malaria

Paesi esotici? Occhio al rischio malaria

  • 06 08 2011

Non del tutto debellata, la malaria può seriamente rovinare le vacanze di chi si reca nei Paesi esotici. Oppure lasciarne un pessimo ricordo, una volta rientrati. Perchè si può manifestare anche mesi dopo dal contagio. Eppure è ancora sottovalutata. Cosa fare prima, durante e dopo il viaggio.

Ogni anno si ammalano di malaria 400-500 milioni di persone in tutto il mondo. Le zone maggiormente a rischio sono l’Africa sub-sahariana e il Sub-continente indiano. Le altre (Sud-est asiatico e America Latina) presentano un rischio inferiore, ma è sempre il caso di valutare la profilassi antimalarica.

La malaria è una malattia infettiva causata da un parassita trasmesso dalla puntura di zanzara femmina della specie Anopheles, che punge dal tramonto all’alba. Il parassita trasmesso è un protozoo del genere Plasmodium.

Il microrganismo giunge al fegato attraverso il sangue e ne danneggia le cellule. Si sviluppa all’interno delle cellule epatiche, e si riversa di nuovo nel sangue, dove infetta i globuli rossi, ne causa la rottura e si moltiplica, provocando il collasso.

Cosa fare prima del viaggio

Il modo migliore per scongiurare il rischio di contrarre la malaria è la prevenzione, eseguendo la profilassi antimalarica, che consiste nell’assumere alcuni farmaci prima del viaggio (qualche settimana o solo il giorno prima a seconda del prodotto), proseguendo per tutta la durata del soggiorno e dopo il rientro per 4 settimane.
Se si ha dei dubbi sul Paese che si sta per raggungere, è importante recarsi in un centro per la Medicina dei viaggi per valutare l’effettivo pericolo malarico e la profilassi più adeguata.

I farmaci per la profilassi sono a base di principi attivi, quali: proguanil, clorochina, meflochina, doxiciclina e altovaquone.

Come evitare la zanzara responsabile della malaria

Le zanzare Anopheles possono essere evitate in diversi modi.
– Se si soggiorna all’aperto dopo il tramonto del sole, utilizzare abiti coprenti (per ridurre al minimo le parti esposte) e di colore chiaro (le zanzare sono attratte preferibilmente dai colori scuri)
– Preferite le stanze con aria condizionata e, in mancanza, con zanzariere alle finestre e al letto
– Utilizzare i repellenti che, applicati direttamente sulla pelle, tengono alla larga le zanzare. L’efficacia del prodotto dipende dalla sostanza e dalla concentrazione. La gran parte dei prodotti in commercio in Italia contengono il Deet o il Kbr-3023 (derivato dalla piperidina), entrambi efficaci e ben tollerati. E’ meglio optare per le preparazioni con una concentrazione di principio attivo pari al 30% circa. All’aumentare della concentrazione fino al 50% cresce anche la sua “forza”. Dopo questo livello, però, non si ha maggior efficacia, ma solo più effetti collaterali. L’applicazione va ripetuta ogni 4-6 ore.

Che cosa fare dopo il viaggio

Una volta rientrati da un Paese a rischio prestare attenzione ai segnali della malaria, che può avere anche un periodo molto lungo di incubazione (dai 7-8 giorni dalla puntura della zanzara fino ad alcuni mesi). I sintomi possono essere variabili, fatta eccezione per un campanello di allarme, che compare sempre, ed è la febbre.

Possono poi associarsi brividi, dolori alla colonna vertebrale, vomito, malessere generale, mal di testa, sudorazione eccessiva e, a volte, dolori addominali fino al sopraggiungere del coma, se la malattia non è trattata tempestivamente.

In presenza di febbre, quindi, anche se dopo alcuni mesi dal rientro in un Paese a rischio, è fondamentale andare immediatamente dal medico o al Pronto Soccorso, avvisando che si è stati in una zona malarica per evitare che venga scambiata per influenza.
La cura della malaria consiste nell’uso di farmaci specifici e di antibiotici alle prime manifestazioni dell’infezione. Il problema non è la cura, che esiste ed è efficace, ma il fatto di iniziarla in tempo.

Riproduzione riservata