Tisana al tulsi o basilico santo

Tulsi: scopri proprietà e benefici del basilico sacro dell’India

Conosci i benefici del consumo di basilico santo o tulsi? Scopriamo insieme le proprietà di questa interessantissima pianta il cui uso è passato dalla medicina tradizionale indiana a quella ufficiale occidentale.

Alimento molto apprezzato nella cultura Ayurveda il tulsi, definito anche basilico santo, è il prodotto della pianta dell’Ocimum Tenuiflorum, un’erba aromatica originaria del sud est asiatico ed in particolare di Cina e India.

La “santità” di questa pianta è da ricondurre alle tradizioni Hindu, laddove poggiata sul petto del moribondo, ne permetteva il passaggio nel “santo cielo”. Ma, oltre al carattere religioso, il tulsi è di fatto molto impiegato in medicina ayurveda come antinfiammatorio, antisettico e adattogeno. Le sue spiccate proprietà antiossidanti e citoprotettive sono state in effetti dimostrate in recenti studi scientifici.

Principi attivi del tulsi

Le proprietà biologiche di questa pianta, non sono tanto da ricercare nei valori nutrizionali, nel contenuto di macronutrienti, di vitamine e minerali, bensì nella presenza di numerosi principi attivi tra i quali spiccano:

  • l’acido ursolico;
  • l’eugenolo, di cui si apprezzano tantissimo le proprietà antiossidanti;
  • l’apigenina e la luteina molto impiegate in ambito clinico;
  • l’acido rosmarinico ed altri acidi organici dotati di proprietà antisettiche.

Questi fitonutrienti, nell’insieme, sono in grado di conferire al basilico sacro, numerose virtù.

Proprietà del tulsi

Secondo diversi studi scientifici, il tulsi presenterebbe molteplici proprietà che potremmo riassumere in 4 grandi attività:

  • attività antistress ed antiansia: riducendo sensibilmente l’intensità dei sintomi nei soggetti trattati;
  • attività immunomodulanti: importanti nel preservare il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario, proteggendoci così sia da infezioni sia da reazioni autoimmuni;
  • attività epatoportetive: il santo basilio proteggerebbe il fegato dai danni tossici di numerosi inquinanti e numerose tossine, compresi anche i radicali liberi dell’ossigeno;
  • attività rivitalizzanti per annessi cutanei come unghie e capelli.

Queste proprietà deriverebbero dalla presenza di diversi oligoementi ma soprattutto dalla capacità di limitare i danni indotti dalle specie reattive dell’ossigeno sugli annessi cutanei. In medicina auyrveda invece il tulsi è impiegato soprattutto come adattogeno, rimedio naturale importante per resistere allo stess, e come antinfiammatorio ed antisettico.

Sono invece ancora prive di fondamento scientifico le tanto decantate attività antitumorali di questa pianta, seppur studi condotti sul principio attivo eugenolo, mostrerebbero alcuni interessanti spunti di riflessione.

Controindicazioni del tulsi

Per l’apprezzabile presenza di vitamina K il tulsi è controindicato in caso di patologie emorragiche piuttosto che terapie anticoagulanti. Mentre ad altissime dosi l’olio estratto dal tulsi potrebbe risultare tossico, sia a livello epatico che nervoso.

Come assumere il tulsi

Generalmente è possibile reperire in commercio diversi prodotti a base di tulsi. Dalle foglie già racchiuse in filtrini pertisane e decotti, al prodotto secco da aggiungere in zuppe, minestre o bevande alternative. Sono ormai piuttosto diffuse anche le compresse e gli oli essenziali.

Nell’ultimo periodo ha preso piede anche un importante linea cosmetologica costituita da bagnoschiumi, lozioni e shampoo per i capelli al tulsi.

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