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Stefano Pissi di Firenze, invece, l'orto ce l'ha nel sangue, perché lo seguiva già da piccolo con il nonno. Oggi è agronomo di professione, ma dedica tutti i suoi sforzi all'orticoltura di città: con la sua associazione Gli Ortisti (www.ortisti.org) propone dieci lezioni "sul campo" urbano per «diventare abili nell'organizzare, mantenere e godere, senza eccessiva fatica, del proprio orto». Con l'amico Fabio Picchi, chef del celebre ristorante Cibrèo, si scambiano complimenti sui rispettivi orti. E Picchi, che ce l'ha sul terrazzo, commenta entusiasta: «Lo guardo tutti i giorni: veder crescere i fagiolini scatena le endorfine, proprio come osservare un tramonto». E, a proposito di poesia, se passate da Pennabilli, nelle Marche, non perdete l'Orto dei frutti dimenticati che il poeta Tonino Guerra ha voluto per preservare le antiche varietà arboree come la ciliegia cuccarina e il biricoccolo.
Nella foto: Paolo Pejrone, il più celebre architetto italiano di giardini, nell'orto di Bramafam (Cuneo) progettato da lui. Il suo ultimo libro è Gli orti felici (Mondadori).