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Quando la tua amica si fidanza e si dimentica di te: istruzioni per l’uso

Può capitare a tutte: l'amica si fidanza e non si fa più sentire. Addio lunghe chat su whatsapp, serate a ridere a crepapelle e caffè al gusto di gossip o di sostegno reciproco. Ormai lei ha trovato il fidanzato e non ha più tempo per te. A 20 come a 40 anni.

Quando l'amica si fidanza: miti da sfatare

La tua amica si è fidanzata (o sposata) e improvvisamente è sparita: un grande classico, ma come si affronta una situazione delgenere?

Guai a lamentarti ad alta voce: passeresti per infantile, gelosa o, peggio, invidiosa. In una società ancora fortemente imperniata sulla famiglia, la coppia deve venire prima di tutto. Ma siamo proprio sicure?

Le sparizioni dopo l'agognato matrimonio o fidanzamento (parola "arcaica" non a caso...) non sono esclusivamente appannaggio femminile, ma vengono messe in atto anche dagli uomini.

Il "lamento" da parte dell'amica abbandonata non ha nulla a che vedere con la gelosia né con l'invidia, ed è una reale sofferenza. L'amica messa da parte si sente sola, e non invidiosa dell'altra che è uscita dalla singletudine, visto che ad essere abbandonate sono anche le amiche impegnate in una relazione.

Essere messe da parte è una questioni di priorità?

Ciò che fa soffrire è proprio il concetto ormai abusato e un po' retorico "da sposata, lei ha altre priorità". È proprio la parola "priorità" a essere offensiva, perché suggella definitivamente che mentre prima avevi un ruolo primario nella sua vita, tu sei ormai scesa in secondo piano. E poi non sembra che così dicendo si torni un po' indietro, a quando la vita delle donne era solo accudire casa, marito e bebè?

In effetti, gli psicologi ammettono a malincuore che nell'ondata di romanticismo che sta invadendo il mondo contemporaneo, c'è anche un ritorno alla dipendenza affettiva e alla simbiosi, come se ciò potesse salvare l'individuo dalla scarsità di valori.

Poiché la motivazione "non c'è tempo" non ci convince, abbiamo indagato il fenomeno sparizione (o ghosting) con due psicoterapeuti esperti di psicologia dello sviluppo, una donna e un uomo, per mettere a confronto i punti di vista femminile e maschile.

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Le amicizie spariscono quando trovano l'amore: quali sono i motivi?

«Spesso le sparizioni avvengono in buona fede e dipendono molto dal percorso di vita che lui o lei stanno compiendo: quando si instaura una relazione d'amore, può accadere che non si desidera più un certo tipo di scambio con le vecchie amicizie single o che conducono una vita troppo diversa, perché magari le si trova superate rispetto all'attuale momento di vita - dice la professoressa Chiara Simonelli, docente di Psicologia dello sviluppo sessuale alla Sapienza di Roma - Questo comportamento non indica necessariamente una forma di strumentalizzazione dell'altro, ma spesso è solo una fase: non a caso le vere amicizie, dopo gli allontanamenti iniziali, ricompaiono o rientrano nel gruppo di amici».

Una spiegazione in più ce la fornisce il prof. Roberto Pani, docente di Psicologia clinica all'Università di Bologna: «di solito dietro le sparizioni dei novelli sposi o fidanzati c'è la convinzione (seppure inconsapevole) che trovare l'anima gemella è lo scopo assoluto della vita. Difficile che qualcuno oggi lo dica apertamente, ma di certo lo mette in pratica anche con questi comportamenti che escludono chi non fa parte più della sua nuova vita: non frequentano più le amiche o gli amici di una volta, escono solo con coppie, se desiderano un figlio, cercano solo famiglie con bimbi piccoli ecc.».

Ecco che i neo-accoppiati "si dimenticano" di com'erano prima: soli, tristemente single o, al contrario, allegri festaioli in cerca del partner della vita. Dove sono finite le condivisioni di gioia o dolore di prima?

Il ruolo degli ex amici abbandonati

Ed è proprio questo il punto: che fine fanno questi amici? Cosa sono stati?

«Alcuni hanno avuto la funzione di "riempimento" della solitudine, in attesa di trovare finalmente l'anima gemella - spiega Chiara Simonelli - altri invece hanno lenito quelle sofferenze dovute alla condizione di single o ai ripetuti incontri sbagliati, ma non è detto che questo tipo di dialogo poi piaccia anche dopo...».

In altri casi, invece, gli ex amici sono stati funzionali alla ricerca del partner. «Le modalità sono cambiate, ma lo scopo di conoscere l'uomo o la donna della vita attraverso gli altri è una pratica diffusissima, proprio come nell'Ottocento si organizzavano i grandi balli per i debutti in società. Se l'amicizia non è (stata) così solida, una volta raggiunto il grande obiettivo, non serve più. Doloroso da accettare, ma è così» spiega Roberto Pani.

A complicare la questione ci si mette il fatto che l'amicizia femminile non contempla la diversità: «quasi mai le donne riescono ad essere amiche tra loro quando sono troppo diverse, e ciò riguarda anche lo status sentimentale - aggiunge la psicologa Simonelli - Al massimo si fa finta di accettare la differenza, ma in genere le donne temono la concorrenza o, nei casi più sensibili, di ferire, qualora abbiano più successo. Ecco che, una volta fidanzate o sposate o divenute mamme, alcune possono non frequentarsi più».

Gli amici dimenticati hanno, quindi, tutto il diritto di soffrire?

«L'abbandono è certamente comprensibile perché fa male, anche se è attuato "solo" da un amico, e probabilmente l'altro si sente "non più utile", una passeggera meteora o un surrogato affettivo» continua lo psicoanalista Pani, «anche se bisognerebbe compiere lo sforzo di tollerare i cambiamenti di vita dell'amico che si è fidanzato» ribadisce la psicosessuologa Simonelli.

Verso il cambiamento e la tutela della propria identità

«A ben guardare, sparisce solo chi idealizza fortemente l'amore, anche se in modo inconsapevole, lo ripeto. E spesso si tratta di persone che desiderano prolungare la famiglia d'origine, trovando un compagno che ricordi ciò che hanno vissuto tra le mura di casa oppure che ricalchi i desideri dei genitori: "devi sposare un bravo ragazzo così sarai felice" - chiosa il prof. Pani - Tuttavia, non generalizzerei, perché le persone, soprattutto le donne, stanno cambiando e stanno finalmente capendo che i matrimoni non sono la ricetta della felicità e che possono anche finire. Non sarà certo isolarsi nella coppia a garantire un amore lungo 50 anni, anche se noi glielo auguriamo!».

E poi è molto importante salvaguardare la propria identità. «Le coppie più felici sono quelle in cui ognuno dei due si dedica ai propri interessi, senza coinvolgere obbligatoriamente 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 il partner, uscendo anche con i vecchi amici single» conclude la professoressa Simonelli. Insomma, il contrario della simbiosi.

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