misure a tutti durante le prove) e chi sa suonare per davvero non si tira indietro. Canzone 8. Look: non pervenuto, sul palco sono in troppi.

Ma che nomi hanno gli artisti in gara?!

Dopo «un piccolo cortocircuito» (cioè che non funzionavano i microfoni: ah, il bello della diretta!) Fasma e Nesli, che a pronunciarli insieme sembrano una scioglilingua, cantano “La fine” dello stesso Nesli, un brano a cui il 24enne cantante in gara ha detto di essere molto legato. Dopo il folklore del liscio torna il momento emotivo, forse un po’ troppo presto sulla scaletta però. Canzone: 6 e mezzo. Look: 6.

Bugo e i Pinguini tattici nucleari cantano “Innamorato” di Battisti. Elio Biffi frontman dei Pinguini sovrasta con la voce Bugo (ci vuole poco), Bugo con il completo doppiopetto rosso sovrasta Biffi (anche qui basta poco, è in camicia). Partita pari, palla la centro. Canzone 5. Look: 5.

Francesca Michielin e Fedez scelgono invece la formula del medley, da “Felicità” di Al Bano a “Fiumi di parole” dei Jalisse, e già per questo si meritano tutta la nostra stima. Più sciolti rispetto alla prima serata, sembrano divertirsi di più e funzionano bene insieme. Bravi. Canzoni: 8. Look: 8.

Gli sguardi tra Damiano e Manuel Agnelli

È quindi la volta di Irama, che canta “Cyrano” di Francesco Guccini, che compare all’inizio con un piccolo cameo registrato. Irama è ancora in isolamento dopo che un suo collaboratore è risultato positivo al Covid-19: ci dispiace che non abbia potuto calcare il palco, però questa sua versione del grande classico di Guccini non ci ha convinto affatto. Canzone: 5 e mezzo. Look: 6 e mezzo. Maneskin e Manuel Agnelli cantano “Amandoti” dei CCCP, una versione punk rock da cover band di gran lusso. Il gruppo, attesissimo a Sanremo, è subito scivolato sull’accusa di plagio della loro “Zitti e buoni”, ma si rialza alla grande scegliendo duetto e brano perfetti per loro. L’attimo occhi-negli-occhi tra Damiano e Manuel entra di diritto nel’iconografia del festival. Canzone: 9. Look: 8.

Jovanotti questa sera sembra gettonatissimo: il ventenne Random e i The Kolors che lo accompagnano portano all’Ariston un altro dei grandi classici di Lorenzo, e cioè “Ragazzo fortunato”. Apprezziamo l’entusiasmo ma i ragazzi riescono nell’impresa di essere più stonati dell’originale, che comunque è diventato un’icona. La versione migliore rimane quella di Nanni Moretti. Canzone: 5. Look: 5.

Willie Peyote si mette nei guai da solo e sceglie di cantare la mitica “Giudizi universali” di Samuele Bersani insieme a Samuele Bersani. Cioè, secondo voi, il buon Willie che figura ci fa? Come tutti, vorremmo che stesse zitto e lasciasse il palco al cantautore bolognese e a uno dei suoi cavalli di battaglia assoluti. Ci spiace Peyote, sei solo la copia di mille riassunti. Però eleganti, tutte due. Canzone 7. Look 8.

Tutti a fare il tifo per Orietta Berti

Il momento serio di questa sera è con Antonella Ferrari, un’attrice malata di sclerosi multipla che porta sul palco dell’Ariston un assaggio del suo monologo teatrale dedicato alla battaglia contro la malattia. Intensa. Quindi è la volta di Orietta Berti che, insieme alle Deva, canta “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. Fasciata in un completo glitterato rosso fuoco e capigliatura elettrica d’ordinanza, ci commuove con l’ennesima dichiarazione accorata al suo Osvaldo. Non ne fanno più come di popstar come Orietta. Canzone: 6 e mezzo. Look: 8.

E finalmente è tornato lui, la nostra valletta preferita di quest’edizione, e cioè Zlatan Ibrahimović, questa sera elegantissimo in Brunello Cucinelli, che fa battute che non fanno ridere con una faccia e una convinzione talmente glaciali che non si può non amarlo. Anche se il Milan ha pareggiato. Arriva quindi Gio Evan con un altro dei suoi completi bermuda che ci saremmo volentieri risparmiati e sceglie di cantare “Gli anni” degli 883, madeleine anni Novanta, insieme ai cantanti di The Voice Senior. Il momento è abbastanza surreale, però i quattro cantori ci piacciono, molto più di lui a dirla tutta. Canzone: 6. Look: 4.

