Come affrontare la paura di restare soli dopo la separazione

La separazione può lasciare un profondo senso di solitudine, è una sensazione che va vissuta e affrontata per uscirne più forti

Come affrontare la paura di restare soli dopo separazione

La paura di restare soli a fronte di una separazione è ciò che più paralizza e rende insicuri nell’affrontare il cambiamento di vita. Per molte persone infatti, l’idea di ritrovarsi da soli dopo anni di condivisione, seppur faticosa o forzata, è molto difficile da affrontare, molto più l’idea che i fatti, spesso in realtà più accettabili se la paura viene realmente superata.  

Separarsi a 40 anni
 

Il processo di separazione infatti non è facile, soprattutto quando si tratta di una relazione di lunga durata. Arrivati al momento della decisione di abbandonare il partner, ci si trova di fronte alle proprie paure e insicurezze, soprattutto se la relazione è durata molti anni, si può vedere il futuro come un grande punto interrogativo: la vita che si è condotta fino ad oggi e il rapporto con il partner, per quanto problematico, sono un terreno conosciuto, nel quale si è imparato a sopravvivere e a difendersi, anche a costo di una grande sofferenza emotiva.

Non si sa nulla invece di quella che potrebbe essere la propria vita da oggi in poi, se si decide di troncare la relazione e allora si teme il peggio. La cosa peggiore per molti è rappresentata dalla solitudine, dal timore di non trovare nessuno e di invecchiare da soli. Per altri invece la paura del futuro è rappresentata dalla prospettiva di dover ricominciare una nuova relazione tutta da capo e magari di sbagliare e di soffrire ancora e si sente di aver perduto la fiducia nell'altro sesso.

Dopo una separazione avviene un profondo rimaneggiamento anche dei rapporti con amici e parenti che precedentemente si vivevano insieme e in coppia: infatti il cambiamento strutturale in una rete di rapporti stabili, coinvolge anche tutte le persone che ruotano attorno a questi rapporti. Insomma, si tratta di dover mettere un po’ tutto in discussione, tagliare i rami secchi, rimettersi in gioco e tutto questo senza l’aiuto di nessuno, se non il sostegno parziale della famiglia o dei propri cari nella migliore delle ipotesi.

Molti pensano allora che sarebbe più facile lasciare una storia che rende infelici, se ci si coinvolgesse prima in un'altra relazione sentimentale. Il distacco non apparirebbe più come un temibile "salto nel vuoto", se ci fossero già due braccia amorevoli pronte ad accoglierci. Naturalmente può capitare di innamorarsi di un'altra persona quando ancora non si è concluso interiormente il processo di separazione dal partner precedente, ma spesso succede invece che si tratti di una soluzione fittizia: infatti una nuova relazione prematura, costruita sulla paura di restare soli, finisce facilmente per essere fallimentare, se non ci si prende il tempo sufficiente per riflettere, per ristabilirsi e per assumersi la responsabilità di camminare sulle proprie gambe.

Ciò che dunque può davvero permettere una reazione equilibrata e un vero superamento della crisi che può accompagnare questa fase delicata, è prendersi tempo per sé stessi. Coltivare ciò che più è prezioso, come il lavoro, le relazioni amicali, il rapporto con i propri figli se presenti e con le figure familiari più fidate…dedicarsi al proprio benessere psicofisico, prendendosi spazi che prima potevano essere invece ristretti dalla vita di coppia e dagli impegni ad essa correlati.

Riuscire infatti a rimettere se stessi al primo posto, in una nuova dimensione che non preveda più l’altro o l’altra, non è infatti così semplice o scontato…come non è semplice riuscire a costruire nuove relazioni sociali senza una compagnia fissa con la quale condividere le esperienze…tuttavia questo accadrà in modo assolutamente naturale non appena si sarà riusciti a ritrovare se stessi, riprendendo contatto con i propri desideri, i propri reali bisogni e ad affrontare le nuove insicurezze che si riaffacceranno inevitabilmente.

Il sostegno sociale in questi casi è molto importante purchè sia realmente rappresentato da persone affettivamente significative, fidate, che sappiano rappresentare un reale momento di riflessione, crescita e confronto per chi si sta separando, oltre che uno svago, un’occasione di divertimento o una distrazione dalle proprie insicurezze.

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