“Siete stati bene? Allora venite anche domani.”

Ti do un dito e ti prendi un braccio: magari. I nostri parenti si prendono tutto il resto di noi, compresa la nostra anima!

Il parente tipo non è uno che vive alla giornata, anzi. E’ totalmente incapace di godersi il momento, QUALSIASI momento. Ed eccolo quindi che, mentre prende per la prima volta tra le braccia il suo primo nipote, non può fare a meno di esclamare “spero che domenica sarete a pranzo da noi, abbiamo già fatto la spesa!”

CON NOI NON PIANGE MAI!

La cosa risulta oltremodo irritante quando i parenti in questione, siano essi i nostri genitori, i suoceri, ex suoceri, ci stanno anche sui marones e ogni incontro è un piccolo-grande sacrificio che facciamo sull’altare del quieto vivere e della serenità dei bambini. Ci immoliamo a trascorrere con loro il pranzo della domenica (che di solito dura fino alle 18) perché diciamo a noi stesse “bene, così me li levo dalle palle per tutto il resto della settimana” .

Ma nel momento stesso in cui mettiamo piede in casa la suocera o chi per lei cinguetta allegramente “visto che c’è tanta roba potete restare anche a cena per finire gli avanzi, così non dovete nemmeno cucinare” al che tu sei lì lì per ribattere che preferiresti cucinare per una gang di spacciatori messicani che restare di stanza a casa loro per tutto il resto della giornata; ma invece borbotti qualche frase di circostanza circa un presunto impegno preso per il pomeriggio, e intanto matura in te la certezza che non uscirai mai da quella casa prima che i muri siano chiazzati di sangue.

(Prima regola della donna sposata: dalla casa dei suoceri sai sempre quando entri, ma mai quando esci) Lo stesso atteggiamento permane anche in caso di ricorrenze, festività e persino nelle vacanze. Poniamo che tu sia stata costrett… ehm, abbia deciso di trascorrere una settimana in vacanza con i suoceri. E’ tutto organizzato, ti sei preparata psicologicamente, hai fatto scorta di ansiolitici e superalcolici in monodose, etc.

Arrivi, non fai in tempo a posare le valigie e tua suocera chiede: “Quanto pensi di fermarti?” “Lo sai: una settimana, come avevamo deciso.” “Cosa? No, impossibile. Tra 10 giorni viene mia cognata e DEVE conoscere il bambino.” Dunque, non fate come i vostri parenti. Cogliete l’attimo. C’è la vostra valigia ancora intonsa che vi sta facendo l’occhiolino…

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