Rettore splendida splendente con i La rappresentante di lista

Ghemon sceglie invece di duettare con i Neri per caso, in pieno stile Neri per caso. Ovvero a cappella, per un medley di alcune canzoni iconiche tra cui “Donne” di Zucchero, portano un po’ di raffinatezza sul palco. Canzoni: 7 e mezzo. Look: 7. Continua la trafila di completi rossi, questa volta lo indossa il duo La rappresentante di lista, che cantano nientemeno che “Splendido Splendente” di Donatella Rettore con, naturalmente, Donatella Rettore. Tripudio camp anni Ottanta sul palco dell’Ariston, con tanto di coriste che fanno impallidire la treccia di Achille Lauro. Bellissime, anzi splendenti. Canzone: 9. Look: 9.

Superemozioni con Arisa e Michele Bravi

Arisa sceglie di omaggiare Pino Daniele e canta “Quando” insieme a Michele Bravi: una performance delicata ed emozionante, come i due cantanti che una volta finito ringraziano l’orchestra, soprattutto Bravi che dice «È bellissimo essere qui». Canzone: 7. Look: 7. Madame, la ragazza che gli esperti amano e l’audience di Sanremo non capisce, sceglie “Prisencolinensinainciusol” di Adriano Celentano e la riedita tra banchi a rotelle e ragazzi in Dad. È una citazione molto precisa della performance originale, che avveniva proprio in un aula scolastica eppure sia la messa in scena sia la canzone sembrano nuovissime e originali. Un po’ è merito di Adriano che era avanti sui tempi, un po’ di Madame che è davvero super. Canzone: 8. Look: 7.

Lo Stato Sociale, accompagnati dai comici Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino, canta “Non è per sempre” di Manuel Agnelli, utilizzando lo stesso trucchetto della serata precedente, e cioè quella di non far cantare Lodo Guenzi. Quando però Guenzi prende il microfono, lo fa per ricordare tutti i club, i cinema, i teatri e i lavoratori della spettacolo che da un anno non lavorano a causa dell’emergenza sanitaria. Canzone: 7. Look: 6.

Quella furba di Annalisa non cade nel tranello del duetto: perché rischiare di farsi superare da qualcuno più bravo o di farsi affossare dal partner sbagliato? Regina della sua performance, trasforma la cover di un classico di Ornella Vanoni, “La musica è finita”, in un pezzo tutto suo. E il chitarrista Federico Poggi Pollini fa da contorno. Canzone: 8. Look: 7.

Gaia e Lous and the Yakuza ci ipnotizzano

Gaia porta sul palco Marie Pierre Kakoma, in arte Lous and the Yakuza, artista congolese cresciuta in Belgio. Insieme cantano “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco con una passione e un’eleganza struggente, aiutate anche dalla loro gioventù, che sarebbe piaciuta all’autore del brano. Ipnotiche. Canzone: 9. Look: 9.

Colapesce e Dimartino cantano invece “Povera Patria” di Franco Battiato: la loro versione è delicata e rispettosa abbastanza, ma il momento più bello rimane quello finale, quando si sente la voce del Maestro. Canzone: 7. Look: 6 e mezzo. Anche i Coma_Cose vanno a scomodare un mostro sacro della musica italiana e cantano nientemeno che “Il mio canto libero” di Lucio Battisti. Sono accompagnati dal produttore e chitarrista Alberto Radius e i suoi Mamakass, che con Battisti ci ha lavorato: alla fine la portano a casa, a modo loro. Canzone: 6 e mezzo. Look: 7.

Quando ormai è l’una e mezza, è la volta di Malika Ayane, che canta “Insieme a te non ci sto più”, musicata da Paolo Conte e portata al successo da Caterina Caselli, che Ayane ha definito uno dei suoi brani preferiti.

La interpreta magistralmente, con la consueta precisione e classe. Canzone: 8. Look: 8. Max Gazzè si esibisce con The Magical Mystery Band e Daniele Silvestri: insieme cantano una versione “Del Mondo”, del gruppo C.S.I. Niente costume da “farmacista” oggi: possiamo dire che lo preferiamo così? Canzone: 6 e mezzo. Look: 6.

Ermal Meta vince a mani basse (per adesso)

Finalmente è il momento di Ermal Meta, che sceglie di cantare “Caruso” di Lucio Dalla con l’accompagnamento della Napoli Mandolin Orchestra. È un crimine farlo esibire alle due meno dieci, quando la maggior parte del pubblico avrà già abbandonato da tempo la trasmissione. Riascoltatelo tutti. Canzone: 9. Look: 8. E dopo un momento così bello, ahimè è il momento di Aiello, che nella prima puntata si era fatto riconoscere per le stecche, e che oggi canta “Gianna” di Rino Gaetano assieme al rapper Vegas Jones. Davvero crudele, Amadeus mollaci e facci andare a letto! Canzone: 4. Look: 5.

Ed ecco finalmente il momento della classifica delle cover, votate dalla giuria. Sul podio ci sono Ermal Meta, al primo posto, seguito da Orietta Berti e Extraliscio e Davide Toffolo. La seconda classifica generale, invece, vede Ermal Meta sempre saldamente al primo posto, seguito da Annalisa e Willie Peyote.

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