Anello contraccettivo, come funziona e quali sono i pro e i contro

L'anello contraccettivo, detto anche anello vaginale, è un anticoncezionale con molti benefici, ma ancora poco conosciuto da tante donne

Anello contraccettivo, un anticoncezionale poco conosciuto

Arrivato in Italia nel 2001, l’anello contraccettivo è un anticoncezionale di tipo ormonale costituito da una particolare tipologia di plastica flessibile e trasparente. Ha un diametro di 54 millimetri e uno spessore di 4 millimetri, in sostanza ha dimensioni simili a un semplice elastico per capelli comunemente usato da tante donne. Se la donna lo utilizza nel modo esatto garantisce una efficacia contraccettiva pari al 99 per cento.

Come si utilizza l’anello contraccettivo

L’anello contraccettivo può essere inserito, in modo molto semplice, direttamente dalla donna. Il suo posizionamento è piuttosto facile ed è simile a quello dell’assorbente interno. Come fare? Basta schiacciare l’anello vaginale fra pollice e indice, poi spingerlo in fondo, all’interno della vagina. Grazie alla sua forma, una volta inserito, l’anello resterà in posizione senza creare fastidi. Per rimuoverlo basterà agganciarlo con il dito medio o l’indice ed estrarlo in pochi secondi.

Quando va messo l’anello contraccettivo

Se vuoi utilizzare per la prima volta l’anello anticoncezionale ricordati di inserirlo nel primo giorno del ciclo mestruale. Puoi lasciare in posizione ogni anello per circa tre settimane. Poi devi toglierlo e devi necessariamente sostituirlo con un anello nuovo, dopo una pausa di una settimana in cui comparirà il cosiddetto “ciclo da sospensione”. In sostanza, l’anello contraccettivo resta in sede per tre settimane, mentre viene tolto per una settimana. In questo caso mantenere la massima regolarità è importante soprattutto per quanto riguarda l’ora e il giorno in cui si inserisce l’anello. Si tratta di un presupposto fondamentale per aumentarne l’efficacia.

Come funziona l’anello contraccettivo

L’anello contraccettivo contiene l’etonogestrel e l’etinilestradiolo, due ormoni sessuali femminili. Combinati, essi hanno il compito di bloccare il rilascio dell’ovulo. Senza l’ovulazione, il ciclo mestruale non si verifica. Si presenta invece il cosiddetto “ciclo da sospensione“, ossia un sanguinamento che si manifesta nella settimana di pausa fra la rimozione e l’inserimento del contraccettivo. Come tutti i metodi anticoncezionali a base ormonale, anche l’anello vaginale protegge da una gravidanza indesiderata, ma non è efficace in caso di malattie sessualmente trasmissibili. Per questo gli esperti consigliano di utilizzare anche il preservativo in caso di rapporti occasionali.

I vantaggi dell’anello contraccettivo

L’anello contraccettivo presenta numerosi vantaggi. Poiché è su base ormonale, agisce come la pillola anticoncezionale, rilasciando un basso dosaggio di ormoni che bloccano l’ovulazione. L’etonogestrel e l’etinilestradiolo entrano velocemente nel circolo sanguigno grazie alle caratteristiche della mucosa vaginale, che è molto sottile e ricca di vasi.

Garantisce una sicurezza contraccettiva del 99 per cento perché, a differenza della pillola, non passa attraverso il fegato o l’apparato gastrointestinale, risultando efficace anche in caso di diarrea e vomito.

A differenza di quanto si pensa, l’anello vaginale non provoca particolari cambiamenti nel corpo della donna. Spesso chi lo utilizza si dimentica addirittura di averlo per tre settimane. Non viene percepito nemmeno dal proprio partner durante il rapporto sessuale. Garantisce inoltre una bassa probabilità di spotting. Inoltre, c’è da sapere che emicrania e nausea – spesso sperimentati da chi usa la pillola – non si presentano. Infine, oltre a ridurre la possibilità di dimenticanza, assicura una regolarità mestruale.  

Gli svantaggi dell’anello contraccettivo

L’anello contraccettivo presenta anche qualche svantaggio. Non mancano infatti gli effetti collaterali che sono, il più delle volte, soggettivi. Durante i primi mesi di utilizzo è possibile che si sposti dalla sua sede se non è stato inserito bene. Si tratta di una possibilità remota, ma che è capitata ad alcune donne. Per questo motivo i ginecologi consigliano a chi fa uso dell’anello contraccettivo di controllare periodicamente la sua presenza nella vagina. In ogni caso se viene espulso e non inserito di nuovo entro tre ore, può perdere la sua efficacia. Fra gli effetti collaterali più comuni c’è la maggiore esposizione a infezioni batteriche, come la candida, causate dalla presenza nella vagina di un corpo estraneo, favorevole per l’annidamento dei batteri.

Nei primissimi mesi dall’inserimento, l’anello contraccettivo potrebbe inoltre causare dispareunia, ossia dolore durante il rapporto sessuale, lesioni vaginali, vaginiti o cisti. Altri effetti indesiderati molto comuni sono l’acne, il dolore addominale, la leucorrea e la dismenorrea. Spesso, a causa degli ormoni, si possono verificare bruschi cambiamenti d’umore e irritabilità. Infine, in rari casi si avvertono astenia, sensazione di vertigine o prurito genitale. Il più delle volte questi effetti svaniscono dopo i primi 2/3 mesi, in ogni caso è sempre meglio richiedere il parere del medico.

Le controindicazioni dell’anello contraccettivo

L’anello contraccettivo deve essere prescritto da un medico dopo una visita che valuti lo stato di salute della paziente. Non può essere utilizzato dalle donne che soffrono di trombosi venosa, angina pectoris, diabete mellito, trombosi venosa, emorragie vaginali e tumori pregressi. L’efficacia dell’anello vaginale, come accade per la pillola, può essere compromessa dall’uso di alcuni farmaci come gli antibiotici, gli inibitori della proteasi e gli antidepressivi. Infine l’anello è sconsigliato per le donne che risultano ipersensibili a un eccipiente o un principio attivo.

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