Donna che fa una domanda sul lavoro

Perché saper fare le domande giuste può fare la differenza sul lavoro?

Fare le domande giuste sul lavoro non denota affatto insicurezza, tutt'altro. Può addirittura aiutarti a fare carriera. E allora lascia spazio ai punti interrogativi, sono tuoi alleati

Quante volte avresti voluto fare una domanda sul posto di lavoro e poi, per timore di sembrare inopportuna o non abbastanza “brava”, vi hai rinunciato? Succede così, le domande tendono a farci sentire le ultime della classe e per paura del giudizio altrui spesso non le pronunciamo. Eppure, le domande giuste sono formidabili alleate. Sia per chi lavora come dipendente, che per chi ha un’attività autonoma.

Se nel primo caso dimostrano interesse, partecipazione, motivazione, curiosità, tutte caratteristiche che i datori di lavoro apprezzano moltissimo, per le imprenditrici e le libere professioniste sono uno strumento di indagine estremamente utile. Che permette di conoscere meglio i clienti e di scoprire i loro reali bisogni. Senza contare che se non fai domande, di certo i tuoi dubbi rimarranno senza risposte. E così le tue richieste. Quindi d’ora in avanti evita la brutta abitudine di auto-zittirti e lascia più spazio ai punti interrogativi. Se non sei ancora convinta, ecco perché saper fare le domande giuste sul lavoro fa la differenza.

Dimostrano interesse e motivazione

Se lavori in un’azienda, fare le domande giuste è vantaggioso per molteplici motivi. A partire dal fatto che dimostra un sentito interesse nei confronti del lavoro stesso. Non c’è infatti cosa peggiore che collaborare con persone distanti, poco partecipative, apparentemente o realmente disinteressate. Porre domande ai superiori, sebbene venga percepito spesso come una debolezza, è in realtà una forza. Innanzitutto perché denotano motivazione e un sincero coinvolgimento nelle attività di propria competenza.

Ricorda, un datore di lavoro ha sempre a cuore i dipendenti che si dimostrano realmente interessati all’azienda. L’importante è che le domande che poni siano pertinenti ed eventualmente utili ai colleghi per approfondire o comprendere meglio un dato argomento o una data richiesta. Certo è che se domandi sempre la stessa cosa un milione di volte, l’effetto è esattamente opposto.

Denotano intraprendenza e sicurezza

Smettila di aver paura di non essere abbastanza brava, abbastanza competente o che le tue domande siano del tutto superflue e fuori luogo. Certo, non tutte possono definirsi “giuste” ma la vocina che si cela in te sa benissimo distinguerle. Fidati del tuo intuito e supera l’ansia. E quando hai bisogno di chiedere, provaci, senza scusarti troppo. Superando questa paura, dimostrerai di essere all’altezza della situazione.

Ricorda che le persone che fanno domande sul lavoro, a differenza di quanto si crede, non vengono affatto percepite come deboli e insicure, tutt’altro. Il fatto stesso che osino porle a dispetto del giudizio altrui, le fa apparire più coraggiose e intraprendenti, anche agli occhi dei datori di lavoro. Che infatti apprezzano moltissimo i dipendenti che pongono interrogativi intelligenti. Ovviamente fai in modo che siano rispettose e motivate da una sincera curiosità.

Ti aiutano ad approfondire e a fare carriera

Quando fai le domande giuste, dimostri non solo intraprendenza e motivazione, ma anche desiderio di approfondire gli argomenti, di capirli meglio, di andare oltre la superficie. D’altronde “non si nasce imparati” e anche i più bravi, anzi proprio loro per primi, si tengono costantemente aggiornati. Se hai dubbi su qualcosa di cui in azienda si è già parlato e riparlato, evita di chiedere spiegazioni ulteriori ai datori di lavoro, affidati piuttosto ai colleghi.

Ma se le domande che vuoi porre aprono nuove porte interessanti, offrono spunti di riflessione e dubbi costruttivi, allora stanne certa, non ti faranno sembrare l’ultima della classe, tutt’altro. Ecco un mini-vademecum delle domande intelligenti: devono essere chiare (non dilungarti troppo e non divagare), possibilmente concise (la brevità premia quasi sempre), pertinenti e ben formulate. In questo modo non farai perdere tempo a chi ti sta di fronte, che spesso ne ha davvero poco a disposizione. Ma nonostante i minuti contati, riuscirai comunque a portarti a casa informazioni preziose, che ti aiuteranno a dare il meglio di te.

Se hai una tua attività, ti aiutano a comprendere meglio i clienti

Chi l’ha detto che le domande vanno poste solo ai datori di lavoro e a chi, si presume, ne sa più di noi?! In realtà sono importantissime anche se hai una tua attività autonoma. Perché ti aiutano, fra le altre cose, a comprendere meglio i tuoi clienti, i loro bisogni, le loro esigenze, che a volte presumi di sapere ma non sempre conosci davvero. In questo caso, se le domande sono rivolte alla clientela, tieni presente che per risultare efficaci devono rispettare alcuni parametri.

Innanzitutto evita di farle sembrare un fastidioso e invadente interrogatorio, ci vuole stile! Fai inoltre in modo che siano mirate, chiare, concise. Ma lascia spazio anche alle domande aperte che in alcuni casi si rivelano preziose nel corso della conversazione. Possono infatti fornirti spunti e informazioni che non avevi minimamente preso in considerazione, aprendoti nuove possibilità. Senza contare che le domande giuste sono in grado di coinvolgere la tua clientela, di farla sentire partecipe e importante. Presta attenzione anche al tono, ponile con calma e rispetto del parere altrui, dimostrando un reale interesse.

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