Giornata Mondiale dell’Ictus: pensa alla prevenzione

Il 29 Ottobre è un appuntamento importante, si celebra infatti la Giornata Mondiale dell'Ictus finalizzata a informare tutti noi circa questa patologia e le buone pratiche con cui prevenirla

Giornata mondiale dell’ictus

Perché è così importante parlare dell’ictus e dei rischi ad esso correlati? Vorremmo dire per prima cosa che parlare dell’ictus non è solo importante, ma è addirittura fondamentale per noi donne, visto che diversi studi hanno dimostrato che questa patologia colpisce principalmente gli individui di sesso femminile.

Ecco perché il 29 Ottobre, la Giornata Mondiale dell’Ictus, è il momento di mettersi in ascolto e informarsi su tutto quanto possiamo fare per proteggere la nostra salute mettendo in atto la giusta strategia preventiva. Molto è stato fatto (per fortuna!) in questo senso e l’ictus non è più “questo sconosciuto”, ma un nemico con cui la medicina è in grado di confrontarsi e riguardo al quale può fornire indicazioni e buone pratiche perché se ne stia alla larga.

Osteoporosi: sintomi e prevenzione

Per prevenire l’ictus è indispensabile avere uno stile di vita sano, una dieta equilibrata e evitare accuratamente il fumo e, come per tante altre patologie, è necessario sottoporsi a degli screening che ci dicano come sta il nostro corpo.

Le iniziative di A.L.I.Ce. Italia onlus per la Giornata Mondiale dell’Ictus

In particolare per la Giornata Mondiale dell’Ictus di quest’anno sarà dedicata agli aspetti trattabili dell’Ictus, con un focus particolare sulla riabilitazione. A.L.I.Ce. Italia onlus, la Federazione delle Associazioni per la lotta all’Ictus Cerebrale in Italia, sul suo sito ufficiale ha chiarito questa mission sottolineandone l’importanza e l’urgenza.

Stando alle ricerche effettuate da A.L.I.Ce. in collaborazione con il CENSIS su un campione di pazienti colpiti da Ictus solo un quarto segue terapie riabilitative che molto spesso non sono domiciliari o sono t0talmente a carico del paziente. Questi dati devono far riflettere, perché la riabilitazione dovrebbe cominciare invece già in fase di ricovero e proseguire con secondo un programma preciso e costante in modo da garantire il miglior recupero possibile

Le inziative di ALT per la Giornata Mondiale dell’Ictus 

L’ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alla malattie cardiovascolari – Onlus prende parte alla Giornata Mondiale dell’Ictus del 29 Ottobre, l’obiettivo è comunicare alcuni aspetti importanti riguardo alla malattia, ovvero che può essere sospettata, diagnosticata, curata e prevenuta. Le dichiarazioni della dottoressa Paola Santalucia sono molto significative: “L’ictus va riconosciuto tempestivamente appena compaiono i sintomi e va curato in modo appropriato, senza perdere tempo: è un ‘emergenza medica, e i pazienti dovrebbero essere ricoverati e curati in unità opportunamente attrezzate chiamate Stroke Unit, nelle quali l’alta competenza dei medici e degli infermieri e la struttura organizzativa  consentano di fare il massimo per salvare il paziente e ridurre le probabilità di invalidità gravi residue”.

Il messaggio di ALT lancia un messaggio per la Giornata Mondiale dell’Ictus:  impara a riconoscere l’ictus, subito!

  1. Rapidità: riconoscere subito i sintomi fa la differenza: paralisi del viso, paralisi di  un braccio o di una gamba, difficoltà nell’articolare le parole, non perdere tempo nel chiamare l’ambulanza
  2. Ricovero:  in una Stroke Unit migliora le possibilità di salvare la vita e ridurre la disabilità del 14%  e questo deve essere garantito a tutti i pazienti.
  3. Farmaci appropriati: la trombolisi se necessaria e  in pazienti selezionati migliora l’esito del 30%
  4. Trombectomia endovascolare: può ridurre di oltre il 50% la disabilità, in pazienti selezionati in centri attrezzati.
  5. Riabilitazione: è un momento fondamentale per il recupero del paziente. 
  6. Prevenzione: primaria, nei sani, e secondaria, in coloro che hanno già avuto un ictus in precedenza, non solo con i farmaci ma anche con cambiamenti nello stile di vita indispensabili per ridurre il rischio di ictus.
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