Sebastiano Maffettone, filosofo e docente alla Luiss di Roma
«Molti grandi uomini del passato, da Napoleone a Winston Churchill, peccavano di superbia. Il problema è che l’arroganza di oggi non è giustificata: sempre più manager pubblici e politici, per esempio, si sentono un gradino sopra gli altri pur essendo incompetenti. La causa? Non concepire il proprio lavoro come servizio alla comunità, ma solo come esercizio di potere. Gli arroganti, spesso incapaci e insicuri, sono anche più corruttibili: se non si sanno prendere le decisioni giuste, diventa più facile imboccare la strada della tangente. Per invertire la rotta, quindi, bisogna tornare ad avere rispetto per l’intelligenza, premiando chi merita davvero fin dalla scuola. Solo così in futuro avremo una classe dirigente meno altezzosa e più onesta».