Cosa è il wedding book e come farlo

Il wedding book o libro di nozze è un vero e proprio romanzo che racconta la storia di un matrimonio: ce lo racconta un wedding writer italiana

Il wedding book o libro di nozze

E’ tutto pronto: i fiori, i confetti, le fedi nuziali e gli invitati in fremente attesa. Sta per iniziare un giorno importante, felice epilogo di un romanzo iniziato molto tempo prima, come spiega Giusella De Maria, autrice di libri (ha scritto “Io non sono ipocondriaca”, pubblicato da Mondadori nel 2014) e wedding books, ossia libri di nozze, tra le forme più divertenti e romantiche che la scrittura creativa può assumere: “E’ iniziato tutto quando una mia cara amica mi ha chiesto di scriverle qualcosa come regalo di nozze. Sarebbe stato più semplice regalarle un servizio di bicchieri!”, – commenta scherzosamente Giusella – “Ma le promisi che ci avrei pensato. Conoscevo gran parte degli invitati al matrimonio così, tra un bicchiere di vino e l’altro, intervistai parenti, amici e colleghi degli sposi, raccogliendo un bel po’ di informazioni. Ne ho ricavato un romanzetto di circa 50 pagine, rilegato in pelle. Fu il mio regalo di nozze”.

Tutto sulle spese del matrimonio

Nonostante i social, il passaparola è ancora uno strumento efficacissimo e l’idea di Giusella iniziò a circolare e a incuriosire in molti: “Le persone mi chiamavano per chiedermi di scrivere il loro romanzo di nozze e, anche se all’inizio rispondevo che non era il mio lavoro, finii per cedere. Ora cerco di conciliare questa attività con altri mille impegni. Per fortuna le cerimonie nuziali si svolgono per lo più d’estate, quando sono in pausa dall’insegnamento”.

I matrimoni, tra l’altro, sono un punto di vista privilegiato dal quale osservare i cambiamenti della nostra società. Ce ne sono di modernissimi, di tradizionali, tra persone dello stesso sesso e tra coppie alla loro seconda o terza unione. Insomma, le pagine dei libri di Giusella non risentono certamente della mancanza d’ispirazione: “Ho partecipato a un matrimonio in cui la sposa indossava un paio di sneakers e un altro tra due uomini che è durato tre giorni. E’ stato bellissimo. Si è svolto in una cascina in Umbria allestita in stile Las Vegas!”.

Come si scrive un wedding book

I matrimoni non sono tutti uguali e Giusella sa come adattare la sua scrittura allo stile di ciascuno: – “Prima di iniziare a scrivere incontro i futuri sposi e ci beviamo qualcosa, così, tanto per rompere il ghiaccio. Poi li intervisto separatamente, somministrando a ognuno le stesse domande. Il giorno delle nozze, infine, cerco di conoscerli anche attraverso le parole di chi li conosce già”.

Wedding book e destination wedding

Il destination wedding, la tendenza molto diffusa tra gli stranieri che scelgono il Belpaese come cornice in cui pronunciare il fatidico sì, ha aggiunto un tocco ancora più originale al lavoro di wedding writer: – “Una volta ho partecipato a un matrimonio in cui gli sposi erano bulgari. Durante il ricevimento si rompevano piatti e si ballava di continuo. Se non ballavi venivano a prelevarti ovunque tu fossi, seduta o appartata. A un certo punto sono scappata perché non ne potevo più!”.

Giusella, che cattura le emozioni di chi si sposa, sa che i matrimoni non sono tutti uguali, che ogni storia è diversa dalle altre. L’aspetto più bello del suo mestiere consiste proprio nel raccontare ciò che non è immediatamente tangibile: – “Da quando scrivo libri di nozze mi rendo conto che ogni storia è davvero esclusiva. Quel giorno sono tutti belli e felici ma io racconto ciò che non si vede. Un matrimonio è come l’organizzazione di uno spettacolo. Le persone vedono il risultato finale che è frutto di mesi e mesi di prove, di litigate, spesso di ripensamenti. Ci sono coppie che si sono lasciate per anni e poi si sono ritrovate e hanno deciso di sposarsi. Per molti aspetti è identico al giorno della prima a teatro.” conclude Giusella – “C’è il silenzio, cala il sipario e si va in scena. Segue un gran sollievo.” – Perché, in fondo, siamo tutti storie in cerca di un lieto fine, di cui non resterebbe nulla se qualcuno non lo raccontasse a parole impresse con l’inchiostro su carta.

Riproduzione riservata