Perdite marroni, cosa indicano e che cosa bisogna fare?

Le perdite marroni, conosciute anche come spotting, sono un fenomeno piuttosto comune. Di solito sono innocue, ma possono indicare, in alcuni casi, la presenza di altri problemi

Perdite marroni, un problema comune (da non sottovalutare)

Le perdite marroni sono un fenomeno comune che ogni donna, almeno una volta nella vita, ha sperimentato. Si presentano prima o dopo le mestruazioni e vengono chiamate comunemente spotting. Spesso destano preoccupazione, ma se impari a interpretare questa condizione saprai agire nel modo migliore per preservare la tua salute intima. Del resto, le perdite, non solo marroni, ma anche bianche e rosa per esempio, sono abbastanza comuni nelle varie età della vita e non sempre devono preoccupare. Al contrario, sono quasi sempre innocue.

Perdite marroni, cosa sono

Le perdite marroni sono composte da sangue ossidato, ossia tracce ematiche che in precedenza erano rosse, ma che poi sono diventate, a contatto con l’ossigeno, marroni. Di solito, lo spotting è originato da sangue mestruale prodotto nel ciclo precedente, che non è stato espulso ed è rimasto nel corpo della donna prima di passare attraverso il canale vaginale. Di solito, le perdite marroni sono un fenomeno normale che non deve destare sospetti, ma a volte possono essere la spia di altri problemi. Per questo è importante conoscerle bene e non sottovalutarle.

Perdite marroni e mestruazioni

Fra le principali cause delle perdite marroni c’è l’ovulazione. Durante questa fase del ciclo, infatti, i livelli di estrogeno sono piuttosto alti e calano in modo piuttosto brusco quando termina. Questa variazione può provocare lo spotting, in particolare in corrispondenza del 16esimo giorno di ciclo, ma il momento può variare a seconda della singola persona. Questo fenomeno è del tutto normale anche quando si presenta poco dopo o poco prima delle mestruazioni. In questo caso potrebbe trattarsi di un residuo di sangue delle mestruazioni precedenti che non è stato espulso oppure potrebbe anche essere del sangue che non riesce a uscire dal canale vaginale velocemente e si ossida, diventando marrone.

Perdite marroni da pillola e anello anticoncezionale

Lo spotting è piuttosto frequente nelle donne che utilizzano la pillola o l’anello anticoncezionale. Chi assume un anticoncezionale a base ormonale presenta infatti una “emorragia da sospensione”. Si tratta di un fenomeno che non è legato alle mestruazioni, perché l’assunzione del medicinale impedisce l’ovulazione quindi, di fatto, l’endometrio non può sfaldarsi. Nel periodo di stop fra una confezione e l’altra si verificano, dunque, delle perdite marroni che possono presentarsi anche quando si dimentica di prendere la pillola per un giorno o due.

Menopausa e gravidanza: le cause delle perdite marroni

Le perdite marroni possono essere legate non solo alle mestruazioni, ma anche essere il sintomo di una gravidanza o dell’arrivo della menopausa. Nel primo periodo della gestazione, infatti, lo spotting è piuttosto frequente ed è un segnale dell’ovulo fecondato che si impianta nell’utero. Spesso in concomitanza con le perdite possono presentarsi anche dolori che sono simili ai crampi mestruali. Le macchie scure possono presentarsi nel corso della gravidanza anche dopo un rapporto sessuale. Nelle donne incinta, infatti, la vagina e la cervice sono molto più sensibili e irrorate con una quantità di sangue maggiore. Lo spotting è un fenomeno che interessa pure la perimenopausa, ossia il periodo che precede la menopausa. In questo lasso di tempo – che può essere lungo o breve – le mestruazioni (e l’ovulazione) iniziano a diventare irregolari.

Perdite marroni, quando preoccuparsi

Le perdite marroni possono indicare a volte la presenza di un problema ed essere una spia che può spingerti a fare ulteriori controlli. Ne è un esempio la sindrome dell’ovaio policistico. Questa malattia infatti causa mestruazioni irregolari – abbondanti oppure assenti – oltre allo spotting. Se le macchie continuano per giorni e hanno un odore sgradevole potrebbero essere la conseguenza di una malattia infiammatoria pelvica. Si tratta di un problema causato da batteri che provocano un’infiammazione, irritando l’utero, le ovaie e le tube di Falloppio. Chi ne soffre avverte un dolore intenso al basso ventre e nell’area lombare, accompagnato a nausea. In moltissime pazienti lo spotting è la spia di uno stile di vita dannoso, caratterizzato da stress, stanchezza e ansia. Se non ti alimenti nel modo giusto, non dormi abbastanza e non ti ritagli del tempo per te stessa, il corpo reagisce. In questo caso le perdite marroni sono una sorta di “richiesta d’aiuto”: il tuo organismo ti sta chiedendo di fermarti e rilassarti.

Quando rivolgersi al ginecologo in caso di perdite marroni e quando non è necessario? Se lo spotting non è accompagnato da altri sintomi e le mestruazioni risultano regolari, non hai nessun motivo per preoccuparti. Nonostante ciò è consigliabile recarsi con regolarità dal proprio ginecologo per effettuare visite di controllo e pap-test, soprattutto dopo aver superato i trent’anni e quando si inizia a essere attive sessualmente. Dovresti invece contattare uno specialista quando questo fenomeno si sostituisce del tutto alle mestruazioni, se si presenta con regolarità ogni mese e se è accompagnato da febbre, malessere generale o nausea.

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