Un approccio differente anche per le allergie
L‘autosvezzamento non prevede che alcuni alimenti siano somministrati con scadenze precise. Per esempio, nello svezzamento tradizionale, i cibi come l’uovo o la pasta (alimenti con glutine) non vengono offerti subito al bambino ma si attende qualche mese, o addirittura il compimento dell’anno.
A tal proposito, però, qualcosa è cambiato anche nello svezzamento “tradizionale” poiché gli alimenti contenenti glutine vengono proposti al bimbo sin dall’inizio dell’introduzione di cibi solidi. Tutto ciò non provoca un aumento della probabilità di soffrire di forme allergiche o intolleranze alimentari, come si pensava qualche anno fa.
Anzi, in questo modo si rende possibile una diagnosi più precoce (anche per le forme di celiachia). L’autosvezzamento pare abbia ripercussioni positive anche sul rapporto sviluppato nei confronti del cibo: la mancanza di obblighi e costrizioni (“finisci tutta la pappa”) e la masticazione precoce permettono di avvertire in modo sano il senso di sazietà o di fame, imparando ad autoregolarsi secondo ritmi perfetti proprio perché naturali e soggettivi.