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Fino a 100 euro in più in busta paga: per chi

Il decreto Lavoro del Governo permette uno stipendio più “ricco” fino a novembre per i dipendenti, grazie al taglio del cuneo fiscale. Si arriva fino a 100 euro in più in busta paga. Ma attenzione ai requisiti

100 euro in più in base al reddito annuo

Di taglio del cuneo fiscale si parlava da tempo. Ora con il decreto Lavoro il Governo ha deciso di intervenire sul costo del lavoro. I benefici maggiori sono per i lavoratori dipendenti, che potranno avere fino a 100 euro in più in busta paga a partire da luglio e fino a novembre 2023. Ecco come e a chi è riservata la misura.

Il taglio al cuneo fiscale deciso dal Governo

«Abbiamo liberato un tesoretto da 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti ed oggi lo destiniamo al più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo di 4 punti e questo si somma a quello che avevamo già fatto in legge di Bilancio: abbiamo un taglio di 6 punti percentuale per chi ha redditi fino a 35.000 euro e di 7 punti per i redditi fino a 25000 euro. È una scelta di cui io vado profondamente fiera», ha annunciato la premier, Giorgia Meloni, nel giorno della Festa dei Lavoratori, che ha coinciso con la firma del decreto.

Cuneo fiscale: cos’è e cosa cambia

Ma cos’è il cuneo contributivo e che differenza c’è con quello fiscale? «Il cuneo è un tecnicismo con cui si indica il costo previdenziale che sostiene un’azienda che ha dei lavoratori oppure, nel caso del cuneo fiscale, la pressione fiscale, quindi le tasse, che deve paga un lavoratore autonomo con partita Iva», premette Carolina Casolo, consulente fiscale e previdenziale. «Con il taglio del cuneo fiscale il Governo è intervenuto allo scopo di abbattere la pressione fiscale e la tassazione ordinaria, cioè l’Irpef. Questo vale sia per i lavoratori autonomi con partita Iva (in regime ordinario e semplificato, mentre sono esclusi quelli in forfettario e dei minimi), sia per i dipendenti assoggettati a tassazione Irpef, quindi subordinati o parasubordinati o con redditi assimilati (pensione, disoccupazione, invalidità, ecc.), che hanno visto una riduzione della tassazione. In pratica si è passati da 4 scaglioni a 3, quindi con una riduzione ulteriore rispetto alla riforma Draghi che li aveva tagliati da 5 a 4», chiarisce Casolo.

Cuneo contributivo: busta paga più pesante

Altra cosa, invece, è il cuneo contributivo, che interessa solo i lavoratori dipendenti e che, insieme a quello fiscale, permetterà appunto di avere buste paga più “pesanti” per qualche mese. «Con la manovra abbiamo confermato i due punti di taglio, oggi con tutte le risorse a disposizione siamo tornati sul tema. Gli ulteriori quattro punti fanno sì che per chi ha redditi fino a 25mila euro ci sia una riduzione di circa il 70% del prelievo contributivo. Per chi ha fino a 35mila euro di reddito c’è il 60%. L’impegno è di lavorare per creare le condizioni per rendere strutturale questo intervento», ha spiegato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, in occasione proprio della Festa del 1° maggio. «Si tratta della somma di tasse e contributi che, ora che sono stati ridotti, permette di ottenere un risparmio fino a circa 100 euro al mese in più per i dipendenti: di fatto si traduce in un guadagno netto più alto» chiarisce Casolo.

Ma cosa significa in concreto?  I lavoratori dipendenti potranno godere di una “sforbiciata” delle tasse.

Chi avrà più soldi a fine mese: qualche esempio concreto

I beneficiari della misura, dunque, sono coloro che hanno un reddito annuo fino a 35mila euro, anche se con scaglioni diversi e che potranno portare a casa tra gli 80 e i 100 euro in più al mese per i prossimi mesi. In particolare, il provvedimento prevede che per il periodo da luglio fino a novembre 2023 chi guadagna fino a 25 mila euro lordi all’anno potrà godere di un taglio fino al 7% delle tasse, che scende al 6% per chi ha uno stipendio fino a 35mila euro annui.

Facendo qualche esempio concreto, chi guadagna fino a 20mila euro annui potrà avere una retribuzione mensile, nei prossimi mesi del 2023, aumentata di 76,82 euro, che sale a 96,03 euro al mese se si guadagnano fino a 25mila euro all’anno, e a 98,56 euro per un reddito entro i 35mila euro annui.

Uno “sconto” temporaneo: per quanto tempo?

La misura del taglio del cuneo contributivo è prevista dal 1° luglio e fino a novembre 2023 quindi per cinque mesi. A partire dal 1° dicembre la misura verrà meno. Ci si potrà consolare pensando che a dicembre è in arrivo la tredicesima, alla quale sarà comunque applicato il taglio del cuneo fiscale (di 2 o 3 punti a seconda della fascia di reddito) già approvata dal 1° gennaio. Al momento è difficile capire se l’estensione a 6% e 7% potrà essere estesa anche al 2024. La Ministra Calderone ha dichiarato l’intenzione di prorogare il taglio del cuneo, precisando però: «Ci deve essere una situazione che lo consente. Bisogna agire con prudenza con attenzione ai conti», ha spiegato a Radio24. Si stima che l’intervento costerebbe tra i 12 e i 13 miliardi, che sono da reperire.

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