trifoglio rosso

Conosci i benefici del trifoglio rosso?

Proprietà benefiche e consigli per la salute. Scopri come utilizzare i rimedi dolci per il tuo benessere

Quali sono le proprietà benefiche della pianta? Il trifoglio rosso, in botanica Trifolium pratense, fa parte della famiglia delle Fabaceae: comunemente noto come trifoglio dei prati, è una pianta perenne molto diffusa, un tempo utilizzata nel ciclo di rotazione delle colture poiché in grado di fissare l’azoto atmosferico, il quale, disciolto nella terra, costituisce una fonte essenziale per la crescita delle piante. Gli anziani contadini ancora oggi chiamano il trifoglio rosso erba da latte: da sempre è impiegato come erba da foraggio nell’alimentazione delle vacche.

Il fusto è sottile; presenta piccole foglie verdi e fiori dalle sfumature accese di colore dal rosso al viola. Grazie alla presenza dei flavonoidi il trifoglio rosso possiede un’importante azione antiossidante. È considerato un rimedio naturale in grado di contribuire all’equilibrio ormonale, di frequente consigliato in menopausa.

Tradizionalmente, l’infuso di trifoglio rosso veniva preparato in caso di ipercloridria, eccesso di acido cloridrico nel succo gastrico; inoltre, era utilizzato per dare sollievo alla pelle e ai dolori di stomaco. Ecco le proprietà benefiche del trifoglio rosso e i suggerimenti per l’utilizzo.

In quali casi viene consigliato il trifoglio rosso?

L’utilizzo del trifoglio rosso in fitoterapia può essere previsto nei seguenti casi:

– Bronchite, tosse e affezioni alle vie respiratorie. L’infuso della pianta, secondo la tradizione popolare, era utilizzato per contrastare l’accumulo di muco nelle cavità oculari e orofaringee. 

– Sintomi della menopausa e regolazione del ciclo. Il trifoglio rosso contiene fitoestrogeni preziosi durante il periodo della menopausa, quando il calo fisiologico degli estrogeni può aumentare i sintomi legati a vampate, nervosismo, insonnia. La pianta, considerata un aiuto naturale per le donne con sindrome premestruale, aiuta il riequilibrio ormonale e regola l’ovulazione.

– Mal di testa. Il trifoglio rosso contrasta la vasocostrizione in relazione al mal di testa migliorando l’ossigenazione.

– Gastrite e dolore allo stomaco. Grazie alle proprietà antinfiammatorie può attenuare i problemi di gastrite e dare sollievo alle pareti della mucosa gastrica. 

– Colesterolo alto. Gli isoflavoni presenti nel trifoglio rosso hanno proprietà ipocolesterolemizzanti: aiutano a ridurre i livelli di colesterolo.

– Malattie della pelle. Eczemi e psoriasi possono costituire ambiti in cui viene consigliato l’impiego di trifoglio rosso, in grado di aiutare la guarigione dell’epidermide e stimolare la produzione di collagene. Grazie al potere antinfiammatorio calma la pelle e protegge dai raggi UV. 

Prevenzione con il trifoglio rosso

Si ritiene che il trifoglio rosso possa aiutare la prevenzione di aterosclerosi e osteoporosi  contribuendo alla mineralizzazione ossea.

L’utilizzo del trifoglio rosso era già conosciuto nell’antica Roma a causa delle proprietà curative e, ancora prima, presso i greci: dagli anni Cinquanta del Novecento la pianta è tornata di grande interesse poiché si indaga sul suo possibile utilizzo in quanto fonte naturale di composti fitoestrogenici. Si pensa che il trifoglio rosso possa avere un effetto positivo sul sonno e prevenire i disturbi cardiocircolatori. 

Come si utilizza il trifoglio rosso?

Il trifoglio rosso è disponibile in forma secca, da utilizzare per una bevanda tipo infuso. In alternativa, è possibile assumere la pianta in polvere sotto forma di capsule. In fitoterapia viene indicato nei casi di affezione alle vie respiratorie. L’infuso di trifoglio rosso può lenire i sintomi della tosse, raucedine e bronchiti. Il suo impiego è in grado di dare sollievo a diarrea e gastrite, oltre a combattere l’inappetenza.

Grazie alle proprietà antinfiammatorie, il trifoglio rosso, sotto forma di impacchi per uso esterno, contribuisce alla guarigione dell’epidermide, dando sollievo a sintomi dell’acne, eczema e psoriasi. Nella tradizione popolare gli impacchi di trifoglio rosso venivano utilizzati per la cura delle ferite, insieme alla lavanda, pianta con un altissimo potere cicatrizzante. Lavare le parti infiammate con l’infuso oppure apporre compresse di garza bagnata, più volte al giorno, darà grande sollievo all’epidermide.

L’estratto secco di trifoglio risulta prezioso durante la menopausa e per calmare i disturbi legati alla sindrome premestruale. In particolare, aiuta a contrastare vampate di calore, sudori improvvisi e instabilità d’umore grazie alle sue proprietà naturali; inoltre svolge un’azione cardioprotettiva e di controllo dell’osteoporosi, riducendo la possibile degradazione ossea tipica della menopausa.  

Inoltre, il trifoglio rosso combatte il processo di invecchiamento delle mucose. Prezioso in caso di colesterolo alto e ipertensione, aiuta a contrastare l’azione del radicali liberi e contribuisce positivamente alla purificazione del sangue.

Controindicazioni

La dose adeguata di trifoglio rosso dipende da caratteristiche specifiche in relazione all’età, al tipo di problematica e allo stato fisico. Attenzione al fai da te: solo lo specialista potrà consigliare le indicazioni più corrette per l’assunzione.

In caso di iperdosaggio di trifoglio rosso potrebbero verificarsi: mal di testa, nausea, dolori muscolari, eruzioni cutaneee, sanguinamento vaginale.

L’integratore a base di trifoglio rosso non va utilizzato durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre, si sconsiglia l’uso del trifoglio rosso in presenza di disturbi emorragici, endometriosi, cancro alla mammella, cancro dell’utero, fibroma uterino, deficienza proteina S, interventi chirurgici (si consiglia la sospensione due settimane prima).

Sebbene attualmente manchino test in grado di comprovare le diverse casistiche, il timore è che i fitoestrogeni del trifoglio rosso possano aumentare il rischio di sviluppare coaguli di sangue e la probabilità di sanguinamento, peggiorando la condizione dei casi citati. 

Infine fai attenzione se fai uso di:

– Pillola o contraccettivi a base di estrogeni (estradiolo, etinilestradiolo, etc)

– Farmaci anticoagulanti o antiaggreganti (aspirina, ibuprofene, etc)

– Farmaci modificati dal fegato a carico dei citocromi P450 1A2, etc

– Farmaci ad azione antitumorale (tamoxifene, per esempio)

I principi attivi del trifoglio rosso possono interagire con il contenuto presente in questi farmaci. Sebbene si tratti di rimedi naturali, si ricorda che è sempre necessaria la supervisione di un esperto professionista, il quale sarà in grado di consigliare al meglio valutando la problematica e le condizioni del soggetto.

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