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Come scegliere le parole giuste e ispirare fiducia sul posto di lavoro

  • 02 06 2021
Se sei una fan dell’iniziare ogni frase con un “praticamente” sei nel posto giusto. Eccoti qualche consiglio per imparare a scegliere le parole giuste e ispirare fiducia quando sei sul posto di lavoro

Scegliere le parole giuste sul posto di lavoro richiede tempo e preparazione. Una volta che avrai padroneggiato quest’arte, però, i risultati non tarderanno ad arrivare.

Che tu sia una donna leader in carriera o una figura professionale che punta a farsi comprendere al volo, senza fraintendimenti o giri di parole, è giunto il momento di lavorare su quelle costruzioni frasali che spesso giocano a tuo sfavore.

Perché scegliere le parole giuste è così essenziale?

Quello che conta è la sostanza, giusto? Sbagliato. Nel momento in cui il tuo lavoro richiede l’uso della comunicazione per veicolare un messaggio, hai bisogno di saper scegliere le parole.

Che tu sia una leader bisognosa di affermarsi oppure una figura professionale che ha bisogno di consegnare una presentazione importante, devi saperti esprimere. Non si tratta solo di conferire alla discussione un effetto “wow”, ma anche di veicolare un messaggio nel modo più chiaro e diretto possibile. Sapersi esprimere migliora l’opinione che le persone hanno di noi e, soprattutto, ci rende credibili quando vogliamo convincere qualcuno che la nostra è la giusta soluzione a un determinato problema.

Alcune ricerche hanno stabilito che, in meno di mezzo minuto, chi ti ascolta si è già fatto un’idea abbastanza chiara del tuo livello di competenza. Ciò significa che hai trenta ricchissimi secondi in cui la gente ti misurerà, decidendo se sei una persona degna di fiducia e credibilità. Quello che dici e come lo dici sono ugualmente importanti.

Probabilmente, praticamente, possibilmente, forse

Gli avverbi, e in generale tutte quelle parole come “forse”, “circa”, “pressappoco” sono elementi che possono darti una frazione di secondo per pensare. Per evitare di dire “uhm” e “ehm” in continuazione. Tuttavia, nessuno ci casca più. Troppe di queste parole veicolano un messaggio non esplicito di insicurezza. Non solo: tutti gli avverbi che scegli di utilizzare finiscono con il diluire il messaggio, che andrà perdendosi senza rimedio.

Prendi il controllo degli avverbi e impara a padroneggiarli come una vera oratrice. Aggiungerli e sottrarli a una conversazione richiede tempo, pratica e orecchio: una volta che avrai capito come fare, li snocciolerai solo e unicamente a tuo favore.

Scegliere le parole: anche quelle non dette

La scelta delle parole è importante, ma anche il modo in cui il tuo corpo le accentua è essenziale. Assicurati di stabilire un contatto visivo con chi hai davanti. Dovrai essere in grado di trasmettere sicurezza e serenità.

Anche la postura gioca un ruolo essenziale: evita di parlare a braccia conserte ed evita le barriere tra te e chi ti ascolta. Un oratore insicuro tende a incrociare le braccia o mettersi sulla difensiva. Un oratore efficace, invece, invita alla partecipazione e parla con i palmi spesso rivolti verso l’alto.

Non avere paura di prenderti un momento di silenzio

Una delle prime cose che impariamo quando ci troviamo a scegliere le parole è quella di evitare di infilarne il più possibile. Scremare e pulire il discorso dalle parole riempitive evita di diluire il concetto, e ti renderà più efficace.

Quando però ti rendi conto di dover raccogliere le idee, puoi prenderti qualche secondo di silenzio senza destare alcun tipo di sospetto in chi ti ascolta. Meglio un attimo di pausa che uno sfilatino di “uhm” e “aaah”.

Le pause svolgono anche un ruolo essenziale perché la gente possa digerire meglio un messaggio o un concetto importante che hai appena espresso.

Scegliere le parole giuste: coinvolgi il pubblico

Quando stai facendo un discorso con l’intenzione di esprimere un concetto importante, evita di riempire la richiesta di verbosità. Giri di parole non necessarie renderanno meno incisiva la tua tecnica di comunicazione. La richiesta di un bravo oratore è chiara, concisa e convincente, e incoraggerà chi hai davanti a saperne di più. Insomma, quando parli in maniera oculata, noterai immediatamente un cambiamento delle vibrazioni nel pubblico.

Che tu abbia davanti una singola persona o un ufficio intero, non importa. La gente che sente un discorso di qualità sente di voler contribuire ad esso o chiedere chiarimenti. I comunicatori eccellenti ascoltano con attenzione le domande che gli vengono rivolte, e rispondono senza tanti giri di parole.

Sei un esperta? Non avere paura di farlo notare

Il comunicatore credibile sfrutterà un linguaggio molto preciso per dimostrare che è sicuro e ha piena padronanza dell’argomento di cui sta parlando. Chi sfrutta troppi avverbi, come abbiamo visto sopra, tende a instillare un dubbio in chi ha davanti.

Meglio sembrare riflessivi piuttosto che indecisi. Il momento di riflessione ti permette di dare un’impressione di competenza e concentrazione, mentre il tergiversare con parole di transizione ti farà sembrare tentennante.

Imparare a scegliere le parole da usare – e da centellinare – è un’arte che richiede pratica e lunghe ore davanti allo specchio, in profonda analisi di se stessi. La naturalezza verrà con il tempo e l’entusiasmo per la materia.

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